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Framerate, come incide sull'esperienza di gioco

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Tutti i gamer incalliti cercano il framerate più alto possibile e sono disposti a spendere per ottenerlo, ma è davvero così importante?

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Accade spesso in ambito gaming di sentir parlare di frame rate, specie dal momento in cui  PlayStation 5 ed Xbox Series X ed S hanno debuttato. Le due console di ultima generazione hanno introdotto il supporto al 4K a 120 frame per secondo: quest'ultimo numero, spesso affiancato dall'acronimo fps, è proprio il valore del frame rate ed è indicativo, in estrema sintesi, della "fluidità".   

In genere è preferibile che il valore del frame rate sia il più alto possibile, a condizione che - naturalmente - il televisore sia in grado di riprodurre un segnale in ingresso a quel determinato frame rate: altrimenti lo stesso farebbe da collo di bottiglia, vanificando lo sforzo della console e rendendo peraltro inutile possederne una - in genere pagata pure tanto - capace di grandi prestazioni rese invisibili da chi dovrebbe finalizzarle, ossia il televisore.

Di seguito vedremo tutto ciò che c'è da sapere sul frame rate partendo da zero, con l'auspicio di spiegare davvero a chiunque di cosa si tratta, perché è importante e come incide sull'esperienza di gioco.

Cos'è il frame rate

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Partiamo dal frame: si tratta di una delle numerosissime immagini che, riprodotte in rapidissima successione, compongono un video. Banalmente, il frame rate non è altro che la rapidità - rate - con cui si avvicendano le immagini - i frame.

L'unità di misura è infatti frame per secondo, o fotogrammi per secondo (fps).   La frequenza d'aggiornamento - spesso, in inglese, refresh rate - è un concetto molto simile che viene spesso considerato sinonimo del frame rate.

Frame rate e refresh rate sono sostanzialmente due facce della stessa medaglia: il primo riguarda l'elaborazione, quindi la sorgente (che sia la console che elabora il flusso di gioco poi inviato al televisore tramite cavo HDMI o, banalmente, la videocamera dello smartphone che cattura un video), il secondo riguarda invece la riproduzione, ossia gli schermi. 

Se la TV o il display dello smartphone ha un refresh rate identico al frame rate, allora si ottiene l'esperienza migliore possibile. Diversamente la TV (o lo schermo in generale) farà da collo di bottiglia: se ad esempio la console elabora un gioco a 120 fps ma la TV può riprodurre al massimo a 60 Hz, allora noi giocheremo a 60 fps indipendentemente dalla console. 

In genere, il minimo sindacale è rappresentato dai 30 fps, ma l'evoluzione dell'hardware degli ultimi anni tra quella delle console e delle schede video ha fatto sì che il minimo si spostasse mediamente più in alto, sulla soglia dei 60 fps. Pressoché tutti i televisori moderni arrivano a 60 Hz.

FPS elevati vs FPS bassi

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Metabolizzato cos'è il frame rate, è semplice intuire quali vantaggi derivano da un frame rate elevato: l'esperienza di gioco risulta non solo più fluida, ma anche più reattiva. E ciò è un grosso vantaggio quando ad esempio si gioca a titoli dall'azione frenetica, tipicamente gli sparatutto, dove il tempo di reazione può fare la differenza tra un game over ed una vittoria.  

Certamente c'è chi, pur non avendo esigenze particolari in termini di reattività, come chi ad esempio gioca a Gran Turismo o a Forza Motorsport, non vuole privarsi della fluidità visiva dei frame rate più elevati. Questo perché tra i classici 60 fps ed i 120 fps la differenza è evidente (è pur sempre il doppio!), il gameplay più coinvolgente e realistico poiché gli occhi ricevono molte più informazioni per ogni secondo di gioco, per cui una volta provata l'esperienza ad alti frame rate è davvero difficile tornare indietro.  

Si avrebbe la sensazione di un gioco in qualche maniera lento e impacciato, i più sensibili potrebbero anche accusare dei piccoli problemi di salute: è noto infatti che in alcuni casi dei frame rate molto bassi potrebbero causare cinetosi o nausea.  

Come detto quindi i vantaggi di giocare ad alti fps possono essere molteplici. Alcuni inerenti strettamente a fattori di convenienza, di accresciuta competitività: un frame rate più elevato fa sì che in giochi come Battlefield, Fortnite o Call of Duty ci si possa accorgere dell'arrivo di un avversario una frazione di secondo prima, quella che marca la differenza tra una vittoria e ricominciare la partita daccapo. La differenza tra un'esperienza a 30 fps ed una a 120 fps è certo notevole.

Come ottenere FPS alti

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Anzitutto occorre avere un televisore con un'elevata frequenza di aggiornamento. Se si possiede o si vuole acquistare un televisore a 120 Hz, investire del denaro sull'acquisto di una console di ultima generazione è quasi obbligatorio, mentre al contrario con una PS4 o una Xbox One, che spingono i giochi al massimo a 60 fps, va benissimo un televisore da 60 Hz, a meno che non si guardi in prospettiva di un futuro aggiornamento della console.  

Il medesimo concetto è applicabile nel caso di gaming al computer: il monitor è meglio sceglierlo sulla base delle prestazioni della scheda video (e della CPU, che potrebbe essere anch'essa un collo di bottiglia), anche alla luce del fatto che al crescere degli Hz del monitor (ma anche della TV) cresce, talvolta anche in modo considerevole, anche la spesa.

A cura di Cultur-e
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