Tutto iniziò quasi 20 anni fa con un gruppo di amici alla ricerca di frutta e verdura fresca. Pensarono che, forse, acquistando tutti assieme direttamente dal produttore e in grandi quantità potessero spuntare un prezzo migliore. Nacquero così i GAS, acronimo di Gruppi di Acquisto Solidale, gruppi di persone nati spontaneamente che partono da un approccio critico al consumo. Il loro obiettivo, sin dalla loro ideazione, era quello di applicare principi di equità, solidarietà e sostenibilità ai propri acquisti.
Le origini
Il primo gruppo di acquisto solidale – dove il termine solidale è utilizzato per distinguere i GAS dai gruppi di acquisto tout court e mettere in risalto il lato etico dell'iniziativa – nasce a Fidenza nel 1994 e due anni più tardi trova una sorta di teorizzazione nel documento Guida al consumo critico del Centro Nuovo Modello di Sviluppo.
I GAS prendono piede in maniera lenta ma inesorabile e nel 2007 il Parlamento è chiamato a regolamentare la compravendita tra produttori di ortaggi, frutta e verdura e gli acquirenti organizzati nei gruppi di acquisto.
L'evoluzione
Con il passare degli anni e al crescere della comunità, il sistema dei GAS è andato incontro ad un mutamento profondo e, per alcuni versi, inevitabile. Si è passati da piccoli gruppi di amici che acquistavano verdura, ortaggi e latte dal contadino appena fuori città a delle vere e proprie comunità di cittadini di influenzare, anche in maniera pesante, l'andamento dei mercati.
Dai frutti della terra, infatti, le attenzioni dei GAS si sono via via spostate su ogni tipologia di bene o servizio dove poter ottenere sconti sostanziosi in funzione di un gran numero di acquirenti. Il web, negli ultimi mesi, ha visto la nascita di un gruppo di acquisto solidale riguardante la fornitura di energia elettrica: una piattaforma web ha raccolto le sottoscrizioni di decine di migliaia di consumatori italiani per potersi presentare sul mercato energetico e spuntare un prezzo di gran lunga più basso rispetto a quelli dei normali fornitori. Altrettanto interessanti sono i cosiddetti GAI, gruppo di acquisto ibrido, che puntano a raccogliere le adesioni di cittadini interessati a diventare proprietari di un'automobile ad alimentazione ibrida (benzina ed energia elettrica).
La svolta social
E proprio in questi ultimi mesi si sta assistendo ad un ulteriore step evolutivo del mondo dei GAS. Le comunità di acquirenti diventano, infatti, sempre più estese e più virtuali e si rende necessario un differente tipo di coordinamento tra gli aderenti. I gruppi di acquisto solidale fanno sempre più affidamento agli acquisti online, poggiando su piattaforme che somigliano in maniera impressionante a dei social network. Treeboo (si legge tribù) e LookingForIt (traducibile come alla ricerca di) sono due casi emblematici di questo cambiamento in atto.
Treeboo
Nata oltre due anni fa, questa comunità sfrutta le potenzialità comunicative e virale dei social network per spuntare sconti sostanziosi su pacchetti viaggio verso mete tropicali e non. Molti tour operator, infatti, riservano delle tariffe speciali – chiamate groupage in gergo “tecnico” - ai gruppi di viaggiatori: più alto il numero di partecipanti, più alti gli sconti che si riescono ad ottenere.
Treeboo si propone di svolgere il ruolo di catalizzatore, tentando di raccogliere il più alto numero di adesioni ai vari groupage di cui è a conoscenza. E per farlo utilizza le tecniche comunicative tipiche dei social network. Anzi, forzando un po' la mano si potrebbe fire che lo stesso Treeboo è una rete sociale fatta e finita. Gli utenti, infatti, potranno interagire e comunicare tra di loro, mettersi in contatto e scambiare opinioni: esattamente come accade su ogni altro social network.
LookForIt
Questa piattaforma, nata in Italia da poco tempo, prova a rivoluzionare ulteriormente il mondo dei GAS, legandoli indissolubilmente agli acquisti online. LookForIt, infatti, ambisce a diventare l'agorà virtuale dove utenti di ogni parte della Penisola si incontrano e provano ad acquistare lo stesso oggetto ottenendo sconti di una certa rilevanza.
Sulla piattaforma sono gli stessi acquirenti a segnalare l'oggetto che vorrebbero acquistare e a quale prezzo. Sono, dunque, i venditori a doversi conformare alla domanda che arriva dall'altra parte se vogliono accaparrarsi il “pacchetto” di utenti che hanno aderito alla richiesta. Naturalmente, maggiore sarà il numero di persone pronte a completare gli acquisti online, maggiore saranno gli sconti che è possibile ottenere.
25 dicembre 2013