Cento ore o poco meno. Tanto hanno impiegato i primi fortunati a portare a termine "Dragon Age: Inquisition", terzo capitolo della fortunata saga videoludica sviluppata dai canadesi di BioWare e distribuita globalmente dalla Electronic Arts. In vendita dal 20 novembre per computer, PS4, PS3, Xbox360, Xbox One, BioWare spera di far dimenticare il mezzo flop di Dragon Age II presentando un gioco dove tutti gli elementi (grafica, storia, personaggi e ambientazione) sono sapientemente mescolati per offrire un titolo con pochi eguali su qualsiasi piattaforma.
Dragon Age Inquisition, la genesi
Inquisition è la prosecuzione, soprattutto temporale ma anche logica, dei fatti e gli avvenimenti che hanno caratterizzato Dragon Age II. L’azione videoludica prende il via a due anni dal termine del capitolo precedente: lo scontro tra Maghi (Mages nell’originale inglese), personaggi dotati di un talento innato per la magia e la stregoneria (fatto, però, che li espone al rischio di essere posseduti da spiriti demoniaci) e Templari (ordine di cavalieri nato con lo scopo di tenere sotto controllo i maghi) ha raggiunto l’acme e le due fazioni sono ormai in aperta guerra l’una contro l’altra.
Le entità che governano Thedas (il mondo nel quale si svolge l’azione di Dragon Age 3) provano a portare la pace tra i due schieramenti convocando un Conclave: il tentativo fallisce miseramente, a causa di un’esplosione che ucciderà tutti i partecipanti al Conclave e aprirà uno squarcio verdastro in cielo. L’unico sopravvissuto è il protagonista di Inquisition che, grazie allo strano potere magico acquisito a seguito dell’esplosione, dovrà tentare il tutto per tutto per riuscire a sigillare lo squarcio ed eliminare le presenze demoniache nel mondo di Thedas.
Dragon Age Inquisition, i personaggi
Nella creazione del proprio Inquisitore si potrà scegliere il sesso del personaggio e una delle quattro razze e delle tre classi di combattimento a disposizione. L’Inquisitore potrà essere un nano, un elfo, un umano o un Qunari.
Nano. Bassi e tozzi, vivono solitamente nel sottosuolo e hanno una grande resistenza agli attacchi magici. D’altro canto, non hanno alcuna abilità magica, non avendo alcuna affinità con l’Oblio. Nel caso in cui si incontrasse una nano in superficie si può star certi di una cosa: si tratta di un esiliato che, per sopravvivere, è diventata mercante o contrabbandiere.
Elfo. Anche loro minuti, si distinguono dai nani per la corporatura esile e le orecchie a punta. Si difendono egregiamente se attaccati da lunga distanza, mentre soffrono gli scontri e gli scambi ravvicinati. Nella gran parte dei casi vivono in condizioni di estrema povertà ai margini delle città umane.
Umano. Sono tanti, ma sono anche estremamente frazionati e divisi in schieramenti contrapposti. Gli umani sono di gran lunga la razza più numerosa di Thedas, ma sono costantemente in guerra gli uni con gli altri.
Qunari. Giganti muniti di corna, devono il loro nome alla religione (Qun) di cui seguono scrupolosamente dettati e precetti. Chiunque rinneghi la fede diventa un traditore (chiamato Tal-Vashoth) e trova spesso impiego come mercenario. Molto abili nel combattimento corpo a corpo, entrano in difficoltà se colpiti dalla distanza.
Scelta la razza, si potrà scegliere una delle tre categorie di guerriero cui appartenere. Anche in questo caso, ogni categoria è contraddistinta da specifiche caratteristiche che ne determinano punti di forza e Talloni d’Achille.
Mago. Capace di attingere al potere dell’Oblio, un mago è allo stesso tempo capace di resistere al suadente richiamo dei poteri demoniaci. Nel momento in cui decide di cedere alla tentazione, il mago diventa uno degli avversari più temibili da incrociare sul campo di battaglia.
Ladro. Specializzati nel combattimento a medio-lungo raggio, i ladri sono dotati di un armamentario composto da archi, pugnali e varie trappole che permettono loro di eliminare sistematicamente gli avversari uno dopo l’altro. Si servono di speciali tecniche e speciali movimenti per aggirare le linee nemiche e conquistare posizioni strategicamente rilevanti (oltre che sicure) dalle quali sferrare attacchi precisione.
Guerriero. Nel corpo a corpo non conoscono rivali. I guerrieri sono soldati di vecchia data, capaci di adattarsi a qualunque situazione gli si paventi. Schierandoli in prima linea, sarà possibile ottenere il massimo dalle loro abilità: non solo assorbono gli attacchi dei nemici con apparente semplicità, ma sono in grado di ripartire all’attacco velocemente, creando varchi per assalti a distanza portati dalle altre classi.
Dragon Age Inquistion, il gameplay
Se si dovesse descrivere Dragon Age 3 con una sola parola non potrebbe che essere una: immenso. Inizialmente pensato come un “open world” (ovvero un mondo videoludico senza limiti di movimento e spostamento), Inquisition si è trasformato strada facendo in un gioco “exploration freedom”, ovvero dove il protagonista sia libero di esplorare ogni singolo angolo del mondo senza dover seguire un percorso prefissato. Ne guadagna la libertà di manovra del game, che potrà decidere liberamente non solo la strada da seguire, ma anche i compagni di cui circondarsi. Per arrivare al termine del gioco, infatti, sarà fondamentale circondarsi di compagni valorosi e affidabili, capaci di adattarsi a qualunque situazione di combattimento. Allo stesso modo avranno un’importanza fondamentale le alleanze che si sarà capaci di stringere strada facendo: si dovrà avere la capacità strategica di sfruttare le divisioni tra le varie fazioni, coalizzandosi ora con l’una e ora con l’altra.
Nonostante la grandezza e la maestosità del gioco, è difficile riuscire ad avanzare tranquillamente nel proprio cammino senza incappare in un’imboscata o in una missione da portare a termine. Le circa 100 ore di gioco necessarie a portare a termine Dragon Age , insomma, saranno dense di avvenimenti ed episodi che non permetteranno di abbassare mai la guardia. Il nostro Inquisitore dovrà essere bravo nell’evitare tutte le insidie e, grazie ai punti esperienza acquisiti nel corso dell’avventura, riuscire a sigillare i portali dimensionali dai quali giungono draghi e altre creature demoniache.
Le recensioni
Al momento sono ben poche le voci fuori dal coro: tutti coloro che hanno avuto modo e occasione di testare Dragon Age 3 sono rimasti impressionati dalla qualità grafica e dal gameplay del titolo realizzato da BioWare e distribuito da Electronic Arts. Il voto medio globale delle recensioni sinora apparse online si avvicina al 9 (8,9 secondo il portale Metacritic) e solo dalla Svezia (Gamereactor Sweden, per la precisione) arriva una recensione che sa un po' di bocciatura. Per il resto, i vari recensori hanno fatto un sol boccone delle quasi 100 ore di gioco necessarie a portare a termine il terzo capitolo della saga.
GamesRadar
Con quattro stelle su cinque, Maxwell McGee di GamesRadar giudica più che positivamente questo terzo capitolo della saga di Dragon Age. Gli sviluppatori sono stati in grado, si legge nelle righe della recensione, di creare un mondo intenso e “massiccio”, nel quale le battaglie assumono un altissimo grado di realtà grazie alla nuova palette di colori utilizzata dagli sviluppatori. Un titolo che rispetta le attese (non del secondo capitolo, ma del primo) degli appassionati del genere. Unica pecca (o una delle poche) nel multiplayer, non all’altezza del livello generale del gioco.
IGN
Voto in media (altissima) per Vince Ingenito di IGN che, con un 8,8 (accompagnato da un Great) promuove a pieni voti Dragon Age 3. Pur lasciando un po’ a desiderare per la storia - si legge nel verdetto finale di Ingenito - gli sviluppatori hanno imbeccato la giusta strada, riportando la serie verso le radici “storiche”. Il mondo in cui è ambientato questo terzo capitolo è vastissimo e allo stesso tempo denso di intrighi e trame, tanto che un appassionato del genere RPG difficilmente se ne potrà allontanare a lungo.
Game Revolution
Cinque stelle su cinque e una sequela lunghissima di punti a favore. Molto positiva, insomma, la recensione fatta da Daniel Bischoff per il portale Game Revolution. Combattimenti avvincenti, storia ben scritta, un mondo vasto e ben progettato (oltre che realizzato) da esplorare in lungo e largo; di facile accesso e giocabilità anche per chi non ha avuto modo di cimentarsi nei due capitoli precedenti e un gameplay basato su dialoghi realistici e avvincenti.
Joystiq
Anche per Alexander Sliwinski di Joystiq il terzo capitolo di Dragon Age è destinato a lasciare il segno negli annali del mondo videoludico. Evidentemente insoddisfatti per i risultati di Dragon Age II, gli sviluppatori di BioWare hanno voluto riaffermare ciò di cui sono stati capaci e di cui sono capaci. Gioco eccellente sotto ogni punto di vista, Inquisition è dotato di una storia ricca di dettagli e personaggi definiti sia dal punto di vista grafico, sia dal punto di vista caratteriale. La libertà di poter esplorare Thedas senza limiti apparenti, sostiene Sliwinski, dà la sensazione che non solo si stia esplorando un nuovo mondo, ma si stia contribuendo a dargli una forma e un senso. Il voto? Anche in questo caso cinque stelle su cinque, nemmeno a dirlo.
Gamespot
In una sola parola superbo. Per Kevin VanOrd di Gamespot Dragon Age 3 merita un 9 accompagnato da una recensione e una descrizione degna dei migliori videogame del genere. Molti i punti di forza individuati da VanOrd nella sua recensione: prima di tutto un cast di personaggi ricchi di sfaccettature e realistici; un mondo immenso e completamente esplorabile; bilanciamento pressoché perfetto tra esplorazione, storia, combattimento e personalizzazione.
EveryEye – PS4 e Computer
In seguito alla delusione rimediata con Dragon Age II, BioWare ha voluto mostrare i muscoli presentando un titolo di assoluto valore. Questa l’opinione espressa da Andrea Porta nella sua recensione per il portale EveryEye. Un titolo che merita a pieno il 9,3 finale, frutto di un sistema di combattimento originale combinato a una storia avvincente e di qualità. Nonostante il motore di rendering faccia delle bizze, Dragon Age Inquisition resta una piacevolissima sorpresa, probabilmente la migliore del 2014.
EveryEye – PS3 e Xbox 360
Quelli che, graficamente, sono i punti di forza del gioconda versione per PC e console current generation (PS4 e Xbox One) rappresentano i Talloni d’Achille dei titoli per PS3 e Xbox 360. Questa, almeno, l’opinione di Andrea Porta nella sua recensione per EveryEye. La godibilità dell’opera, comunque, resta immutata: il gameplay e la storia, alla fin fine, sono le stesse nonostante il cambio di piattaforma e rappresentano il vero punto di forza del titolo. il voto, 7,5, un po’ sottomessa ma comunque di gran lunga superiore alla sufficienza.
Multiplayer
Vasto, corposo, enorme. Questi i primi tre aggettivi utilizzati da Pierpaolo Greco per descrivere Dragon Age Inquisition nella sua recensione per il portale Multiplayer. Nonostante le tante piccole criticità e i piccoli bug che affliggono il titolo, i gamer non correranno di certo il rischio di annoiarsi: nelle 100 ore di gioco difficilmente si correrà il rischio di incappare per due volte nella stessa missione o nella stessa quest. Il voto, un 8,8 in piena media, è più che meritato, insomma.