Quest’estate i vacanzieri si potrebbero dividere in due categorie: chi porta la tecnologia anche al mare, attrezzandosi di smartphone, tablet o pc portatile e chi, invece, approfitta delle ferie per “disintossicarsi” dal mondo digitale. O almeno ci prova.
La tendenza arriva (ovviamente) dagli Stati Uniti e ha addirittura un nome: digital detox. Una vera e propria “cura” che prevede l’organizzazione di soggiorni in luoghi dove i dispositivi elettronici non sono ammessi. Non solo smartphone, iPad e quant’altro, ma anche cellulari di vecchia generazione e televisione.
Un vero e proprio passo indietro a oltre vent’anni fa, quando la connessione a Internet era ancora un miraggio, i telefonini spesso non avevano campo nei luoghi di villeggiatura e la tv mancava nella maggior parte delle case al mare. Partendo dal presupposto che un rapporto troppo stretto con i dispositivi digitali è causa di dipendenza e, talvolta, depressione, in America la digital detox sta diventando una moda. Il lussuoso albergo californiano Post Ranch Inn Big Sur, ad esempio, offre stanze prive di televisione e wi-fi e percorsi “disintossicanti” a base di camminate, trattamenti benessere e sedute di meditazione.
E nel nostro Paese? Qualcosa del genere sta capitando in Trentino Alto-Adige o in Sardegna, dove, complici rispettivamente le atmosfere di montagna e la bellezza dell’isola, si sperimenta questo tipo di soggiorno. In Trentino, a Campo Lomaso, c’è un hotel in cui la vita digitale cede il passo a passeggiate nel verde e trattamenti benessere nella spa. Un complesso residenziale sull’Isola di San Pietro a Carloforte, in Sardegna, propone, invece, camere senza tv, telefono, Internet, aria condizionata e frigobar. La diffusione della digital detox è, però, ancora piuttosto modesta rispetto a quanto accade oltreoceano. Del resto, i numeri sulla diffusione degli smartphone in Italia sono già di per sé una risposta sufficiente.
22 agosto 2012
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