Una serie di lettere impronunciabili tutte d’un fiato nasconde, in realtà, un utilissimo strumento per coloro che sfruttano appieno le interfacce in fase di creazione di documenti, formattazione di testi o realizzazione di pagine web di ogni tipologia. Di cosa parliamo, dunque, quando nominiamo un editor Wysiwyg? Scopriamo insieme cos'è.
Wysiwyg, di cosa si tratta?
Prima di addentrarci nella spiegazione, è corretto comprendere al meglio cosa nasconde la sigla che dà il nome all’editor. Questo buffo acronimo non è altro che l’abbreviazione della frase inglese “What you see is what you get” che, in italiano, suona all’incirca come “Quello che vedi è ciò che ottieni”. Ma cosa significa in termini pratici? Quando si utilizza un editor Wysiwyg, l’utente ha l’opportunità di gestire e manipolare l’aspetto visivo di ciò a cui sta lavorando, in modo facile e intuitivo.
Rispetto ai vecchi sistemi, queste operazioni sono semplificate da una tecnologia che consente di avere un riscontro immediato della fase di editing.
Facendo un esempio più concreto, un editor come quello di Wordpress - ovviamente Wysiwyg - consente di agire direttamente su un testo per il proprio blog o sito web realizzato con tale Cms (altro acronimo che sta per Content Management System, ovvero Sistema di gestione dei contenuti), applicando stili particolari visibili prima della pubblicazione. Cosa accade, quindi? Tutto ciò che noi vediamo nel testo che appare nel front end, ovvero navigando sulla pagina del sito visibile dagli utenti che vi si collegano (e non solo dagli amministratori o dai collaboratori), lo ritroviamo anche nel back end (quella parte visibile agli “addetti ai lavori”) in modo da poterlo gestire prima della pubblicazione vera e propria.
Wysiwyg, un po’ di storia
Come anticipato in precedenza, gli editor Wysiwyg non sono giunti a noi insieme ai primi computer ma, a dirla tutta, sono un’introduzione relativamente recente. In passato, infatti, la formattazione dei documenti poteva essere effettuata esclusivamente attraverso l’applicazione di tag specifici legati a linguaggi di programmazione; il tutto appariva dunque più complesso, soprattutto per chi si trovava alle prime armi con tag e informazioni specifiche per programmatori senza una formazione dedicata alle spalle.
È solo con l’arrivo di Alto, il personal computer di Xerox PARC che fa la sua comparsa il primo sistema di editing in tempo reale. Progettata e completata nel 1973, questa workstation getta le basi per quello che sarà il computer del futuro: con esso, infatti, viene introdotto non solo il concetto di “scrivania”, quello che solitamente chiamiamo “desktop”, ma anche la prima interfaccia grafica di tipo WIMP. Attraverso questo stratagemma, l’utente che utilizzava Alto poteva “vedere” e interagire con quanto presente sullo schermo, senza passare per codici complessi da gestire. Sebbene Alto non riuscì mai a finire sugli scaffali dei negozi, destinato esclusivamente dagli stessi dipendenti dell’azienda e dagli studiosi di alcune università e centri di ricerca statunitensi, altre compagnie come Microsoft, Apple e HP colsero la palla al balzo per presentare in poco tempo la propria versione di interfaccia grafica.
Editor Wysiwyg e linguaggi markup, le differenze
Se l’editor Wysiwyg consente di formattare i contenuti al volo, senza passare per il codice, il linguaggio markup è il suo esatto contrario. Tanto codice e nessuna visualizzazione diretta del processo fino a quando non è l’utente a deciderlo, salvando il file e visualizzandolo con l’apposito programma.
Uno, però, non esclude l’altro: infatti, queste due facce della medesima medaglia possono spesso lavorare in tandem, producendo in questo modo i migliori risultati.
Ecco perché, oltre agli editor visuali, la conoscenza di linguaggi come Markdown, BB Code, al pari dei ben noti Html o Css può tornare utile per avere una comprensione maggiore di ciò che succede dietro le quinte, soprattutto in fatto di programmazione. È questo il motivo per cui alcuni editor permettono di passare da uno all’altro dei sistemi, in un semplice click del mouse.
Editor Wysiwyg, quali sono i più famosi
Sono diversi gli editor Wysiwyg disponibili e utilizzabili per le più svariate applicazioni. È possibile scegliere quello più adatto alle proprie esigenze, orientate all’utilizzo che se ne vuole fare, dalla realizzazione di documenti alla costruzione di siti web, senza doversi complicare la vita con l’utilizzo di complessi linguaggi spesso poco intuitivi. Uno di questi, già citato, è quello integrato su Wordpress, in grado di effettuare uno switch tra l’editor testuale e quello visuale per avere sempre la possibilità di tenere sott’occhio codice ed effetto visivo ultimo.
Lo stesso vale per Microsoft Office, Google Docs o LibreOffice: quando vengono utilizzati, il testo scritto e le immagini integrate - citando solo due dei molteplici elementi disponibili - possono essere alterati e formattati con gli appositi pulsanti integrati nell’interfaccia, apprezzandone il risultato finale in real-time. Con l’introduzione della tecnologia drag-and-drop, in cui è possibile trascinare widget e blocchi singoli all’interno delle pagine, anche la creazione di siti e pagine web può beneficiare di interfacce ed editor Wysiwyg; servizi quali Wix e Weebly ne sono l’esempio più evidente. Altri, invece, utilizzano uno stile ibrido, con il quale agire sul codice ma con la possibilità di controllare l’aspetto visivo prima della pubblicazione, tipo il social network Reddit. Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta.