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Firmware e BIOS, cosa sono e come aggiornarli

Si tratta di componenti software che svolgono un ruolo fondamentale nelle primissime fasi di avvio dei dispositivi. Scopriamo perché e come è possibile aggiornarli

Schermata del BIOS di un computer

Se ogni giorno possiamo continuare a utilizzare personal computer, laptop, smartphone, tablet e altri dispositivi informatici è in gran parte merito di firmware e BIOS. Si tratta di componenti software che svolgono un ruolo di primaria importanza nelle primissime fasi di avvio dei dispositivi e, anche per questo, l'aggiornamento del BIOS e l'aggiornamento del firmware possono risultare necessari a correggere alcuni problemi gravi del dispositivo, non previsti in fase di produzione, o risolvere alcuni casi di incompatibilità hardware/software sopraggiunti successivamente al lancio del modello.

Cos'è il BIOS

BIOS è l'acronimo di Basic Input-Output System (sistema input-output di base). Si può considerare come l'esempio più celebre di firmware. In origine serviva a gestire tutte le periferiche e svolgere operazioni a basso livello per conto del DOS (Disk Operating System, sistema operativo su disco) ma con l'evoluzione della tecnologica ha perso alcune funzioni.

 

Microchip EEPROM che ospita il BIOS

 

Oggi, infatti, il processore e il sistema operativo sono in grado di accedere direttamente alle periferiche connesse alla scheda madre senza che il BIOS debba intercedere per loro. Attualmente il BIOS, comunque, contiene una serie di routine software che forniscono funzioni di base per l'accesso iniziale all'hardware e alle periferiche integrate nella scheda madre da parte del sistema operativo e degli altri programmi installati sul supporto di memoria. Nella gran parte dei computer attualmente in commercio, il BIOS inizializza anzitutto il POST, ovvero il programma di autodiagnosi che viene eseguito per primo, immediatamente dopo l'accensione del computer, svolgendo un ruolo chiave nel bootstrap della macchina.

Il codice del BIOS è scritto nel linguaggio assembly proprietario del produttore del processore e, a differenza del passato, è ospitato da memorie EEPROM riscrivibili, caratteristica che rende possibile aggiornare periodicamente il BIOS del proprio computer con nuove versioni.

Aggiornamento del BIOS

L'aggiornamento del BIOS è, per quanto a volte necessaria, una delle operazioni più rischiose da compiere sul proprio computer. Necessaria perché permette, ad esempio, di correggere dei bug di sicurezza e implementare nuove funzioni nel dispositivo; pericoloso perché, se qualcosa dovesse andare male si dovrà dire addio alla scheda madre.

 

Aggiornamento del BIOS in corso

 

Per procedere all'aggiornamento del BIOS si dovrà seguire una procedura riassumibile in 4 passaggi:

1. Individuare quale versione del BIOS è installata sul proprio computer. Per far questo basterà aprire il menu Start di Windows e, nella barra di ricerca, inserire la stringa msinfo32. Nella parte alta del menu comparirà il programma cercato: cliccare sopra l'icona per farlo partire. Dopo pochi secondi dovrebbe aprirsi una finestra dove trovare riassunte le caratteristiche principali del proprio PC: le informazioni sul BIOS si trovano nella riga immediatamente sotto quella del processore. Si dovrà trascrivere per intero la versione del BIOS e la data in cui è stato rilasciato.

2. Scaricare la nuova versione del BIOS. Nel caso in cui si sia acquistato il computer "a scatola chiusa" da un produttore – come Acer, Dell o Lenovo –, la nuova versione potrà essere scaricata direttamente dal sito web ufficiale del produttore stesso. Se, invece, si utilizza un computer auto-assemblato, è necessario anzitutto identificare la marca della scheda madre e cercare il nuovo BIOS sul sito del produttore. Quando si sta per scaricare il file contenente il nuovo BIOS, si deve prestare molta attenzione a scegliere il modello giusto – sia per quel che riguarda il computer che la scheda madre –, altrimenti si potrebbero causare danni irreparabili.

3. Prima di procedere con l'aggiornamento del BIOS, due piccoli accorgimenti di sicurezza: effettuare il backup del vecchio BIOS (non si sa mai) su chiavetta o disco esterno e accertarsi che si possa sopperire in qualche modo nel caso in cui vada via l'energia elettrica. Se il computer dovesse spegnersi a metà del processo di aggiornamento, non sarà poi più possibile recuperarlo.

4. Lanciare il programma di aggiornamento scaricato precedentemente. Al termine della procedura il computer dovrebbe riavviarsi automaticamente; se così non fosse fatelo manualmente seguendo la procedura usuale.

Cos'è la UEFI

La UEFI è la Unified Extensible Firmware Interface ed è l'erede del BIOS sui PC e laptop moderni. Si tratta, in estrema sintesi, di un BIOS potenziato con una nuova interfaccia grafica e in grado di gestire hardware più moderno. Sviluppato inizialmente solo da Intel nel 2003, dal 2005 lo standard UEFI è seguito da un consorzio (l'UEFI Forum) e, a partire dal 2010, la UEFI ha cominciato a sostituire il BIOS sulle schede madri dei computer di nuova produzione. Tutti i computer degli ultimi 5 anni, quasi certamente, montano una UEFI e non un BIOS ma per convenzione la maggior parte dei tecnici informatici continuano a chiamare BIOS anche le moderne UEFI.

Rispetto al BIOS, la UEFI permette di controllare il PC da remoto e ha una gestione avanzata degli hard disk. Inoltre, l'avvio di un PC con UEFI è molto più veloce e, soprattutto, l'interfaccia della UEFI è grafica e può essere comandata anche con il mouse. La UEFI può essere aggiornata nello stesso modo del BIOS, ma anche direttamente da Windows (o da altro sistema operativo compatibile, quasi tutti a dire il vero). La maggior parte dei produttori di schede madri, però, sconsigliano quest'ultima modalità perché è meno affidabile. Basta un antivirus settato in modo molto conservativo, o un driver di una periferica che non funziona molto bene, per far andare storto l'aggiornamento della UEFI e rendere il PC impossibile da avviare.

Cos'è il firmware

Il firmware, crasi dei due termini inglesi firm (stabile) e ware (componente), è un programma integrato direttamente all'interno di un componente elettronico (non solo dispositivi "completi" come computer o smartphone ma anche schede di espansione, integrati e periferiche varie). Il suo compito è "avviare" il componente e permettere a quest'ultimo di entrare in comunicazione con altre schede o componenti del dispositivo su cui sono installate. Il firmware, quindi, non contiene solamente istruzioni operative sul funzionamento del dispositivo ma anche protocolli di comunicazione che rendono possibile lo scambio di informazioni tra varie parti del sistema. Il nome stesso, cioè "componente stabile", sta a indicare che il codice del firmware è "bloccato" e non direttamente modificabile dall'utente finale, trattandosi del delicatissimo punto di incontro tra componenti logiche e componenti fisiche (ovvero tra la componente hardware e la componente software) del dispositivo.

 

Aggiornamento firmware su un vecchio iPhone 3GS

 

A seconda del dispositivo in cui si trova, il firmware può assolvere diverse funzioni. Negli apparati di rete come router e modem, così come nelle Smart TV, assume un po' il ruolo di sistema operativo, regolando funzioni e attività di questi dispositivi. In tutti i casi, il firmware viene integrato in memorie ROM (Read Only Memory, memoria di sola lettura) o memorie flash.

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Aggiornamento del firmware

L'aggiornamento del firmware è molto simile – se non identico – a quello appena descritto per il BIOS. Esattamente come accade per il BIOS è un'operazione spesso necessaria ma anche pericolosa in quanto potrebbe anche compromettere la funzionalità del dispositivo.

 

Aggiornamento firmware su una fotocamera reflex Canon

 

Il processo di aggiornamento del firmware è meno complesso di quello del BIOS perché sono noti già marca e modello del dispositivo su cui si intende installare il nuovo firmware. Inoltre glistessi produttori forniscono istruzioni molto dettagliate su come installare la nuova versione del programma, quali accorgimenti utilizzare e come evitare di rovinare il proprio dispositivo.

Nel caso dei firmware degli smartphone, poi, sono spesso gli stessi produttori del cellulare a comunicare all'utente quando è necessario fare un upgrade del firmware (di solito per risolvere difetti gravi o problemi di sicurezza scoperti dopo l'inizio della produzione dello smartphone). Nella maggior parte dei casi, per aggiornare il firmware di uno smartphone c'è una procedura automatica già prevista dal costruttore che prevede il download del nuovo firmware, l'esecuzione dell'installer e uno o più riavvi dello smartphone.

A cura di Cultur-e
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