Apple, Google, Facebook, Samsung, Sony, HTC, Nintendo e Snapchat, solo per citarne alcuni. Se tre indizi, secondo un vecchio adagio, fanno una prova, qui ci si trova di fronte a una mole schiacciante di prove. La realtà virtuale e la realtà aumentata sono destinate a stravolgere nuovamente le nostre vite nel futuro immediato. Attese per anni, queste due tecnologie sembrano finalmente essere in grado di "sbocciare" ed esprimere al meglio tutte le loro funzionalità.
Merito dei progressi tecnologici fatti registrare, in gran parte, nell'ultimo quinquennio e che hanno reso possibile lo sviluppo di smartphone e dispositivi portatili sempre più potenti e performanti. Se fino a qualche tempo fa la creazione di mondi "virtuali" tramite gadget elettronici sembrava appartenere solamente ai libri di fantascienza, oggi avere tra le mani un visore VR o poter sfruttare le potenzialità di un'app per la realtà aumentata fa parte della nostra quotidianità.
Nonostante questo, però, si corre spesso il rischio di confondersi tra cosa sia la realtà virtuale e la realtà aumentata è ancora alto. Nonostante i nomi simili, infatti, si tratta di due tecnologie che si distinguono sia da un punto di vista teorico sia da un punto di vista pratico: non solo sfruttano chip e software diversi, ma hanno anche campi e settori applicativi in gran parte differenti.
Che cos'è la realtà virtuale
Il primo a parlare di realtà virtuale è il filologo ed esperto di storia del teatro Antonin Artaud. La definizione dello studioso francese, però, ha poco a che fare con il concetto moderno di realtà virtuale. Quasi si parla di visori VR e delle tecnologie a essi connessi, infatti, ci si riferisce alla combinazione di soluzioni hardware e software che "ingannano" due o più sensi dell'utente ricreando un mondo virtuale e immersivo. La realtà virtuale è, dunque, identificabile con uno spazio creato digitalmente all'interno del quale è possibile muoversi per mezzo di dispositivi come il visore VR, scarponi, guanti e altre decine di periferiche pensate per la realtà virtuale.
Che cos'è la realtà aumentata
L'esperienza offerta dalla realtà aumenta è, se paragonata con la quella della virtual reality, meno immersiva ma di certo non meno coinvolgente. Come dice il nome stesso, questa tecnologia "aumenta" l'esperienza che abbiamo del quotidiano e del "reale", fornendoci informazioni aggiuntive sotto forma di dati, mappe geografiche e ologrammi di ogni genere. A differenza della realtà virtuale, non ha bisogno di dispositivi progettati e realizzati ad hoc per essere utilizzata: nella stragrande maggioranza dei casi è sufficiente uno smartphone e un'app dedicata e il gioco è fatto.
Differenze tra realtà virtuale e realtà aumentata
I tratti distintivi tra le due tecnologie, però, si concentrano soprattutto a livello applicativo. Ovvero, sul versante dell'utilizzo che se ne fa. Come vedremo tra poco, le peculiarità della realtà virtuale – la capacità di creare un "nuovo mondo" differente da quello in cui si vive – è stata sfruttata a più livelli per offrire una diversa fruizione di contenuti multimediali di ogni genere; la realtà aumentata, invece, ha un profilo maggiormente informativo (senza disdegnare il mondo dei videogame).
Focalizzata sul mondo dell'intrattenimento
Per come è sviluppata oggi, la tecnologia VR trova nel mondo dell'entertainment la sua "ragione di vital". Anche se i settori realtà virtuale sono molteplici e in continua via di sviluppo, quelli che sembrano avere i margini di crescita maggiori sono quelli legati a contenuti multimediali come film, concerti e video musicali, mostre ed "esplorazione" di città e realtà a noi lontane. Basti pensare al gran numero di telecamere 360° e app per video e foto 360 comparse negli ultimi mesi e pensate appositamente per realizzare contenuti per la realtà virtuale. Un altro settore VR in grande spolvero è quello videoludico: Sony, con il suo PlayStation VR, ci punta in maniera particolare, ma non è l'unica. Non vanno poi sottovalutate le mire (e le aspirazioni) di Facebook, che con l'acquisizione di Oculus Rift spera di poter creare mondi virtuali nei quali importare il suo prodotto di punta: i social network.
Integrazione più semplice con la quotidianità
Come dimostra il caso di Pokemon Go, la realtà aumentata si caratterizza per una migliore (e più semplice) integrazione con la quotidianità e la "vera" realtà che ci circonda. L'universo videoludico, però, non è che una delle molteplici facce da cui è composto il caleidoscopio della augmented reality. In questo caso, come detto, a dominare è l'aspetto informativo: grazie alla capacità di sovrapporsi a ciò che vediamo già con i nostri occhi, la realtà aumentata può darci informazioni di ogni genere sul luogo in cui ci si trova (le indicazioni stradali o dati sui monumenti che ci circondano, ad esempio). Non solo: la AR può trovare utilizzo nel mondo dell'arredamento di interni o della sicurezza stradale e molto altro ancora. Il tutto senza provocare i famosi disturbi legati all'utilizzo eccessivo del visore VR: con la realtà aumentata non si correranno rischi legati a nausea e conati di vomito.