Tra le molteplici famiglie di smartphone realizzate dai vari produttori oggi attivi sul mercato è, molto probabilmente, la più conosciuta e una delle più vendute. Quando si parla di alternative all'iPhone è la prima a venire in mente, forte di scelte stilistiche e tecniche innovative e all'avanguardia. Eppure, almeno inizialmente, non era affatto così. Quando viene lanciata, la linea Samsung Galaxy S era una delle tante che tentava di farsi largo nel nascente mondo della telefonia mobile "smart". Gli stessi tecnici sudcoreani la consideravano una sorta di primus inter pares: una linea speciale, ma non troppo.
È solo con il passare degli anni – e delle versioni – che la famiglia Galaxy S acquista sempre più importanza tanto nel mondo Samsung quanto nell'universo della telefonia mobile. Un percorso, quello che ha portato alla presentazione del Galaxy S9 nel febbraio 2018, che fa diventare il produttore sudcoreano, e quello che era ormai diventato il suo prodotto di punta, il rivale diretto di Apple e dell'iPhone.
Le innovazioni del primo Galaxy S
Il Galaxy S è da molti considerato come il primo telefono Samsung a montare uno schermo Super AMOLED, assoluta innovazione nel settore della telefonia mobile. A dire il vero, questo primato va ad un altro device dell'azienda sudcoreana, il Samsung Wave, ma ciò non toglie che il primo Samsung Galaxy S ha rappresentato un punto di svolta per il mondo della telefonia mobile. Sul fronte del design, ad esempio, il primo Galaxy S è stato preso d'esempio da moltissimi altri produttori per la sua maneggevolezza ed ergonomia e, con i suoi 9,9 millimetri di spessore, è stato a lungo lo smartphone più sottile al mondo.
Le varianti del primo Galaxy S
Sul finire del 2010 sbarca sul mercato il Nexus S, primo smartphone Android realizzato da Google in collaborazione – come lascia intendere il nome – con Samsung. Anche se il design del primo Nexus è leggermente differente rispetto al Galaxy S, la scheda tecnica dei due dispositivi è di fatto identica: stesso SoC Exynos e stesse componenti interne. Unica differenza di rilievo la presenza di un chip NFC a bordo del Nexus S.
Il primo Galaxy S, però, non è stato utilizzato solamente come "base" per la realizzazione del googlefonino. La stessa Samsung ha lanciato sul mercato smartphone "derivati" dal suo primo top di gamma: nel 2011 arriva sul mercato il Galaxy S Plus, con processore Snapdragon S2 single-core a 1.4GHz e con GPU Adreno 205; qualche mese dopo arriva il Galaxy SL, che monta ben 4 gigabyte di RAM e uno schermo LCD (da qui la L del nome). Nei mesi successivi seguirono il Galaxy S Advanced, il Giorgio Armani Galaxy S e molti altri: nessuno di questi, però, è mai riuscito a ottenere lo stesso successo del primo Samsung Galaxy S.
Samsung Galaxy S II, miglior smartphone del 2011
Presentato al Mobile World Congress 2011 di Barcellona, con i suoi 8,49 millimetri il Galaxy S II è ancora più sottile rispetto al predecessore. Sotto il display Super AMOLED da 4,3 pollici (con tanto di pennino, considerabile come un antenato della S Pen oggi utilizzata dai dispositivi della serie Note) troviamo SoC Exynos 4210 e GPU Mali-400MP4. Dal design meno arrotondato rispetto al predecessore ma non per questo meno comodo da utilizzare, il Galaxy S II si guadagna così la palma di miglior smartphone del 2012.
Galaxy S III e l'antenato di Bixby
Il percorso di sviluppo della serie Galaxy S prosegue nel 2012 con il Galaxy S III. Nonostante il successo del predecessore, tecnici e designer Samsung impongono una netta sterzata, tanto sul versante funzionale sia su quello del design. Caratterizzato da linee più rotonde e morbide rispetto al Galaxy S II, il nuovo top di gamma del produttore sudcoreano monta un display Super AMOLED da 4,8 pollici con risoluzione HD (1280x720 pixel), SoC Exynos 4412 e la stessa GPU Mali-400MP4 dell'anno precedente. La vera novità, però, è la presenza di S Voice, un assistente personale che prende spunto da Siri, presentato da Apple già nel 2010 (anche se farà il suo esordio sugli iPhone nell'autunno 2012). Dalle funzionalità un po' limitate, S Voice rappresenta la base di partenza dalla quale Samsung partirà per creare Bixby, l'assistente a intelligenza artificiale che ha fatto il suo esordio sul Galaxy S9.
Galaxy S4 e la costruzione dell'impero
Con il Galaxy S4, Samsung traccia definitivamente una linea tra il suo top di gamma e gli altri smartphone prodotti. Di fatto, il nuovo modello non si discosta molto sul profilo estetico dal suo predecessore: si tratta di una precisa scelta stilistica (e tattica) del produttore sudcoreano, che vuole rendere più facilmente identificabile il suo dispositivo top di gamma. Sotto il display Super AMOLED da 5 pollici e risoluzione FullHD (1920x1080 pixel) troviamo il SoC Exynos 5410 octacore supportato da 2 gigabyte di RAM e GPU PowerVR SGX544MP3.
Galaxy S5, bene nonostante tutto
Nonostante alcune scelte non abbiano soddisfatto a pieno né critica di settore né il pubblico (i materiali di fabbricazione sono stati più volte criticati e il lettore di impronte non era precisissimo), il Galaxy S5 è ancora oggi lo smartphone più venduto della casa sudcoreana. Merito di una serie di funzionalità hardware e software (come l'impermeabilità, il già citato scanner di impronte e la ricarica wireless) particolarmente evolute che gli hanno consentito di fare breccia nel cuore di molti utenti. Sotto il display da 5,1 pollici Super AMOLED e risoluzione FullHD trova spazio il SoC Snapdragon 801 con GPU Adreno 330 e 2 gigabyte di RAM.
Galaxy S6, lo smartphone con i bordi curvi
L'arrivo sul mercato del Galaxy S6 segna, per Sasmung e per l'intero settore della telefonia, una nuova svolta sul fronte del design. Sfruttando le possibilità offerte dai pannelli OLED (realizzati con materiali biologici e quindi maggiormente modellabili rispetto agli LCD), Samsung lancia il Galaxy S6 Edge, primo smartphone con bordi curvi e interattivi (da ricordare, comunque, che era disponibile anche una versione "standard", senza bordi interattivi). A dispetto degli smartphone dal design "classico", lo schermo del Galaxy S6 Edge si "allunga" di circa 50 pixel per lato e mettendo a disposizione dell'utente nuovi strumenti di controllo da utilizzare a dispositivo bloccato. Un'innovazione assoluta che, accompagnata da una scheda tecnica come sempre da primo della classe (SoC Exynos 7420, GPU Mali-T760MP8 e 3 gigabyte di RAM) rendono il Galaxy S6 Edge uno dei dispositivi chiave nell'evoluzione moderna del mercato della telefonia mobile.
Le stesse scelte stilistiche (bordi arrotondati, allungati e interattivi) saranno confermati anche nel Galaxy S7 Edge, di fatto una "evoluzione" minore rispetto al suo predecessore.
Galaxy S8 e Galaxy S8+, ritorno al futuro
Nel 2017 Samsung decide di cambiare nuovamente le carte in tavola. Il design dei due dispositivi (chiamati questa volta Galaxy S8 e Galaxy S8+) viene leggermente rivisto: le linee sono meno arrotondate, ma l'ergonomia e la maneggevolezza non ne risentono. Il sensore per le impronte digitali viene spostato sul retro, a lato del sensore fotografico (ancora singolo): una posizione non proprio "felice" e criticata tanto dalla stampa quanto dagli utenti.
Sul fronte delle specifiche, però, ben poco da dire: sia nella versione europea quanto in quella statunitense, i due dispositivi montano le migliori componenti disponibili sul mercato. In Europa il Galaxy S8 arriva con l'Exynos 8895, accompagnato da GPU Mali-G71 MP20 e fino a 6 gigabyte di RAM; nel Nord America e Cina monta lo Snapdragon 835 con SPU Adreno 540.
Con il Galaxy S8 fa il suo esordio anche il Galaxy Dex, una docking station che consente di collegare lo smartphone a uno schermo esterno utilizzandolo così a mo' di computer portatile.
Galaxy S9+, l'esordio della doppia fotocamera
Se sul fronte del design cambia ben poco, il Galaxy S9+ si differenzia rispetto al suo predecessore per la presenza del doppio sensore fotografico nella parte posteriore (non presente, però, nel Galaxy S9) e il sensore d'impronte spostato e posizionato sotto gli obiettivi della fotocamera. A questo si aggiunge, sul fronte delle funzionalità, la scansione dell'iride e il riconoscimento facciale, che permettono di aumentare ulteriormente il livello di sicurezza e protezione dei dati contenuti nella memoria del dispositivo.
5 giugno 2018