Lo sviluppo delle nuove tecnologie e l'utilizzo sempre più massiccio dei big data e open data, del cloud, dell'Internet of Things e dell'open source sono solo alcuni degli obiettivi che l'Unione europea si è proposta di raggiungere entro la fine di questo decennio. A tal proposito sono stati sviluppati e finanziati diversi programmi di sviluppo, tesi a promuovere l'utilizzo di queste tecnologie negli ambiti più disparati, sia pubblici sia privati. Ne è un esempio il programma Fi-Ware (acronimo di Future Internet ware), finanziato con 80 milioni di euro per dare modo alle smart city europee di svilupparsi nel giro di pochi anni.
Cos'è FIWARE
Partito nel 2011, il programma Fi-WARE ha contribuito a finanziare già diversi progetti che, puntando sull'innovazione e sull'integrazione delle nuove tecnologie nel substrato cittadino, garantissero un miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini europei. Inizialmente le progettualità finanziate hanno riguardato il ciclo dei rifiuti e i dati ambientali nel settore pubblico (Evirofi), rendere più intelligente la catena di valore del settore alimentare (Smartgridfood), cogliere i benefici della gestione europea dell'elettricità (Finsey) e puntare su tecnologie smart per migliorare i servizi di trasporto pubblico (Outsmart).
Con la nuova programmazione europea, il programmaa FIWARE ha mutato leggermente rotta: pur mantenendo l'obiettivo di incrementare l'utilizzo delle nuove tecnologie per migliorare la qualità di vita all'interno delle città , trasformandole in smartcity, il progetto ha preso le forme di una piattaforma cloud per applicazioni smart.
Cos'è e come funziona la piattaforma FIWARE
Nella sua nuova veste, FIWARE avrà l'obiettivo di mettere a disposizione di sviluppatori, fornitori di servizi web, imprese e altre organizzazione una piattaforma realmente aperta, pubblica e royalty-free dove poter condividere e promuovere progetti open source e innovativi. FIWARE, in particolare, metterà a disposizione spazi e strumenti (sotto forma di API open source, utilizzabili per qualunque tipologia di progetti) per tutti coloro in grado di produrre applicazioni per le smartcity, offrendo servizi basati e ospitati sul cloud.
In questo modo, sperano a Bruxelles, si potrà incentivare la spinta all'innovazione del tessuto tecnologico europeo, fornendo una piattaforma accessibile a tutti in maniera gratuita ed evitando, allo stesso tempo, che servizi di questo genere finiscano con l'essere monopolizzati (anche economicamente e commercialmente) da pochi attori.
Quali app
Gli sviluppatori che vorranno accedere alla piattaforma e, di conseguenza, ai fondi messi a disposizione dalla Unione europea, dovranno ideare e realizzare applicazioni dedicate a specifici ambiti settoriali: fabbriche del futuro, agroalimentare, trasporti e, ovviamente, smartcity. Un occhio di riguardo sarà riservato a progetti di e-health (ovvero la sanità elettronica) grazie ai quali portare una profonda trasformazione di modelli e processi all'interno del mondo della sanità pubblica attraverso l’uso della Rete e delle tecnologie digitali.