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Digitale Terrestre, cosa cambia dal 20 dicembre e cosa fare

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Lo switch off al DVB-T2 del digitale terrestre è ufficiale e dal 20 dicembre è operativa la nuova codifica. Scopriamo cosa cambia e cosa fare

digitale terrestre Shutterstock

Da oggi, martedì 20 dicembre, lo switch off al DVB-T2 è ufficiale. le televisioni associate a Confindustria Radio Televisioni daranno inizio alle operazioni per dismettere la codifica Mpeg-2 a beneficio del nuovo formato Mpeg-4, migliore e più efficiente.

Stavolta, però, la portata del cambiamento è decisamente maggiore rispetto ai precedenti switch off e tutti gli utenti che non hanno un televisore compatibile col nuovo Mpeg 4 avranno non pochi problemi nella ricezione dei vari canali televisivi. Vediamo cosa cambia dal 20 dicembre e cosa possono fare i telespettatori per continuare a guardare la TV.

Digitale Terrestre, il perché del cambiamento 

Il motivo dello switch off al DVB-T2 dipende per buona parte dal mondo della telefonia, con la nuova rete 5G che si sta “appropriando” delle frequenze disponibili. La “Banda 700”, quella dei 700 MHz, è stata usata per molto tempo da svariate emittenti televisive, specialmente le piccole TV locali. Con l’implementazione del nuovo sistema, i network hanno deciso di abbandonare queste frequenze migrando verso quelle rimaste che, purtroppo, non sono sufficienti ad accogliere tutti. 

Perciò c’è stato bisogno di un aggiornamento del codec di trasmissione, a beneficio di uno più efficiente ma che, soprattutto, sia in grado di occupare meno spazio, per trasmettere gli stessi programmi ma con un numero limitato di frequenze. Ecco, dunque, giustificato il passaggio dal vecchio e “pesante” Mpeg-2 al nuovo e più efficiente Mpeg-4.

Cosa cambia per i telespettatori

Tralasciando la parte più “tecnica” il cambiamento più evidente sarà il passaggio dalle trasmissioni SD (Standard Resolution) a quelle HD (High Resolution). Se da una parte l’alta definizione è un passaggio necessario per l’evoluzione dell’attuale idea di televisione, dall’altra potrebbe essere un problema per i consumatori che non hanno a disposizione un televisore in grado di supportare il nuovo standard.

Sono molti, infatti, i telespettatori che utilizzano comunemente dispositivi (ritenuti) obsoleti, seppur ancora funzionanti. Per questi potrebbe non essere sufficiente l’ormai noto decoder e dovranno essere inevitabilmente sostituiti con modelli più recenti.

Come capire se bisogna cambiare TV

Al momento non ci sono dati certi riguardo a quanti televisori andranno cambiati per fare spazio al nuovo Mpeg-4, tuttavia è possibile eseguire un semplice test per verificare se il proprio apparecchio sia pronto per lo switch-off.

Per farlo non resta che sintonizzarsi su uno dei vari broadcaster che già trasmettono in Mpeg-4e in alta definizione. I canali che vanno dal 101 in poi, ad esempio, hanno già adottato il nuovo formato da diversi mesi, se il televisore riesce a ricevere il segnale di queste emittenti, allora può essere utilizzato anche dopo lo switch off dell’Mpeg-2, risintonizzando il decoder o la TV.

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Incentivi statali, le novità per i consumatori

Il nuovo Bonus TV - Decoder è entrato già nei piani della Legge di Bilancio 2023, per cui sarà prorogato anche per il prossimo anno, con un rifinanziamento da parte del Governo.

Le novità dovrebbero riguardare (e il condizionale è ancora d’obbligo) l’abolizione del requisito del reddito minimo e l’importo erogato che dovrebbe salire da 30 a 50 euro.

Dovrebbe tornare anche il Bonus Rottamazione TV, con un contributo per l’acquisto di un nuovo televisore, riciclandone uno obsoleto. L'agevolazione dovrebbe riguardare uno sconto del 20%, fino a un massimo di 100 euro. Gli incentivi sono utilizzabili una sola volta per ogni famiglia con la possibilità di cumulare i bonus tra loro.

A cura di Cultur-e
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