Forse ancora non lo sai, ma quando ricevi e leggi una email è molto probabile che quel messaggio contenga al suo interno un codice di tracking che permette a chi ha inviato il messaggio di sapere se, come e quando, tu l'hai ricevuto, aperto e letto. Una funzionalità che, in gergo, viene chiamata di email tracking ed è utilizzata principalmente da agenzie di comunicazioni o pubblicitarie. Ma non solo. Anche il tuo capo o un tuo amico, ad esempio, potrebbero inserire dei codici di tracking nei messaggi di posta che ti inviano per studiare il tuo comportamento e sapere se apri o meno la casella di posta.
Come funziona l'email tracking e a cosa serve
Quasi tutti i messaggi che ricevi, infatti, contengono al loro interno un codice del genere. Ma è ben nascosto e difficilmente lo puoi vedere se non sai dove cercarlo: di solito viene nascosto all'interno di una minuscola immagine, grande appena un pixel e chiamata in gergo "web beacon". Questo codice manda un segnale al mittente sia quando l'email entra nella tua casella di posta, sia quanto tu effettivamente la apri. Può anche registrare quanto tempo impieghi a leggerla e se l'hai letta tutta scorrendo fino alla fine.
Se il mittente è una azienda tutte queste informazioni le sono utili per mettere a punto la sua strategia DEM: Direct Email Marketing. Sapere quanti utenti leggono una proposta commerciale o una pubblicità, ad esempio, serve a sapere quante persone sono realmente interessate ad essa rispetto al totale degli indirizzi email a cui tale proposta o pubblicità viene inviata. Se molti utenti aprono il messaggio e cominciano a leggerlo, ma non arrivano fino in fondo, è probabile che il messaggio abbia un buon titolo ma sia troppo lungo o scritto male. Se i destinatari per un certo periodo leggono i messaggi e poi li cestinano senza aprirli, è probabile che la campagna pubblicitaria sia troppo aggressiva e i destinatari si siano stufati di leggere qualsiasi comunicazione da quella azienda.
Inoltre, ogni email inviata contiene un codice univoco collegato ad un preciso indirizzo di posta elettronica: quindi oltre a usare il codice per fini statistici, è possibile anche sapere chi, esattamente, legge la email e chi no (o chi clicca su un pulsante all'interno della email e tanto altro). E quindi dividere l'intera mailing list in segmenti e mandare messaggi diversi in base al tipo di utente. Questi, e molti altri, sono casi tipici in cui il tracking delle email può essere utile a chi fa campagne di Direct Email Marketing.
Come evitare che il nostro comportamento venga tracciato?
Se il codice è contenuto in una immagine, il primo modo per evitare di essere tracciati è quello di non scaricare le immagini contenute nelle email che arrivano nella nostra casella di posta elettronica. Se il destinatario utilizza un client di posta elettronica che non è impostato per caricare le immagini, il tracker non verrà caricato. Lo stesso vale anche se il destinatario utilizza un software che blocca queste immagini di tracciamento. Alcuni sistemi di posta elettronica aziendale lo fanno di default, per ragioni di sicurezza: o non caricano le immagini o bloccano completamente le email contenenti immagini o link.
Se invece leggi la posta accedendo al sito del gestore della casella (ad esempio su gmail.com) allora dovrai impostare manualmente questa funzionalità: basta andare su Impostazioni > Generali > Chiedi prima di visualizzare immagini esterne e dopo aver spuntato questa opzione salvare le modifiche. D'ora in poi per tutte le email che riceverai potrai scegliere quali immagini scaricare e visualizzare e quali no. Il procedimento appena spiegato è molto simile anche per altri provider di posta e anche per i client che puoi scaricare sul tuo PC o dispositivo mobile.
Come tracciare le email che noi inviamo?
Se gli altri possono tracciare le email che ci inviano, a dirla tutta anche tu puoi tracciare quelle che fai partire dalla tua casella di posta elettronica. Se usi una casella di Posta Elettronica Certificata (PEC) quasi certamente chi te l'ha fornita ti manderà un messaggio per confermarti il corretto invio di una email, la ricezione da parte del destinatario e anche la lettura del messaggio. Per le caselle di posta convenzionale, invece, a volte puoi selezionare l'opzione di "avviso di ricezione". Ma chi riceve l'email può sempre rifiutarsi di rispondere all'avviso, quindi non è un sistema che funziona in modo garantito. Microsoft Outlook ha questa funzionalità integrata, Gmail la mette a disposizione solo degli account aziendali (cioè quelli creati con la G Suite).
Usare servizi esterni per tracciare le email
Anche tu puoi usare servizi esterni per creare email con dei codici di tracking. Uno di questi è Mailtrack.io: è semplice e ha una versione free, che però ha il difetto di inserire alla fine di ogni email che invia una firma in cui si dice esplicitamente che il messaggio è inviato e tracciato da Mailtrack. È possibile rimuovere manualmente tale firma prima di inviare il messaggio, ma non è molto comodo. Inoltre, la maggior parte di questi servizi esterni di tracciamento della posta elettronica ti chiedono di concedergli l'accesso alla tua casella. Una cosa sconsigliata, perché se qualcuno riesce a infiltrare un virus nei server dell'applicazione che usi allora anche la tua email può essere utilizzata a tua insaputa per inviare messaggi di spam o, peggio ancora, contenenti virus e malware.
3 dicembre 2018