Fino a non molto tempo fa il “luogo” delle confessioni più intime era il diario segreto, quel quaderno inaccessibile a genitori e familiari, dove raccontare la prima cotta o le uscite spesso clandestine.
Con Internet, smartphone e PC mandano in soffitta carta e penna e i social network diventano i luoghi privilegiati per raccontare i fatti (non più) nostri. A proposito di segreti, sarà capitato a molti di avere un appuntamento al buio, cioè combinato con uno sconosciuto, non sempre andato a buon fine e di “sfogarsi” a fine serata o il giorno dopo su Facebook o Twitter. Rhodri Marsden, musicista e giornalista del quotidiano “The Independent”, ha pensato bene di raccogliere i “migliori” tweet sugli appuntamenti al buio nel libro “Crap Dates”, sottotitolo: incontri disastrosi dalla vita dei single.
L’illuminazione arriva così: circa un anno fa, Marsden si trova a passare davanti a un pub in passato teatro di un appuntamento al buio con una ragazza, finito in maniera disastrosa. Tornato a casa, pensa di raccontare in un tweet l’esperienza appena ricordata. In poco tempo, viene letteralmente sommerso di “cinguettii” da parte di altri utenti protagonisti di vicende simili. Il risultato? 300 tweet raccolti e pubblicati in “Crap Dates”. 140 caratteri che “fotografano” in maniera impietosa e spesso esilarante le avventure di tanti single alle prese con appuntamenti con sconosciuti. Da chi ha dovuto sorbirsi il racconto del partner logorroico (dedicato a un’altra) a chi si è trovato di fronte alla più classica delle bugie: si dichiarava giovane e single, ma in realtà era più avanti negli anni e, soprattutto, impegnato. “Tutto ok finché non ha detto che il suo nome non era veramente Steven, che non aveva 27 anni e che non era single”, questo il tweet. E ancora: lei crede di mandare un sms all’amica con un commento non proprio carino sulla serata, ma il messaggino arriva per sbaglio al “lui”.
“Crap Dates” è, insomma, un diario corale in salsa 2.0, dove i tweet prendono il posto delle pagine del diario segreto. Nonostante il libro non nasconda una forte ironia, ma soprattutto un certo cinismo nel racconto delle uscite “a due”, Marsden non si perde d’animo. “Credo che alla fine incontreremo la persona giusta”, scrive nella pagina principale del sito dedicato al suo libro. Intanto, però, conclude: “Ma nel frattempo, ci rassicuriamo l’un l’altro che il problema non siamo noi. Sono loro”. Una sorta di filosofia del “mal comune mezzo gaudio”, applicata a uno degli ambiti della vita più complicati e più discussi, l’amore. Che il giornalista abbia ragione? Chi può dirlo. Nel frattempo, anche se non volete perdervi in ragionamenti sulle relazioni di coppia, ma il vostro obiettivo è fare semplicemente due risate e, perché no, identificarvi nelle esperienze raccontate, un’occhiata al libro si può sempre dare.
1 febbraio 2013