Quando c'erano ancora i televisori a tubo catodico veniva raccomandato spesso e volentieri di tenersi a debita distanza onde evitare problemi agli occhi e alla vista. Leggenda metropolitana con un fondo di verità, date le radiazioni emesse dallo scatolone televisivo di un tempo. Un testimone passato oggi nelle mani di smartphone e tablet, ritenuti colpevoli di provocare disturbi del sonno, insonnia e di far aumentare la percentuale di miopi nel mondo.
Killer della melatonina
La melatonina è un ormone prodotto dalla ghiandola pineale – una ghiandola posta alla base del cervello – e ha la funzione di regolare i ciclo sonno-sveglia. Un ormone importantissimo, insomma, ma che negli ultimi tempi deve vedersela con dei nemici temibilissimi e inaspettati: smartphone e tablet. Le luci artificiali a bassa intensità prodotte da questi dispositivi (così come da altri dispositivi elettronici) sono considerate dei veri e propri killer della melatonina e responsabili di diversi disturbi del sonno.
Gli studi
Negli ultimi mesi sono stati condotti diversi studi a riguardo. Secondo il professor Charles Czeisler del Brigham & Women’s Hospital e Harvard Medical School a Boston, le luci artificiali dei dispositivi mobili alternano il ritmo natirale dell'organismo, spingendoci a restare svegli più a lungo. “Sono molte le ragione per le quali le persone non dormono a sufficienza, dai lunghi turni di lavoro, agli orari di inizio al mattino presto della scuola o ai lunghi spostamenti, e all’assunzione di cibi e bevande ricchi di caffeina. Ma un fattore determinante, spesso sottovalutato, è proprio la luce elettrica. La luce – assicura il professor Czeisler – colpisce i nostri ritmi circadiani più intensamente di qualsiasi droga”. La luce, infatti, inibisce il corretto funzionamento dei neuroni responsabili della produzione della melatonina, alterando quindi il ciclo sonno-sveglia.
Secondo un altro studio, condotto da alcuni professori del Renselaer Polytechnic Institute di New York, l'utilizzo di smartphone e tablet in tarda serata sarebbe responsabile della riduzione della produzione di melatonina di ben il 22%.
Circolo vizioso
Si viene quindi a creare una sorta di circolo vizioso fortemente dannoso per l'organismo umano. Più utilizziamo smartphone e tablet a tarda sera, più il nostro bisogno di sonno diminuisce. Cresce, di conseguenza, la nostra voglia di continuare a chattare, interagire sui social network, controllare la posta elettronica e navigare online. Causando così diversi disturbi nell’organismo, come l’obesità, il diabete, le malattie cardiovascolari, la depressione, e gli ictus per gli adulti, mentre sui bambini è spesso causa della loro diffusa incapacità di concentrazione.
Miopia
Tra i vari “effetti secondari” dovuti allo smodato utilizzo di dispositivi tecnologici come smartphone, tablet e computer portatili troviamo anche la miopia. Secondo uno studio inglese presentato qualche giorno fa, dal 1997 ad oggi è stato registrato un aumento del 35% nel numero di giovani colpiti da vari problemi agli occhi, primo fra tutti la miopia. Le previsioni del dottor David Allamby, chirurgo della Focus Clinics, sono funeste: se le cose non dovessero cambiare, è probabile che nel 2033 il 50% circa dei giovani adulti (tra i 25 e i 39 anni di età) avrà gravi problemi di vista causati dall'utilizzo di smartphone, tablet e altri dispositivi portatili.
F.lux
Anche per contrastare fenomeni del genere è stato recentemente sviluppato un programma che regola la luminosità e la tonalità dello schermo di computer e dispositivi mobili alla tonalità di luce naturale presente nell'ambiente in cui ci si trova.
F.Lux (questo il nome del programma disponibile per sistemi Windows, Mac OS, Linux e iOS) ha una doppia funzione, sia estetica sia “medica”. Da un lato, adattando i colori dello schermo ai colori della stanza in cui ci si trova, rende in qualche modo più omogeneo e più bello l'aspetto dello schermo stesso. Dall'altro lato, riducendo l'emissione di luce dannosa, permette di dormire in maniera migliore e più a lungo, evitando che si generino nuovi disturbi del sonno.
24 agosto 2013