Il governo Draghi ha definito l’obbligo di Greenpass per rientrare sui luoghi di lavoro. Una misura che interessa 23 milioni di italiani che dal prossimo 15 ottobre dovranno essere muniti della certificazione verde per il Covid-19 per poter entrare in ufficio. VerificaC19 è l’app per verificare il Greenpass rilasciata dal governo, che permette di determinare se la certificazione sia o meno valida per il lavoratore. L’app ufficiale è stata progettata per preservare la privacy degli utenti: non memorizza i dati scansionati e non fornisce informazioni personali sul tipo di certificazione, ma solo se è valida o scaduta. Ecco come funziona l’app per verificare il greenpass e cosa c’è da sapere.
VerificaC19: cos’è e a cosa serve
Per poter verificare la validità del Green Pass il governo italiano ha rilasciato l’app VerificaC19, che è disponibile sia per dispositivi Android nel Google Play Store che iOS nell’App Store. L’applicazione permette di controllare se il certificato verde di un utente è autentico e valido, senza bisogno di connessione a Internet e senza memorizzare informazioni personali sul dispositivo di chi è addetto alla verifica dei dati.
Inoltre, l’app per la verifica del Greenpass è stata realizzata in conformità alla versione europea e consente di controllare anche l’EU Digital Covid Certificate emesso da altri Stati membri.
L’app VerificaC19 permette quindi di controllare la validità di qualsiasi greenpass, sia per tutti i lavoratori per cui scatta l’obbligo di certificazione per tornare in ufficio dal 15 ottobre, sia per chi viaggia all’interno dell’Unione europea.
Verifica C19: come funziona l’app
Il funzionamento è piuttosto semplice: una persona addetta al controllo deve scaricare l’app VerificaC19 su un dispositivo mobile. Dopo aver aperto l’app per la verifica del greenpass, il controllore deve chiedere all’utente di mostrargli il codice QR del certificato, sia in versione digitale sullo smartphone che in versione cartacea.
L’app consente di scansionare il QR code del Green Pass e ne estrae le informazioni necessarie a portare a termine la verifica.
Uno dei punti di forza per la privacy, è proprio che l’app non memorizza i dati sul dispositivo che si occupa della verifica, ma soprattutto acquisisce solo i dati sensibili relativi alla validazione del certificato. Dopo aver inquadrato il codice QR, nella schermata viene mostrato nome, cognome e data di nascita del controllato, così che sia possibile verificare che non abbia mostrato il Green Pass di altre persone. I tre risultati possibili per la validità della certificazione sono:
- schermata verde: la certificazione è valida per l'Italia e l'Europa
- schermata azzurra: la certificazione è valida solo per l'Italia, non può essere usata per viaggiare in Europa
- schermata rossa: la certificazione non è valida, perché scaduta, non ancora valida oppure per problemi di lettura
Nell’ultimo caso, gli addetti alla verifica del greenpass tramite app dovranno verificare se si è trattato di un errore di lettura e comunicare all’utente che la certificazione non è valida. L’app VerificaC19 funziona anche quando il dispositivo è offline, ma richiede comunque che ci si connetta a Internet almeno una volta al giorno. I motivi sono due: aggiornare l'elenco delle chiavi pubbliche che gli Stati membri utilizzano per stabilire l'autenticità delle certificazioni, e aggiornare eventualmente l’app con le nuove funzionalità rilasciate.
Verifica Greenpass: quando non è valido
Il caso di visualizzazione della schermata rossa indica che il Green Pass dell’utente che lo sta esibendo è scaduto e non è valido per alcun tipo di utilizzo. Se non si tratta di un errore di lettura del QR code, che può essere facilmente superato con un secondo tentativo di utilizzo dell’app VerificaC19, allora le possibilità sono due: la certificazione è scaduta, oppure non è autentica.
Nel primo caso, è bene ricordare che il green pass ha una data di scadenza.
Il green pass ottenuto con un tampone, rapido o molecolare, ha validità di sole 48 ore. I certificati di guarigione da Covid-19 hanno una validità di 6 mesi, mentre per chi è vaccinato la validità scade a 9 mesi dopo il completamento del ciclo di vaccinazione. Ad esempio, per chi effettua un vaccino a doppia dose, la scadenza ricade al 9 mese dalla data della seconda dose effettuata. L’alternativa è che il greenpass verificato non sia autentico, cioè venga utilizzato un codice QR fasullo.
Verifica Green pass: chi è addetto ai controlli
Per questioni di privacy, l’app VerificaC19 non indica quale tipo di certificazione ha ottenuto l’utente che viene controllato, ma solo se questa è valida e a chi appartiene. Il sito del governo che fornisce tutte le informazioni per l’utilizzo dell’app ufficiale ha rilasciato delle FAQ in cui spiega chi sono gli operatori che possono verificare le certificazioni. Tra questi troviamo i pubblici ufficiali, il personale addetto ai servizi ci controllo, ad esempio nei cinema e nei teatri, i titolari delle strutture ricettive o i loro delegati, i proprietari o delegati di locali e negozi, i gestori delle strutture che erogano prestazioni sanitarie, socio sanitarie e socio assistenziali, come le RSA.
Per quanto riguarda la scuola, gli operatori designati sono il dirigente scolastico, i responsabili dei servizi educativi dell'infanzia, oppure i loro delegati, anche attraverso la piattaforma nazionale Verifica Green Pass. I responsabili di università ed enti di alta formazione e i responsabili delle strutture in cui si svolge attività giudiziaria. Infine, a partire dal 15 ottobre anche i datori di lavoro, sia del settore pubblico che privato, dovranno organizzare la verifica del greenpass attraverso l’app per tutti i loro dipendenti. Questi potranno farlo individuando degli addetti ai controlli, che potranno utilizzare l’apposita app rilasciata.