Per anni abbiamo assistito all'enorme sviluppo del Web, che oggi conta miliardi di pagine connesse tra loro da miliardi di link. Il tutto (al netto del "Dark Web") finemente indicizzato, catalogato e ordinato da Google e dalle sue pagine dei risultati di ricerca. Da un po' di tempo, però, il panorama sta cambiando: usiamo di meno il Web e di più le app. Molti dei contenuti che divoriamo ogni giorno, in particolar modo quelli multimediali, oggi li fruiamo tramite un'app. La gran parte delle operazioni bancarie le facciamo con un'applicazione. E lo stesso vale per gli acquisti online e per i social come Facebook, Twitter e Linkedin ai quali ormai accediamo soprattutto tramite app.
Le applicazioni sono semplici da utilizzare, veloci e più dirette da usare rispetto al Web, ma hanno un grande problema: sono dei contenitori isolati dal resto del mondo. Basti pensare agli articoli che vediamo pubblicati su Facebook, che l'app del social ormai apre tramite il proprio browser in-app pur di non farci fuggire via dall'applicazione stessa. Questo, nel lungo periodo, potrà portare ad un sempre maggiore isolamento delle singole piattaforme che rischiano di diventare delle bolle che inglobano e incatenano l'utente. Google ha pensato ad una soluzione a questo problema, ed è una soluzione basata sulla cosa che piace di più a Big G: i link. Ma non link normali, come quelli che conosciamo, bensì link di tipo nuovo: i Firebase Dynamik Link.
Cosa sono i Firebase Dynamic Link
Firebase è una piattaforma di sviluppo di app mobili, acquisita da Google nel 2014, che sviluppa soluzioni cross-piattaforma pensate anche per far comunicare tra loro (e con il Web) le applicazioni. I Dynamic Link sono una di queste soluzioni. Sono dei "deep link", cioè dei link profondi che non si limitano a collegare due pagine Web o una pagina a un'app (o viceversa). Tramite un deep link posizionato su una pagina del nostro sito, ad esempio, possiamo inviare l'utente a una specifica sezione di un'applicazione. Ad esempio sul sito del nostro ristorante potremmo inserire un link che porta alla nostra scheda sull'app di TripAdvisor, affinché l'utente possa inserire una recensione. Ma qui sorge un problema: le app per Android sono diverse da quelle per iOS, quindi il link potrebbe non funzionare su una delle due piattaforme. Ma non solo: non è affatto detto che l'utente abbia installato l'app di TripAdvisor. I link dinamici di Firebase nascono proprio per risolvere questi problemi.
Come funzionano i Dynamic Link di Firebase
Tramite una serie di API (Application Programming Interface) di Firebase è possibile creare dei link dinamici compatibili con tutte le piattaforme. È anche possibile personalizzare il comportamento di questi link. Ad esempio, lo stesso link può portare ad una determinata sezione dell'app per Android ma ad una diversa sezione dell'app per iOS. Oppure, se l'utente non ha l'app installata, può spedirlo allo store (di Google, o di Apple) per scaricare l'applicazione. Dopo l'installazione il link porta a termine il suo compito aprendo la sezione giusta dell'app. Oppure, se preferiamo, possiamo chiedere al link di inviare al nostro sito Web l'utente che non ha l'app installata sul suo smartphone.
A cosa servono i Dynamic Link
I possibili risvolti dei link dinamici di Firebase sono enormi. È possibile, innanzitutto, usarli per creare campagne di marketing: da una sola pagina Web (o persino da un link pubblicato su un social) possiamo portare l'utente praticamente ovunque in base a numerosi parametri. Se l'utente ha un iPhone, ma il nostro servizio non funziona sull'ecosistema Apple, possiamo mandarlo su una pagina Web in cui gli chiediamo l'indirizzo e-mail per avvertirlo quando avremo una app per iOS. Possiamo persino trasformare il link dinamico in un QR Code, che mostreremo su cartelloni pubblicitari stradali e che l'utente potrà scansire con il suo smartphone. Al di fuori del marketing, invece, potremo offrire esperienze personalizzate agli utenti in base al dispositivo dal quale aprono il link. Un museo, ad esempio, potrebbe usare lo stesso link per mostrare un semplice video ad uno smartphone non molto recente e per mostrare una sofisticata esperienza in realtà aumentata agli utenti con uno smartphone di ultima generazione. Infine, poiché i Dynamic Link sono a tutti gli effetti dei prodotti di Firebase, chi li crea ha a disposizione tutti gli strumenti tipici di questa piattaforma. Tra i quali uno risulterà importantissimo: Firebase Analytics, tramite il quale sarà possibile tracciare quante volte è stato usato quel link, da che tipo di utente, con che tipo di dispositivo e con che destinazione finale.
10 giugno 2019