In Breve (TL;DR)
- YouTube e Vimeo sono piattaforme popolari per la condivisione pubblica e privata di video, con Vimeo che offre una qualità superiore per i professionisti.
- I social media come LinkedIn, X, Facebook, Instagram e TikTok permettono una condivisione ampia e immediata, con opzioni per pubblicare video mirati a specifici gruppi o contatti.
- App di messaggistica come WhatsApp e Telegram, insieme ai servizi di cloud storage come Google Drive e Dropbox, consentono la condivisione privata, spesso con opzioni di accesso limitato.
- Servizi di trasferimento file come WeTransfer e Snapdrop facilitano l'invio di video a destinatari specifici tramite email o rete locale.
In questo momento storico milioni di persone ogni giorno documentano la propria vita professionale o privata tramite video: un medium particolarmente completo, considerato che permette di trasmettere immagini e audio, ma anche di veicolare una narrazione più o meno complessa.
Non sorprende dunque che tantissimi utenti, più o meno appassionati di video editing siano interessati a conoscere i migliori siti per condividere le loro creazioni, in maniera pubblica o privata: a partire dalle piattaforme pensate appositamente per i contenuti multimediali, fino ad arrivare ai social network.
Ma attenzione, esistono tanti altri modi per condividere video: ad esempio utilizzando programmi o app di messaggistica istantanea, ma anche ricorrendo a servizi come quelli di trasferimento file o di cloud storage.
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1. Come condividere video su YouTube e Vimeo
Top_CNX / Shutterstock.com
Gli utenti che condividono video con continuità e con l’intenzione di mostrarli a una comunità di appassionati di contenuti multimediali, spesso prediligono piattaforme dedicate come YouTube e Vimeo.
YouTube è uno dei siti più visitati al mondo e certamente non ha bisogno di presentazioni particolari. Anche gli utenti senza competenze informatiche avanzati sanno infatti perfettamente che permette di caricare video all’interno di un profilo e poi condividerli con una cerchia più o meno estesa di persone.
YouTube può essere utilizzato gratuitamente, a patto che si disponga di un account Google con cui accedere. Dopodiché l’upload di un contenuto multimediale è tanto facile quanto veloce.
L’utente non deve fare altro che fare clic o tap sull’icona a forma di telecamera e selezionare la voce di nome Carica video. Terminato l’upload, può entrare nel merito di diverse impostazioni: dalla selezione dell’immagine di anteprima, a quella della visibilità del video.
YouTube permette di scegliere tra contenuti pubblici, privati e non in elenco. Il contenuto pubblico è visibile a chiunque sia in possesso del link tanto quanto quello in elenco, con la differenza che il secondo non viene indicizzato all’interno della piattaforma. Il video privato invece può essere visualizzato soltanto da utenti che ricevono un invito ad hoc dal proprietario dell’account.
Anche Vimeo è una piattaforma che offre servizi di video sharing, particolarmente apprezzata da videomaker e professionisti per via dell’altissima risoluzione a disposizione degli utenti.
A differenza di YouTube, Vimeo non prevede inserzioni pubblicitarie, ma al tempo stesso richiede un abbonamento mensile a pagamento per potere caricare contenuti multimediali di grandi dimensioni.
L’account gratuito mette a disposizione 5 GB di spazio di archiviazione totali, ma pone anche dei limiti di caricamento settimanale. A seconda della tipologia di abbonamento scelto, l’utente può alzare questi limiti fino a 20 GB di banda a settimana e 1 TB di spazio di archiviazione all’anno.
Come YouTube, anche Vimeo permette di scegliere tra diversi livelli di privacy: l’utente può condividere i suoi video con chiunque, così come può nasconderli dai motori di ricerca, rendendoli comunque visibili da chi ottiene il link di accesso.
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2. Come condividere video sui social
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In questo momento storico, quando si parla di condivisione di video, si parla spesso di social media. Piattaforme come LinkedIn, X, Facebook, Instagram o TikTok sono infatti l’ideale per chiunque voglia fare arrivare il proprio contenuto multimediale al maggior numero possibile di persone.
La scelta del social varia in base alle esigenze del singolo, specie quelle legate al target. LinkedIn si rivolge innanzitutto a una comunità di professionisti e dunque predilige video che tocchino determinati temi. X (ex Twitter) predilige invece video di stretta attualità, senza preclusioni di sorta dal punto di vista contenutistico.
Facebook e Instagram nascono con modalità di condivisione e formati diversi, ma oggi appartengono entrambi alla famiglia di Meta e sono facilmente interoperabili. Infine TikTok parla a un pubblico mediamente più giovane e presenta peculiarità proprie sia in termini di contenuto che di durata del video.
La procedura da seguire per condividere video sui profili social è grossomodo la stessa. L’utente non deve fare altro che accedere e scegliere di pubblicare qualcosa, seguendo le indicazioni del caso dedicate ai video.
I contenuti caricati sul profilo sono tendenzialmente pubblici, anche se è possibile indirizzarli a una selezione mirata della propria community. Allo stesso tempo i video possono essere inviati anche tramite messaggistica privata e, in certi social, condivisi esclusivamente all’interno di stanze o gruppi specifici.
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3. Altri modi per condividere video
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Al di là delle piattaforme dedicate e i social network, esistono moltissimi altri modi per condividere video impostando livelli di privacy specifici: a partire dalle app di messaggistica istantanea, fino ad arrivare ai servizi di cloud storage e quelli per il trasferimento di file di grandi dimensioni.
Software come Telegram e WhatsApp permettono di condividere video con modalità differenti: dall’invio tramite messaggio privato, al caricamento all’interno di gruppi o stanze più o meno estese.
Lo stesso discorso vale per i servizi di cloud storage come Google Drive, OneDrive o Dropbox. L’utente infatti può scegliere di caricare il video all’interno di cartelle condivise con altri profili, così come può scegliere di salvarlo all’interno del proprio spazio privato.
Allo stesso tempo i vari servizi di cloud storage offrono specifiche impostazioni della privacy del video, che può essere pubblico, privato o magari a disposizione di con una cerchia specifica di persone: ad esempio gli utenti che condividono lo stesso dominio di indirizzo email.
Infine spazio anche ai servizi pensati per il trasferimento di file come ad esempio WeTransfer o Snapdrop: nel primo caso l’utente può inviare i propri video a partire dagli indirizzi email dei suoi contatti. Nel secondo i video possono venire inviati rapidamente a tutti i dispositivi connessi alla medesima rete.
Per saperne di più: Migliori siti e piattaforme di streaming video