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Google e Apple possono installare app da remoto?

Google e Apple possono installare app da remoto sugli smartphone degli utenti: ecco come potrebbero fare e quali sono i problemi di privacy

app remoto

In un periodo come quello pandemico in cui il tracciamento dei contatti è stato spinto parecchio da governi, istituzioni scientifiche e talvolta anche da colossi della tecnologia come Apple e Google per il contenimento della diffusione del Covid-19, la domanda è spesso sorta in modo spontaneo: Google ed Apple possono installare app da remoto sui nostri smartphone? Istintivamente la maggior parte delle persone risponderebbe no, non è possibile.

Ma la risposta è meno ovvia di quanto si potrebbe credere, sia che si pensi che sia possibile, sia che si propenda per lo scenario opposto.

L'aspetto innegabile e certamente positivo di tutta quanta la vicenda è che la pandemia ha accresciuto la sensibilità di molti nei confronti dei temi della protezione della privacy e del tracciamento di attività, abitudini, contatti e quant'altro. Per cui la domanda torna, ed è legittima: i big della tecnologia possono installare app senza il nostro consenso? La risposta è nì. Tecnicamente potrebbero sia Google che Apple, eticamente non potrebbero anche se in realtà è già successo. Una sola volta, con diversi distinguo, ma è successo, e pure di recente.

La prima app installata da remoto

app remotoL'episodio che ha fatto tentennare anche gli scettici risale a neppure un mese fa, quando Google ha installato l'app MassNotify sugli smartphone Android senza il consenso dei loro proprietari. L'episodio è serio, certamente grave: l'app MassNofity nasce in Massachusetts per il tracciamento dei contatti, non ha icona e non appare tra i risultati di ricerca del Play Store, ma è apparsa inspiegabilmente tra le app installate di molti, anche tra alcuni non residenti in Massachusetts, all'attivazione delle Notifiche di esposizione al Covid-19.

Google ha fatto sapere che l'app è stata distribuita automaticamente per evitare il download di un'app separata, e chi volesse eliminarla deve aprire il Play Store, digitare nel campo di ricerca il nome esteso dell'applicazione (Exposure Notifications Settings Feature - MA) ed eliminarla con il tasto virtuale preposto.

Risulta davvero difficile da giustificare la mancanza di trasparenza da parte di Google che ha installato un'app da remoto in modo deliberato, posto che comunque si tratta di un'app sicura e che non dovrebbe in alcun modo impattare sulla privacy degli utenti. La vicenda dimostra come sia tecnicamente possibile installare app da remoto, e ci si chiede: Google ha verificato a fondo il codice dell'app prima di ricorrere all'installazione "coatta"? Ed inoltre, in quali altre occasioni Google o chi altro può ricorrere a metodologie poco trasparenti?

Possiamo installare noi delle app da remoto

app remotoPrima di questo episodio non ci sono tracce di una vicenda analoga (per fortuna). Quindi Google può installare delle app da remoto anche se non lo fa (quasi mai), ciascuno di noi invece può farlo in qualsiasi istante. Basta per esempio accedere al Play Store da un computer tramite browser, cercare una qualsiasi applicazione ed ordinare l'installazione dell'app da remoto, quindi senza mai prendere lo smartphone ed eseguire da lì la procedura.

Naturalmente per installare un'app da remoto sugli smartphone Android via browser è necessario dapprima eseguire il login con le proprie credenziali per identificarsi, affinché solo noi e nessun altro (a meno che non sia in possesso delle nostre credenziali) possa installare app da remoto sullo smartphone. Comunque durante l'installazione dell'app viene visualizzata una notifica che avverte del processo in corso, a differenza di quanto avvenuto con MassNotify.

Apple non permette l'installazione di app da remoto

app remotoAd aprire la cassapanca dei segreti di Apple non si trova un solo episodio di installazione di app da remoto senza il consenso dell'utente. Non è mai accaduto, non finora. Dalle parti di Cupertino sono decisamente più rigidi che nella zona di Mountain View, e ne è dimostrazione il fatto che Apple non permette neppure al proprietario dello smartphone di ordinare da remoto l'installazione di un'app.

Non si può infatti in alcun modo aprire un browser, loggarsi nell'App Store ed installare una determinata applicazione da remoto sul proprio smartphone, a differenza di quanto invece può avvenire sul versante Android.

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Gli aggiornamenti possono installare app in autonomia

app remotoTanto gli aggiornamenti di Apple quanto quelli di Google o dei vari produttori di smartphone Android possono contenere delle nuove applicazioni che al completamento dell'aggiornamento ci si ritrova nel telefono. Può essere una nuova app di Google su Android, o una di Samsung se lo smartphone è di Samsung. Insomma, trovare app non richieste dopo un aggiornamento rientra nella normalità, ma l'aspetto importante è che non è mai giunta notizia di un update che ha causato l'installazione di un'applicazione diversa da quelle del produttore dello smartphone o del sistema operativo.

Google ed Apple possono disinstallare delle app in qualsiasi momento

app remotoÈ invece possibile, ed è accaduto diverse volte, per Google ed Apple eliminare delle applicazioni da remoto. La ragione? Proteggere dai malware quelle preziose casseforti di dati personali che sono diventate negli anni gli smartphone.

Se un'app malevola si infiltra nel Play Store di Google o nell'App Store di Apple e sfortunatamente viene scaricata da migliaia, milioni, di utenti prima che venga smascherata, allora sia Google che Apple possono disabilitare quell'applicazione da remoto. Google in passato ha rimosso diverse app per questa ragione e pure alcune estensioni di Chrome, il suo browser.

A cura di Cultur-e
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