I canali utilizzati tradizionalmente per la promozione musicale sono la radio, le riviste di settore e i quotidiani. I cantanti e le band tentano di dare ampio risalto ai loro ultimi lavori rilasciando interviste radiofoniche o giornalistiche e sperando che qualcuno in quel momento li ascoltasse o stesse leggendo la rivista a cui avevano rilasciato le dichiarazioni. Oggi si sfruttano canali diversi, social network in testa. Con risultati di gran lunga migliori.
Basta guardare la campagna social messa in piedi dai Daft Punk per l’uscita di RAM (Random Access Memories), la loro ultima fatica musicale. Tutto inizia ben 3 mesi fa, il 26 febbraio ad essere precisi. In quel giorno l’account ufficiale su Facebook cambia immagine del profilo: fa la sua comparsa una maschera robotica divisa in due parti che scatena una vera e propria ridda di commenti, like e condivisioni.
La campagna virale continua sugli schermi televisivi, con due spot pubblicitari di appena 15 secondi trasmessi nel corso del seguitissimo Saturday Night Live, e con una serie di cartelloni pubblicitari affissi in varie città nel mondo e fatti massicciamente girare sui social network (non solo Twitter, Facebook e Google plus, ma anche Pinterest e Instagram). Quest’ultima iniziativa ha avuto un tale successo che alcuni utenti su Reddit hanno creato una mappa per segnalare gli “avvistamenti”, sia reali che virtuali.
Ma l’acme si è raggiunto a inizio aprile, quando su YouTube inizia a circolare The Collaborators, mini-serie che racconta le storie personali di tutti le persone che hanno collaborato alla realizzazione dell’album, Giorgio Moroder in testa. Tutti questi eventi non erano che il preludio all’esibizione - di appena 60 secondi - mostrata contemporaneamente su tre palchi del Coachella Festival. Un teaser brevissimo, ma che permette di ascoltare per la prima volta Get Lucky, primo singolo estratto dall’album.
Il duo elettronico francese, però, non è l’unico ad aver capito le potenzialità ancora non del tutto esplorate dei social network nella promozione musicale. Molti altri hanno tentato vie analoghe, con risultati anche apprezzabili. Basti pensare, ad esempio, alla cantante (e attrice) statunitense Demi Lovato. La giovane protagonista di Camp Rock (il cui vero nome è Demetria Devon Lovato) ha promosso la sua ultima fatica vocale (l’album Demi) permettendo ai suoi fan di ascoltare tutte le tracce in anteprima grazie a Twitter. Tutto è iniziato con questo tweet, nel quale la cantante chiedeva ai quasi 14 milioni di follower se avessero intenzione di ascoltare tutto l’album in netto anticipo (una settimana) rispetto all’uscita nei negozi (fisici e virtuali). L’annuncio rimandava al sito lovaticsspeeduptime.com, dove compariva una sorta di conto alla rovescia prima che ognuna delle 13 tracce che compongono il nuovo CD venisse sbloccata. Per sbloccare le tracce, i fan dovevano farle comparire tra i topic trends prima che il countdown terminasse. Un’impresa per alcuni versi epica, ma grazie ai tantissimi cinguettii inviati dai follower della Lovato (al ritmo di 100.000 all’ora) tutto l’album era disponibile per l’ascolto nel giro di poche ore.
Per non parlare, poi, della massiccia campagna social messa in piedi dall’organizzazione dei Grammy Awards. Gli Oscar della musica hanno avuto grandissima rilevanza su Twitter, Google plus e VEVO. Sul social di Big G, ad esempio, gli utenti potevano aggiudicarsi biglietti di ingresso allo Staples Center di Los Angeles registrando e caricando su YouTube il discorso di ringraziamento (quello che si tiene solitamente dopo aver ricevuto il premio tra le mani) più fantasioso. Su Twitter, invece, alcune delle cantanti che avrebbero preso parte alla cerimonia hanno iniziato ad intervistarsi a colpi di cinguettio: un modo nuovo per tenere informati i tantissimi follower e far crescere l’attesa attorno all’evento.
24 maggio 2013