Con uno smartphone è possibile fare di tutto: controllare la posta elettronica, creare documenti di lavoro e condividerli con i propri colleghi, giocare con uccellini arrabbiati o con gattini affamati, scattare immagini di cibo e postarle sui social network. Condividere le foto dei propri piatti è una delle ultime mode nate sui social media: Instagram e Tumblr sono diventate delle piattaforme dove mettere in mostra le proprie creazioni per ricevere i commenti e le critiche degli altri utenti. Le immagini cibo hanno invaso le bacheche degli utenti: tutti vogliono condividere con gli amici le proprie esperienza culinarie, dalla trattoria sotto casa fino al ristorante di un chef stellato.
Il fenomeno del cibo è nato prima in televisione, grazie a programmi che hanno reso famosi i cuochi nazionali e internazionali, e poi si è diffuso a macchia d'olio sui social network, grazie alla creazione di hashtag che servissero a incanalare il flusso delle immagini. Tra la miriade di hashtag nati sulla Rete, #Foodporn è quello che ha avuto più successo: utilizzato per ogni tipo di immagine, conta milioni di tag sui social media. La parola fa sicuramente pensare ad altro, ma in realtà serve solamente ad esprimere la bellezza del piatto. Prima su Twitter e poi su Instagram, #foodporn non è usato solamente dagli utenti, ma anche dai social media manager dei ristoranti che cercano di inserire i locali all'interno del flusso dei tweet e delle immagini.
Le fotografie legate al cibo
Gli utenti della Rete che amano fotografare cibo non hanno inventato nulla di nuovo: già nel 1960 l'artista romeno naturalizzato svizzero Daniel Spoerri aveva reso le pietanze le protagoniste delle sue opere. La caratteristica principale delle immagini che si trovano sui social network è che riprendono i piatti dall'alto togliendo ogni prospettiva e profondità. Anche in questo caso nulla di nuovo: cinquant'anni fa Spoerri scattava le foto delle sue installazioni dall'alto dando vita a un genere artistico definito Eat Art. L'unica cosa che mancava era l'hashtag #foodporn, ma quello è stato aggiunto solo negli ultimi anni.
Il termine foodporn
Giudicare il piatto non solo per la bontà dei prodotti ma anche per la bellezza della presentazione: con queste parole si può tradurre il termine foodporn, che fu usato per la prima volta nel 1984 nel libro Female Desire: Women's Sexuality Today della scrittrice Rosalinda Coward. L'estetica del piatto è il biglietto da visita di ogni chef che si rispetti: l'amore per i prodotti passa anche dalla presentazione del cibo, un aspetto che nell'ultimo decennio è diventato preponderante. Anche grazie ai social network site e agli hashtag come #foodporn gli utenti hanno potuto mettere in mostra le loro capacità.
Mettiamo in mostra una parte di noi
Ma cosa spinge le persone a fotografare il cibo dall'alto? Alcuni ricercatori hanno cercato di dare una soluzione a questo dilemma e hanno pubblicato sulla Rete alcune risposte nella speranza di aprire un dibattito sull'argomento. Secondo alcuni, l'inquadratura dall'alto, anche definita God's eye view (Occhio di Dio in italiano), è l'unica possibile per inquadrare al meglio il cibo e l'estetica del piatto. Per altri, invece, serve per differenziarsi dalle immagini i presenti su piattaforme come Tripadvisor che preferiscono un'inquadratura frontale. Tutte le immagini legate al cibo, però, evidenziano un fatto: le persone hanno bisogno di mettersi in mostra. Il foodporn, la "pornografia" legata al cibo, è una proiezione della propria coscienza, un'istantanea del proprio stato d'animo.
Foodporn, il cibo è più buono
Secondo uno studio pubblicato dal Journal of consumer marketing effettuato dal dipartimento Food marketing della St. Joseph's University di Philadelphia e della School of business administration dell'università di San Diego scattare immagini cibo rende il prodotto più appetibile. La ricerca ha dimostrato che le foto aumentano il piacere di assaporare nuove pietanze e le rendono più appetitose. Sono stati effettuati diversi test per arrivare a una soluzione scientificamente provata. Nel primo caso, i ricercatori hanno obbligato 120 studenti a mangiare una fetta di torta e un'insalata. Ad alcuni di esse è stato chiesto di scattare un'immagine del cibo prima di degustare il piatto: coloro che avevano effettuato la foto hanno riscontrato un livello di gratificazione superiore. Le altre prove sono servite per dimostrare che il cibo salutare (un'insalata o una minestra) può sfruttare a proprio favore la moda del #foodporn: anche le zuppe hanno una loro dignità.