Presentato nel 2017 per celebrare i venti anni di Kaspersky Lab, Earth-2050 è un progetto multimediale interattivo, un vero ricettacolo digitale in grado di raccogliere le previsioni sugli sviluppi sociali e tecnologici previsti per i prossimi trenta anni. Fine ultimo di questo particolare progetto è identificare e capire quali saranno le sfide globali alle quali l'umanità andrà incontro in un prossimo futuro, nonché individuare per tempo i possibili modi per risolverle.
Earth-2050 è una piattaforma di crowdsourcing alla quale tutti possono accedere per condividere la propria visione del futuro. Un messaggio, un video, una foto, persino un audio possono essere caricati su Earth-2050 per provare ad immaginare tutti insieme quali saranno i cambiamenti che rivoluzioneranno l'intera umanità per i prossimi trenta anni. Molte le previsioni fino ad ora caricate su Earth-2050, comprese quelle del futurologo Ian Pearson, dell'astrofisico Martin Rees, del finanziatore Steven Hoffman, dell'architetto e ingegnere Carlo Ratti, dello scrittore James Kunstler e del blogger Isaac Arthur. Molto interessante il contributo condiviso dallo scrittore di fantascienza americano David Brin che racconta di un futuro basato non sul petrolio bensì sui fosfati.
Navigando sul sito web di Earth-2050 è possibile, ad esempio scoprire come sarà New York in un futuro prossimo, magari tra venti o trenta anni, il tutto basato sui contributi inseriti dagli utenti, non solo dagli addetti ai lavori, ma anche di persone comuni che hanno a cuore il destino dell'umanità.
Come funziona Earth-2050
La piattaforma è stata presentata nel corso del Mobile World Congress 2017 di Barcellona per celebrare i 20 anni di vita della software house russa. Da allora il sito è stato costantemente aggiornato con previsioni non solo di scienziati, ricercatori e futurologi, ma anche gente comune che vuole far conoscere la propria visione del futuro.
L'interfaccia grafica della piattaforma è un mappamondo virtuale in continua rotazione e costellato di tanti punti interattivi. Basterà cliccarci sopra per visualizzare una scheda riassuntiva della previsione e un altro click per accedere alla descrizione completa. Sulla parte sinistra dell'interfaccia, invece, ci saranno tre "livelli di profondità", a seconda dell'anno di riferimento della previsione. Infatti, anche se l'orizzonte di riferimento è il 2050, il portale consente di inserire profezie anche per il 2030 e il 2040.
Per ogni previsione presente, gli utenti iscritti potranno inserire un loro contributo, commentando quella che è la profezia e spiegando quanto sia futuribile o meno.
In viaggio verso la cyber-immunità
Lo stesso Eugene Kaspersky, CEO della software house russa, ha voluto trasformarsi in un "profeta digitale" specificando quella che è la sua previsione per il mondo della cybersecurity e, più in generale, per il mondo e l'umanità stessa.
Con l'informatica che diventa sempre più parte della nostra vita e della nostra quotidianità – si pensi all'utilizzo, a volte smodato e senza freni, che facciamo dello smartphone – anche la difesa da cyberattacchi dovrebbe diventare una nostra esigenza primaria. Secondo Eugene Kaspersky, dunque, dovremmo preoccuparci sempre più della difesa dei nostri dispositivi e dei dati che contengono. Proteggere uno smartphone, sostiene il CEO di Kaspersky, equivale in qualche modo a proteggere la nostra vita. Per prenderne completamente coscienza e far sì che ciò possa accadere è necessario quello che gli epistemologi definiscono "cambio di paradigma", che deve portarci dal concetto di cybersicurezza a quello di cyber-immunità.
Nel 2050, sostiene Kaspersky, gli algoritmi di intelligenza artificiale saranno diventati di gran lunga più potenti di quanto lo siano ora e non serviranno "solamente" a comandare un assistente vocale, ma saranno parte di un framework più ampio che gestirà (in simbiosi con la parte umana) le sorti del mondo. Grazie alla capacità di questi algoritmi di prendere decisioni anche con set di dati scarsi, definita dal CEO della casa sviluppatrice come intuizione digitale, le capacità dei sistemi di difesa informatica faranno un notevole passo in avanti, avvicinandosi sempre di più verso quella che potremmo definire cyber-immunità. "La situazione assomiglia per molti aspetti alla lotta contro le malattie. Grazie al successo dei vaccini, le terribili epidemie che hanno devastato intere città nel XX secolo appartengono al passato. Tuttavia, qui finiscono le similitudini. Per gli esseri umani le malattie come la peste o il vaiolo sono state sostituite da nuove malattie "post-vaccinazione" altamente resistenti; ma per le macchine, le cose sono andate molto meglio".
E il merito, sostiene Kaspersky, è di avanzatissimi sistemi di machine learning, in grado di riprodurre a livello informatico quella che, in ambito animale, chiamiamo intuizione. "Come potete vedere è stata l'intuizione digitale, con la sua capacità di rispondere immediatamente e correttamente alle sfide non ancora note, che ha contribuito a costruire gli standard di sicurezza digitale di questa nuova era".
25 luglio 2019