Nell'estate del 2016 (dal 5 al 21 agosto, a voler essere precisi) Rio De Janeiro ospiterà la XXXI edizione dei Giochi Olimpici estivi, dando modo a oltre 10mila atleti di competere per la conquista di una medaglia olimpica. Qualche settimana più tardi (dal 7 al 18 settembre 2016) la città brasiliana e le sue strutture sportive faranno da palcoscenico ai giochi Paralimpici, le competizioni riservati agli atleti con disabilità fisiche di vario genere (dalla cecità alla mancanza di arti). Ottobre, invece, sarà il mese della prima edizione delle Cybathlon, competizioni sportive riservate ad atleti disabili assistiti da tecnologie robotiche di ultima generazione.
Cosa sono le cybathlon
Ideate e promosse dal centro di ricerche svizzero NCCR Robotics (acronimo di National Center of Competence in Research) in collaborazione con il Politecnico di Zurigo, le cybathlon si configurano come olimpiadi per gli atleti cyborg. Tutti i partecipanti, infatti, potranno avvalersi di dispositivi di assistenza e protesi meccaniche, ricorrendo a tutte le migliori tecnologie possibili a patto che non mettano in pericolo la loro incolumità e quella degli spettatori.
Le Olimpiadi dei cyborg si terranno a Zurigo l'8 ottobre 2016 e daranno l'opportunità ai laboratori di ricerca di tutto il mondo di mettere in mostra prodotti robotici già in commercio o prototipi da immettere a breve sul mercato. L'obiettivo è quello di promuovere lo scambio scientifico affinché sia possibile sviluppare nuovi sistemi di supporto robotico per persone con disabilità.
Esatlon
Le cybathlon prendono come modello “organizzativo” le Olimpiadi estive, anche se gli atleti bionici potranno misurarsi solamente in sei competizioni.
Ci sarà una una gara in bicicletta, nella quale gli atleti potranno avvalersi di macchine che stimolano elettricamente i muscoli delle gambe; una gara di corsa riservata a paratleti assistiti da esoscheletri; una seconda gara di corsa nella quale gli atleti potranno indossare protesi meccaniche degli arti inferiori; una gara di abilità per sportivi dotati di protesi meccaniche degli arti superiori; una gara per atleti in sedia a rotelle (motorizzata, ovviamente) e una sfida nella quale i piloti, dotati di interfaccia neurale, dovranno guidare alla vittoria un'automobile virtuale.
Per ogni competizione saranno assegnate due medaglie (una per l'atleta cyborg e una per gli scienziati), mentre i dispositivi di supporto dovranno essere autonomi e integrare un sistema di controllo e di alimentazione: non sono ammesse infatti fonti di energia esterne, né controllo remoto.
Doping tecnologico
Mentre i Comitati Olimpici di mezzo mondo si danno da fare affinché il cosiddetto doping tecnologico (l'utilizzo di attrezzature sportive che, con supporti tecnologici e meccanici, favoriscono gli atleti che le indossano e ne migliorano le prestazioni fisiche) sia tenuto fuori dalle competizioni sportive “ufficiali”, l'istituto scientifico di Zurigo si dà da fare affinché protesi meccaniche e altri dispositivi di supporto per persone con handicap fisici possano essere utilizzate nella vita quotidiana.
È lo stesso Robert Reiner, professore di sistemi moto-sensoriali presso il centro di ricerca svizzero e principale artefice delle Cybathlon, a incentivare le aziende partecipanti a impiegare tutte le armi tecnologiche a loro disposizione. “Incentivando l'utilizzo del doping tecnologico vogliamo spingere chi prenderà parte alle Cybathlon a realizzare i migliori supporti meccanici possibili. L'obiettivo è sperimentare quelle protesi e quegli esoscheletri che potranno poi essere utilizzati da persone paralizzate o con handicap fisici nella vita di tutti i giorni. Vogliamo provare a migliorare la loro qualità di vita e, spero, che le Cybathlon siano di aiuto in questo”.
Potenziale di crescita
I Giochi olimpici per cyborg, infatti, saranno un banco di prova per molte tecnologie ancora in fase di sviluppo. Le interfacce di controllo neurale (dei caschetti di sensori che trasformano gli impulsi del cervello in azioni all'interno di ambienti virtuali) hanno bisogno, ad esempio, di lunghi periodi di allenamento e sono state testate solamente sotto “condizioni ottimali”. Le Cibathlon, dunque, permetteranno di mettere alla prova questa come altre tecnologie e valutarne l'incidenza nella vita di tutti i giorni.
I potenziali di crescita, sottolinea ancora Robert Reiner, sono molto ampi e nel giro di qualche anno protesi ed esoscheletri, apparentemente futuristici, potrebbero diventare supporti meccanici ordinari per persone con handicap fisici.