Da alcune settimane un nuovo dispositivo si è affacciato nel mondo della telefonia: il Freedom Phone. Un telefono che promette di garantire agli utenti libertà di parola e privacy e che è stato lanciato da ErikFinman, il 22enne diventato un milionario grazie a un investimento sui Bitcoin quando di anni ne aveva solo 12. Tra le principali caratteristiche di questo smartphone ci sono le funzionalità per bloccare il tracciamento e un app store che non è censurabile. Le opinioni sul nuovo device sono molte e contrastanti.
Secondo diversi esperti di informatica, sarebbe un semplice smartphone cinese venduto a oltre 500 euro, che nulla offre in più ai suoi utenti in termini di sicurezza, ma fa propaganda politica.
D’altronde, sul sito web dove è possibile acquistarli le informazioni sulle specifiche tecniche sono davvero minime, mentre gli slogan e i riferimenti politici sono piuttosto espliciti. Ecco cosa c’è da sapere sul Freedom Phone e se vale la pena comprarlo o meno.
Che cos’è il Freedom Phone
Il Freedom Phone è uno smartphone lanciato dal milionario Finman, che in un video introduttivo ne spiega le caratteristiche. Il sistema operativo è il Freedom OS, basato su Android e sviluppato per proteggere la privacy degli utenti e dotato del PatriApp Store, che permette di scaricare anche le app che sono state bandite dalle aziende Big Tech.
Nello store online, dove è possibile pre-ordinare il telefono, le informazioni sulle specifiche tecniche sono davvero poche e lacunose.
Si tratta di uno smartphone con display HD IPS da circa 6 pollici, fotocamera frontale da 8 megapixel e posteriore con sensore principale da 13 megapixel. Il nome del processore non è riferito, ma si tratta di un octa-core con frequenza da 1,8 GHz equipaggiato con 4 GB di RAM e 64 GB di archiviazione interna, espandibile con microSD fino a 256 GB.
La connettività 5G non è prevista, ma supporta la connettività Wi-Fi e 4G. Non ci sono indicazioni sulla capacità della batteria, ma non supporta né la ricarica wireless, né quella rapida. A stupire è invece il prezzo: questo smartphone dalle caratteristiche decisamente di bassa-media fascia, è in vendita a circa 500 euro con spedizioni a partire da agosto.
Come funziona Freedom Phone
Secondo il video di Finman, il Freedom Phone è in grado di garantire l’uso dello smartphone senza censure da parte delle Big Tech e soprattutto senza che terzi possano tracciarne la posizione. Inoltre, anche l’app store chiamato PatriApp Store sarebbe non censurabile: le app presenti non possono essere rimosse dai produttori. Al momento non è chiaro in che modo le funzionalità di Freedom Phone garantiscono la privacy e siano in grado di bloccare il tracciamento.
Freedom Phone: uno smartphone politico
Dietro al Freedom Phone, però, c’è la politica. Il telefono è stato presentato come “fatto dai conservatori per i conservatori” ed è evidentemente un oggetto pensato per la propaganda politica. Nello slogan “Non solo rende grande l’America, ma rende gran anche il telefono”, vi sono chiari riferimenti all’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e al suo motto “Make America Great Again”.
Anche la presentazione come smartphone che difende gli utenti dalle Big Tech, accusate di minacciare la libertà di parola, sembra essere un riferimento ad app come Twitter e Facebook, che hanno bannato i profili di Trump. Altro indizio sono le app pre-scaricate, che devono promuovere la libertà di parola, e vengono descritte come “le più popolari app e i siti conservatori bannati e non bannati”.
Freedom Phone: solo uno smartphone cinese?
Il lancio del Freedom Phone a un prezzo di 500 euro con caratteristiche tecniche di bassa-media fascia ha destato molto clamore e attirato l’attenzione dei media. Il milionario Finman ha poi confermato in diverse interviste che lo smartphone verrà prodotto dalla società cinese Umidigi, probabilmente sul design del modello Umidigi 9A
Pro, ma non ci sono conferme in merito. Gli utenti che vogliono sostenere la causa di Finman potranno pre-ordinarlo negli Stati Uniti, con le spedizioni che partiranno da agosto. Sicuramente, per le poche informazioni a oggi note, non è un dispositivo adatto a chi cerca uno smartphone che protegga la sua privacy, né ci sono conferme che il sistema operativo e le funzionalità aggiuntive siano in grado di garantire una maggiore sicurezza o libertà di parola per chi lo utilizza.