Muta, maschera, boccaglio (o respiratore, nel caso si vada a una profondità maggiore), pinne e pesi. Fino a qualche tempo fa l'attrezzatura per un sub – almeno quella essenziale – era composta da questi elementi. Oggi anche lo smartphone è entrato a far parte dell'equipaggiamento “standard” degli appassionati di diving: merito delle custodie che permettono di portarli in acqua e in profondità senza pericoli, dei sensori che consentono di tenere traccia della profondità raggiunta e degli spostamenti subacquei fatti e delle immancabili app che danno la possibilità di sfruttare al meglio il proprio device.
Le app per i sub
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Scuba diving calculator. Sviluppata in Italia, l'app Scuba diving calculator mette a disposizione del sub funzionalità sicuramente utili. Grazie all'applicazione, ad esempio, si potranno salvare i luoghi di immersione su Google Maps, di avere a disposizione le tabelle di calcolo secondo le indicazioni PADI o NAUI, calcolo automatico del consumo reale di ossigeno e logbook limitato a cinque registrazioni
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PADI. Sviluppata dalla più importante organizzazione internazionale per sub, l'applicazione PADI (disponibile per diverse piattaforme) è un concentrato di notizie, funzioni e consigli utili per gli amanti del diving. Il database interno permette di trovare il centro di immersioni certificato più vicino, di registrare tutti i brevetti e ottenere news sempre aggiornate dal mondo subacqueo
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Logbook Immersioni. Legato all'omonimo sito web, Logbook immersioni consente di tenere traccia di tutte le proprie immersioni. La mappa permette di scoprire tutti – o quasi – i centri diving presenti in Italia, suddivisi per categorie e corredati da fotografie; l'archivio di biologia contiene, invece, informazioni e fotografie sulle specie che è possibile incontrare immergendosi nei nostri mari
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Il subacqueo. Adatta tanto agli esperti di questo sport, quanto a chi si sta avvicinando per la prima volta al mondo del diving, Il subacqueo (disponbile su piattaforma iOS e su piattaforma Android) offre strumenti utili ad ogni livello. Nella sezione didattica gli utenti potranno trovare indicazioni per la prima immersione, le tabelle di immersione aiutano a capire come risalire e i tempi di decompressione, il database dei centri diving permette di scoprire il punto di immersione più vicino e ottenere informazioni di vario genere e le indicazioni stradali per raggiungerlo
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Nitrox4diver. Sviluppata da un sub professionista con patentino PADI, l'applicazione Nitrox4diver permette di calcolare, in maniera semplice e intuitiva, quale sia la pressione parziale dell'ossigeno (PPO2) a una determinata profondità. L'interfaccia lineare aiuta l'utente a effettuare il calcolo nel giro di pochi secondi: basta inserire i dati richiesti per conoscere l profondità massima raggiungibile, il best mix e, appunto, la percentuale di PPO2
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Divers book. Per non dimenticare mai nemmeno una delle immersioni fatte, Divers book permette di registrarle sul posto sfruttando il sensore GPS presente in tutti i dispositivi Apple supportati dall'applicazione. Una volta registrata la discesa subacquea, si possono inserire commenti, informazioni tecniche e i nomi dei compagni di avventura. Grazie alla funzione di sincronizzazione, inoltre, i dati potranno essere caricati su Dropbox e condivisi tra tutti i dispositivi posseduti
I siti per i sub
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PADI. Il portale della Professional Association of Diving Instructors, disponibile in italiano, inglese e altre lingue, permette di scoprire informazioni e consigli utili a tutti gli amanti dello sport. Dai corsi consigliati ai principiati a quelli per professionisti (inclusi quelli online) all'attrezzatura da sub, passando per una ricca community e le certificazioni subacquee che è possibile ottenere seguendo i corsi certificati PADI
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Fondali.it. Immersioni, tecnica, biologia, relitti e anche archeologia. Sul portale fondali.it sarà possibile trovare informazioni a 360° sul mondo al di sotto della superficie dell'acqua. Gli articoli di approfondimento – come, ad esempio, quelli sulle tabelle di immersione – sono scritti e revisionati da esperti del settore, il database è ricco di punti di immersione e costantemente aggiornato con i dati forniti dagli stessi utenti, mentre sul forum sarà possibile avere informazioni e suggerimenti in tempo reale
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Scubaportal. Più di un portale di diving, recita lo slogan del portale. E, probabilmente, non completamente a torto. Navigando tra le varie sezioni di Scubaportal, il sub potrà trovare tutto ciò di cui ha bisogno per le proprie immersioni: articoli di approfondimento, report di viaggi, un forum frequentatissimo e molto altro ancora
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Logbook immersioni. Il funzionamento del portale è molto simile a quello della app descritta poche righe più su. La mappa permette di scoprire le località di immersione più famose d'Italia e degli altri Paesi del Mediterraneo, con schede corredate con coordinate geografiche, tipologia di immersione possibile e la fauna ittica tipica del punto di immersione. Accedendo alla propria area riservata si potranno inserire i dati delle immersioni, corredando il tutto con foto fatte sott'acqua. Presente, infine, l'area didattica e un ricco database con le specie ittiche tipiche delle acque mediterranee
Il social sott'acqua
Dalla Svezia arriva, invece, l'idea di un social network sottomarino. E non solo in senso informatico. Gli incidenti subacquei, infatti, provocano ogni anno decine e decine di morti: da sub rimasti intrappolati in grotte e anfratti a sommozzatori rimasti senza ossigeno e impossibilitati a raggiungere per tempo la superficie. La start-up scandinava Aqwary ha realizzato un device da collegare alle bombole che promette di salvare la vita ai diver in difficoltà.
Molto simile a uno smartphone per forma e dimensioni – dotato di un displey AMOLED da 3,7 pollici – il dispositivo utilizza gli ultrasuoni per creare una vera e propria rete sociale sotto la superficie dell'acqua. Progettato per essere impermeabile e utilizzabile sino a 50 metri di profondità, permette di avere sempre sott'occhio la quantità residua di ossigeno e di visualizzare fino a 70 sub nel raggio di 100 metri. Se qualche compagno di immersione dovesse essere in difficoltà, si riceverà un avviso per poter correre in soccorso e riportarlo, se possibile, a galla.