Quando Google lanciò nel giugno del 2011 Google Plus, il suo ennesimo tentativo di social network (c’erano già stati i fallimenti Wave e Buzz a precederlo), qualcuno fece il proverbiale sorriso a 32 denti. Qualcun altro non la prese benissimo. Soprattutto dalle parti di San Francisco, nella nuova sede di Facebook. Tra le molte feature innovative che il social di Big G presentava c’era Google Hangout, la videoconferenza web secondo Google. E le video chat rientravano proprio nel novero delle pecche che il social network di Mark Zuckerberg non si era mai dato la pena di risolvere.
Con l’apertura di Hangout e la possibilità di condurre gratuitamente videochat assieme ad altre nove persone, Facebook si trovò improvvisamente spiazzata. Per la prima volta da quando aveva aperto i battenti si trovava nella necessità di doversi confrontare con un avversario dalle grandi possibilità e, soprattutto, si vedeva costretto a rincorrerlo. D’altronde, pur essendo una parte fondamentale dell’esperienza dei suoi utenti, le chat in Facebook erano un po’ bistrattate e spesso e volentieri ricevevano pesanti critiche da parte degli iscritti. Così, nel giro di poche settimane, il social di Mark Zuckerberg si vide costretto a presentare la sua versione delle videochat, realizzata in collaborazione con Skype.
Ma di certo non si può dire che il gigante di Mountain View sia rimasto con le mani in mano. Nel corso di quest’anno e mezzo, il meccanismo di Google Hangout è stato più volte ritoccato e perfezionato. Gli ultimi aggiornamenti sono di novembre 2012 e hanno permesso al servizio di videochatting integrato in Google Plus di presentarsi in una veste grafica nuova. Tutte le funzioni principali della videochat sono state ora raccolte nella nuova barra laterale: qui si trovano i pulsanti delle app utilizzate più frequentemente nel corso delle videoconferenze. C’è il pulsante per aggiungere persone alla videochiamata e il pulsante per la condivisione dei video di YouTube tra tutti i partecipanti, c’è il pulsante che dà la possibilità di accedere agli effetti “speciali” da applicare al video e la possibilità di cercare tra tutte le altre app messe a disposizione da Google. Da non sottovalutare, poi, la possibilità di trasmettere in diretta web il proprio incontro: una volta iniziato un hangout, si potrà decidere di mandarlo live sul proprio profilo Google Plus, sul proprio canale YouTube o addirittura sul proprio sito internet personale. Tutto questo si aggiunge a un sistema semplicissimo da utilizzare: una volta iscritti in Google Plus, infatti, basterà cliccare sull’icona di Hangout, dare il via a una videochat e invitare i propri amici alla chiacchierata virtuale. Fine.
Ora la palla passa nelle mani di Mark Zuckerberg. Il team di sviluppo di Facebook Video Chat di certo non vorrà restare al palo e, molto probabilmente, presto proporrà ai suoi iscritti nuove e interessantissime feature per il suo servizio di videochiamate powered by Skype.
Alla fine, chi riuscirà ad avere la meglio? Ai posteri l’ardua sentenza.
23 novembre 2012