A causa del famoso "ban" del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump contro una lista di aziende delle telecomunicazioni cinesi, lanciato a maggio 2019 e ancora non superato a causa dei cattivi rapporti diplomatici tra USA e Cina, dall'anno scorso il gigante cinese dell'elettronica Huawei non può più collaborare con Google e, di conseguenza, può installare sui suoi smartphone soltanto la versione open source del sistema operativo Android.
Se dal punto di vista tecnico ciò non è un grosso problema, perché Android open source è sostanzialmente Android stock (lo stesso sistema operativo che troviamo sugli smartphone di Google, come i Pixel), dal punto di vista dell'utente questo è un grosso limite perché nella versione "libera" di Android non sono inclusi i cosiddetti "Google Mobile Services" (GMS). Tra i GMS c'è anche il Play Store e tutto il suo ecosistema di controllo delle app, aggiornamenti automatici, gestione delle autorizzazioni in fase di installazione.
A questo limite Huawei, dopo un iniziale attendismo dovuto alla speranza di un rasserenamento nelle relazioni diplomatiche USA-Cina, ha dovuto arrendersi e rispondere con i suoi "Huawei Mobile Services" (HMS) che, al posto del Play Store, includono anche AppGallery. Cioè lo store proprietario di Huawei per le app da far girare sugli smartphone Huawei. AppGallery gli altri HMS hanno fatto il loro debutto con il Mate 30 Pro e adesso sono di default su tutta la gamma dei nuovi device Huawei. Ma come funziona AppGallery e in cosa è differente da Play Store? Per capirlo prima dobbiamo sapere in cosa i GMS sono diversi dagli HMS.
Mobile Services: GMS vs. HMS
I Google Mobile Services sono una serie (anzi due) di app e servizi che Google non inserisce nella versione open source di Android, ma rilascia gratuitamente su licenza ai produttori di smartphone con i quali collabora (praticamente tutti). I GMS di base sono la Ricerca Google, il browser Chrome, YouTube e il Play Store. A questi si aggiungono i GMS "accessori": Gmail, Drive, Duo, Maps, Foto, Play Music e la Sintesi vocale di Google.
Tutti gli smartphone con la licenza per i Google Mobile Services escono di fabbrica con queste app preinstallate, che ruotano tutte intorno a un account Google tanto è vero che, alla prima accensione di uno smartphone Android nuovo, ci viene sempre chiesto di fare l'accesso con il nostro account Google o di crearne uno nuovo per usare il cellulare.
I Huawei Mobile Services sono l'alternativa creata in casa da Huawei per rispondere all'impossibilità di usare i GMS. Ruotano intorno ad un Huawei ID, che svolge le stesse funzioni dell'account Google. All'interno degli HMS Huawei offre Huawei Mobile Cloud (una app per lo storage e il backup in cloud, su server Huawei), l'AppGallery, Huawei Cinema (app simil Netflix, disponibile al momento solo in Italia e Spagna), Huawei Temi (per personalizzare il telefono), Huawei Browser, Huawei Assistant (un assistente vocale con AI).
AppGallery: quali app ci sono?
È chiaro, visto quanto detto fino ad ora, che sugli smartphone Huawei più recenti non troveremo il Play Store e che le app dovremo cercarle e installarle tramite AppGallery. Huawei nei mesi scorsi ha messo in piedi un ricco programma di incentivi per gli sviluppatori affinché convertissero le loro app al fine di farle funzionare senza i GMS e potessero essere installate (e soprattutto aggiornate, vero nodo al pettine) tramite AppGallery.
È altrettanto chiaro che Google non può portare le sue app, anche se vorrebbe, su AppGallery pena una fortissima sanzione da parte del Governo americano. Quindi su AppGallery non troveremo YouTube, Gmail e tutte le altre app sorelle dell'ecosistema Google.
Per le app degli altri sviluppatori, invece, le cose si complicano perché in teoria ci potrebbero essere, ma non è detto che ci siano. Se guardiamo alle app del gruppo Facebook, ad esempio, su AppGallery ci sono Facebook e WhatsApp, ma non Instagram (arriverà a breve). Su AppGallery troviamo Telegram, ma non Spotify, ci sono TikTok e Amazon, ma non Twitter. Insomma, la disponibilità delle app sullo store AppGallery è al momento limitata, ma è solo questione di tempo: se il ban di Trump proseguirà è logico che i grandi sviluppatori porteranno le proprie app su questa piattaforma, perché Huawei è tra i maggiori produttori al mondo di smartphone e gli sviluppatori hanno tutto l'interesse che gli utenti Huawei possano usare tutte le app sui loro terminali. Nel frattempo, però, ci sono degli escamotage.
Come installare le app che non sono su AppGallery
Tutti gli utenti Android con smartphone Huawei più smaliziati sanno che c'è un banale trucchetto per superare i limiti di gioventù dell'AppGallery: le app si possono trovare anche altrove. Numerosi altri store offrono gli Apk, cioè i file di installazione delle app. Il problema è che non sempre questi store sono affidabili e, se non stiamo molto attenti, insieme all'Apk rischiamo di installare anche un bel virus. Ce ne sono alcuni, però, che sono ritenuti affidabili: Amazon AppStore e ApkPure. Non a caso questi due store sono alla base del funzionamento di una app italiana geniale: TrovApp.
TrovApp è, detto in parole molto semplici, un motore di ricerca per app compatibili con gli HMS o, in alternativa, per app fruibili senza i GMS. All'apertura di TrovApp possiamo cercare una app dalla normale casella di ricerca oppure sfogliare le circa 1.500 app in archivio per categorie. Per ogni app che cerchiamo TrovApp ci dirà se è presente in AppGallery o, in alternativa, su Amazon AppStore o ApkPure. Se non c'è da nessuna parte, allora TrovApp ci propone l'alternativa ritenuta migliore che, a volte, è una app con funzionalità molto simili.
I limiti dei device senza Google Mobile Services
Anche usando app come TrovApp (che si scarica dall'AppGallery) o scaricando direttamente gli Apk, le app installate sugli smartphone senza i GMS continuano ad avere dei limiti, che in alcuni casi possono essere fastidiosi. Questo perché i GMS non sono solo delle famose e diffuse app, ma anche una serie di servizi ad esse collegate. Netflix, ad esempio, si può installare sugli smartphone Huawei senza GMS tramite Apk, ma dall'app così installata non possiamo abbonarci al servizio perché, mancando i GMS, l'app non trova il sistema di pagamento di Google. Dobbiamo quindi abbonarci dal browser Web e, successivamente, usare l'app da smartphone. Sempre tramite Apk possiamo installare e usare Google Maps, ma poiché gran parte delle impostazioni, dei luoghi preferiti e la cronologia di ricerca viene salvata sul nostro profilo Google (tramite i GMS) sarà come se la usassimo sempre in incognito.