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I laboratori di ricerca e sviluppo dove si progetta il futuro

I giganti dell'hi-tech mondiale sono in prima fila nel settore della ricerca e sviluppo. Ecco dove operano e quali i progetti in serbo

Una ricercatrice in un laboratorio

Il più celebre, almeno in ambino hi-tech, è il Google X diretto da Sergey Brin. Dalle sue stanze e dai suoi laboratori sono venuti fuori progetti come i (poco fortunati) Google Glass, le auto a guida autonoma (ora diventate una creatura capace di camminare sulle proprie gambe e conosciute con il nome di Waymo), i droni da consegna di Google Wing, i palloni aerostatici del Project loon per combattere il digital divide e molti altri ancora. Il laboratori di ricerca e sviluppo di Big G, però, non è "figlio unico", anzi. Di "fratelli", ormai, se ne contano a decine e il numero cresce costantemente.

Sono sempre di più le società e le aziende, infatti, che investono ingenti capitali nel settore della ricerca e sviluppo, nella speranza di "indovinare" il brevetto perfetto e realizzare un prodotto capace di rivoluzionare il proprio settore e sbancare cos' sul mercato. Sulla scia di Google troviamo le varie Apple, eBay e Amazon, ma anche nomi che non ci si aspetterebbe, come la svedese IKEA.

Google X Lab

Creati nel 2010 e ospitati all'interno del Googleplex, sono diretti dal già citato Sergey Brin in collaborazione con Astro Teller, scienziato e imprenditore definito head of moonshot, i Google X sono uno dei segreti meglio tenuti di Big G. Al loro interno sono nati alcuni dei progetti più rivoluzionari della casa di Mountain View, anche se non tutti hanno avuto la fortuna sperata e attesa (vedi i Google Glass). I progetti più noti sono quelli dell'auto a guida autonoma, dei droni per le consegne e dei palloni aerostatici (come raccontato anche sul sito del laboratorio), altri invece sono ancora avvolti nel mistero e non saranno rivelati prima che possano trovare applicazione pratica e commerciale.

 

 

Tra questi una batteria sottile e pieghevole che potrebbe presto rivoluzionare il settore dei dispositivi portatili; sensori da impiantare all'interno di abiti e altri capi d'abbigliamento per realizzare fitness tracker e rilevatori di battito cardiaco precisi più che mai; lenti a contatto smart capaci di rilevare il valore del glucosio del sangue e migliorare la vita di diabetici in tutto il mondo.

Apple Lab

 

Rendering dell'iPhone 8 con schermo OLED

 

Berlino. Hong Kong. Singapore. A differenza di Google, Apple ha deciso di non avere una sede unica nella quale sviluppare i suoi progetti innovativi, ma preferisce avere diverse sedi dove sfruttare il meglio della tecnologia locale. Nella capitale tedesca, ad esempio, si portano avanti i progetti di ricerca e sviluppo legati alla cosiddetta Apple Car, l'auto elettrica e a guida autonoma che la società di Cupertino vorrebbe – prima o poi – lanciare sul mercato. Nei centri di ricerca asiatici, invece, la casa della mela morsicata sviluppa nuove tecnologie da adottare su iPhone e iPad del futuro: qui, ad esempio, sono stati testati i display OLED con bordi arrotondati che dovrebbero essere montati a partire dall'iPhone 8 o iPhone X che dir si voglia.

I laboratori di Amazon

 

 

Sparsi in varie sedi nel mondo, i centri di ricerca e sviluppo targati Amazon sono impegnati su più fronti. Da un lato, ad esempio, troviamo le tecnologie che hanno consentito l'apertura di Amazon Go, il negozio-supermarket della società di Steve Bezos completamente automatizzato e senza personale al suo interno. Nelle campagne di Cambridge, in Inghilterra, i ricercatori Amazon sono invece impegnati nello sviluppo dei droni da consegna: l'obiettivo del gigante dell'ecommerce è di sviluppare una rete di consegna aerea, che permetta di velocizzare le operazioni e far giungere i prodotti a casa dell'acquirente nel giro di pochissime ore.

IKEA

 

Space 10, il laboratorio IKEA di Copenhagen

 

Il gigante dei mobili svedese vuole affermarsi anche come player di primissimo livello nel settore della domotica e della casa smart. Non deve sorprendere, dunque, che i suoi laboratori siano impegnati proprio nello sviluppo di tecnologie connesse all'automazione domestica. Tra i vari progetti in fase di realizzazione troviamo Vayu, un sensore da installare in casa per tracciare e tenere sotto controllo la qualità dell'aria all'interno delle mura domestiche. Vayu, poi, si collega a un sistema di finestre intelligenti, così da poterle aprire automaticamente quando il livello di anidride carbonica è diventato troppo elevato.

La Batcave di eBay

Il nome può far sorridere, ma serve a rendere l'idea della segretezza dei progetti di sviluppo che si portano avanti al suo interno. Situato a San Jose, ospita poche decine di ingegneri e ricercatori impegnati a sviluppare tecnologie che dovranno rivoluzionare il modo di fare shopping. Non online, però, ma all'interno dei punti vendita fisici. Nella caverna di Batman targata eBay, infatti, si studiano specchi e camerini smart, cassieri a intelligenza artificiale e altri dispositivi che dovrebbero permettere l'apertura di negozi completamente automatizzati (o quasi) nel giro di pochissimi anni.

A cura di Cultur-e
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