Il sistema di alimentazione è fondamentale per ogni computer: fornisce energia elettrica a tutti i componenti interni e se difettoso o non all’altezza può provocare seri danni. Quando si costruisce un PC desktop da soli la scelta della CPU e della GPU è importante, così come delle altre componenti elettroniche tra le quali di sicuro anche il disco SSD, ma la questione alimentazione non è certo da sottovalutare.
Un buon alimentatore per il PC, detto anche Power Supply Unit o PSU, è il primo passo da affrontare per essere sicuri di fornire la giusta potenza al sistema e garantire che non ci siano cali di tensione, e quindi di performances, né sovraccarichi che danneggerebbero i componenti elettronici.
La scelta di una PSU sbagliata implica che il sistema potrebbe non avviarsi, diventare instabile oppure semplicemente spegnersi ogni volta che la richiesta di energia supera la capacità dell’alimentazione. Ecco quindi alcuni consigli per scegliere un buon alimentatore per il proprio computer.
PSU: come scegliere il giusto wattaggio
Il primo parametro da tenere in conto nella scelta della PSU è il cosiddetto wattaggio, cioè quanta potenza (espressa in Watt ed indicata spesso con il simbolo “W”), l’alimentatore del PC è in grado di erogare. Il giusto wattaggio solitamente deve essere superiore di almeno il 25% rispetto al carico massimo previsto in base alle varie componenti del computer. Ad esempio, se la potenza massima assorbita dalle varie componenti è di 400 watt (sommando la potenza di tutte le componenti), sarà bene scegliere un modello da almeno 500 W, o anche 550 W.
Questo assicura al sistema di avere sempre sufficiente energia e consente anche di tenerne un margine libero nel caso, in futuro, vengano inserite nuove componenti che richiedano più potenza. Calcolare l’output previsto può sembrare complicato quando si costruisce un PC da soli, ma in questo caso vengono in aiuto degli appositi siti web.
Il sito Power Supply Calculator di OuterVision permette di inserire tutte le componenti elettroniche del proprio PC e le loro caratteristiche tecniche, così da determinare il wattaggio minimo necessario e raccomandare quello che fa al caso dell’utente. C’è poi PC Part Picker, che consente di scegliere da una lista le varie componenti e mostra i requisiti elettrici previsti.
PSU: cosa sono le certificazioni 80 Plus e come funzionano
Nella scelta di un alimentatore per PC va considerata, innanzitutto, la sua efficienza energetica che viene indicata dal programma di certificazione 80 Plus. Di certificazioni 80 Plus ce ne sono diverse, con parametri di qualità via via più stringenti: 80 Plus, 80 Plus Bronze, 80 Plus Silver, 80 Plus Gold, 80 Plus Platinum e 80 Plus Titanium.
Man mano che si sale con la certificazione l'alimentatore deve mantenere un’alta l'efficienza non solo a basso carico, ma anche a medio e alto carico. Come dice il nome stesso, ad un alimentatore 80 Plus base è richiesta una efficienza dell'80% anche quando è al 100% di carico, mentre una PSU classificata 80 Plus Titanium deve avere un'efficienza di almeno il 94% al 50% di carico e del 90% al 100% di carico.
L’efficienza di un alimentatore per PC è il rapporto tra il wattaggio erogato e quello assorbito dalla presa al muro. Ad esempio, se il dispositivo eroga 500 W alle componenti del PC ma assorbe 625 W dalla rete elettrica di casa, questo rapporto vale 0,8, cioè l’80%. I 125 W di differenza tra i due valori vengono dissipati in calore, pertanto minore è la differenza tra watt assorbiti ed erogati, minore è il calore dissipato e maggiore sarà l’efficienza energetica.
Comprendere il valore di 80 Plus è importante perché in questo modo si potrà avere una stima del calore prodotto durante l’utilizzo, che ha un effetto dannoso anche sulle componenti elettriche interne. Se c’è molto calore all’interno del case del computer, ad esempio, la CPU non verrà raffreddata a sufficienza e molto probabilmente andrà in “thermal throttling”, cioè abbasserà la frequenza di clock per non surriscaldarsi. Indirettamente, quindi, un alimentatore di qualità non eccelsa potrebbe anche influire negativamente sulle prestazioni del computer.
La certificazione 80 Plus, però, ci dice solo parte delle caratteristiche di un alimentatore: per conoscere le altre dobbiamo leggere la sua etichetta. Qui troveremo il wattaggio erogato su ogni singola linea di alimentazione (cioè su ogni singolo cavo di alimentazione in uscita dall’alimentatore). Conoscere questo dato è importantissimo nel caso in cui la configurazione del nostro PC preveda almeno una periferica (che di solito è la scheda grafica) ad alto assorbimento di energia.
Tale periferica non funzionerà a dovere se l’alimentatore non sarà in grado di erogare la potenza sufficiente su quella specifica linea di alimentazione. Per questo motivo esistono schede grafiche, specie quelle più esigenti in termini di energia, che hanno spazio per due o più prese di ingresso dedicate all’alimentazione.
PSU: meglio modulare, semi-modulare o non modulare?
Ci sono altri parametri da valutare quando si assembla un PC, o anche semplicemente se si decide di sostituire il vecchio alimentatore che è stato danneggiato dall’usura. Esistono infatti tre tipologie di alimentatori: modulari, semi modulari o non modulari.
Per poter scegliere quello più adatto alle proprie esigenze, è necessario conoscere le principali differenze tra di essi. Negli alimentatori modulari non c’è nessun cavo in uscita fisso: quando si monta il computer si può scegliere quali cavi collegare, in base alle esigenze.
Negli alimentatori semi modulari c’è solo il cavo della scheda madre fisso, mentre gli altri si agganciano successivamente. In quelli non modulari i cavi sono già tutti presenti e non sono scollegabili. Il vantaggio delle PSU modulari, che costano anche di più, è quello di poter realizzare cablaggi estremamente “puliti” all’interno del case: si montano solo i cavi che servono, della lunghezza che serve, e ciò migliora anche la circolazione dell’aria, abbassando la temperatura all’interno del computer.
Inoltre, gli alimentatori modulari permettono ai più perfezionisti, in particolar modo a chi ama l’overclocking, di scegliere cavi “professionali” di alta qualità di un diverso produttore.
PSU: scegli un brand noto e guarda la garanzia
Anche il brand ha la sua importanza nella scelta. I produttori di questi dispositivi sono tantissimi e spesso ci si imbatte in aziende sconosciute, col rischio di scegliere un alimentatore economico che si brucerà prima del previsto, apportando anche eventuali danni al resto del computer.
Per questo motivo è sempre meglio scegliere produttori con una buona fama per gli alimentatori, ad esempio Corsair, EVGA, Cooler Master o ancora Thermaltake. Il rischio che l’alimentatore possa essere difettoso o si possa guastare ci sarà sempre, ma sarà di sicuro molto inferiore nel caso dei produttori più affermati.
Infine, bisogna fare attenzione anche alla garanzia offerta dal produttore, che spesso copre difetti e malfunzionamenti tra i 5 e i 10 anni di vita. Questo implica che, se abbiamo conservato la prova d’acquisto, si potrà far valere la garanzia se in quel lasso di tempo dovessero presentarsi problemi.