Le applicazioni di mashup sono la nuova frontiera del web 2.0; uno strumento nato diversi anni fa – ai tempi del web 1.0 – ma che potrebbe anche essere la strada maestra che conduce verso il web 3.0. Un vero e proprio miscuglio di elementi eterogenei, che rendono queste applicazioni tra i progetti più interessanti nel campo dell'informatica.
Cosa sono le applicazioni di mashup
Il termine nasce in ambito musicale, dove serve a individuare una canzone nata dal mix di parole e traccia audio provenienti da due o più canzoni differenti. In ambito informatico il parallelo regge perfettamente: le applicazioni di mashup nascono dall'unione di dati e informazioni provenienti da varie fonti con l'obiettivo di offrire all'utente nuove funzioni e servizi raccolti in un'unica interfaccia grafica. Un esempio aiuterà a capire meglio di cosa si parla: combinando la cartografia digitale di Google Maps, foto aeree e stradali e gli indirizzi delle sedi cittadine della biblioteca comunale, si può creare dal nulla una nuova applicazione che mostri agli utenti la dislocazione delle sedi, loro foto e dia indicazioni su come raggiungerle. In questo caso, dato che si fa ampio utilizzo di dati georeferenziati, si parla di una mappa mashup.
Da questa breve descrizione e dall'esempio riportato emerge chiaramente l'importanza che il web 2.0 riveste nello sviluppo di questa branca. Se gli internauti non avessero mai avuto la possibilità di esprimere i propri pensieri e le proprie opinioni – si pensi ai blog, ma anche ai forum e ai siti Internet di rating e recensioni – sarebbe stato impossibile avere accesso alla quantità di dati necessari alla creazione di applicazione di mashup. In questa ottica rivestono un ruolo fondamentale gli open data: se gli sviluppatori indipendenti non potessero accedere a grandi archivi di dati – cosa permessa e garantita, invece, grazie agli open data – sarebbe per loro impossibile combinarli per creare nuove tipologie di applicazione.
Le caratteristiche salienti delle applicazioni di mashup sono la combinazione, la visualizzazione e l'aggregazione. È fondamentale, in questa ottica, riuscire a creare nuovi prodotti che utilizzino una combinazione di dati già esistenti, rendendoli più utili sia a livello personale sia a livello professionale. Affinché sia possibile accedervi sempre e da qualsiasi luogo, le applicazioni sono conservate online.
Tipologie di applicazioni di mashup
È possibile suddividere le applicazioni di mashup in quattro macro-categorie: mapping, multimedia, shopping e ricerca e notizie.
I mashup di mappe sono tra i più conosciuti e utilizzati: servono a combinare dati geografici con informazioni e statistiche di tutt'altro genere. Utilizzando, ad esempio, le API di Google Maps – o qualsiasi altro servizio di cartografia digitale – sarà possibile realizzare delle cartine interattive, grazie alle quali mostrare dati statistici e demografici collegati direttamente con le zone di rilevazione.
L'emergere di piattaforme di condivisione fotografica e social network di natura analoga – basti pensare a Pinterest, Instagram e Flickr – ha portato alla nascita di mashup multimediali, dove foto e video vengono legati a dati e informazioni di natura eterogenea. Sfruttando la presenza di metadati legati alle immagini e ai video (descrizioni, geolocalizzazioni, tag, ...) è possibile creare applicazioni che uniscano, ad esempio, immagini tratte da Flickr e le parole di un testo musicale o di una poesia.
I mashup di ricerca e shopping, invece, precedono di molto la stessa creazione del termine mashup. Sin dagli albori dell'informatica molti motori di ricerca e servizi analoghi permettevano di combinare tra loro tecnologie b2b (business-to-business) per ottenere la più ampia comparazione di prezzi possibile. Oggi, grazie al mashup, gli utenti possono usufruire di servizi di ricerca legati allo shopping sempre più efficienti e utili, che vanno dalla comparazione dei prezzi sino all'indicazione del punto vendita più vicino dove acquistare ciò che si sta cercando.
La combinazione di flussi di notizie e di feed RSS provenienti da varie fonti ha permesso di dare vita a mashup informativi dove è l'utente stesso a scegliere gli argomenti o le sezioni di interesse – Flipboard e Feedly ne sono un esempio. In questo modo chiunque sarà in grado di creare un quotidiano personalizzato da sfogliare ogni mattina sul proprio smartphone o tablet.
Le fonti per le applicazioni di mashup
Tra le principali fonti di dati e informazioni, come già detto, troviamo senza ombra di dubbio gli open data. Da portali di questo genere gli sviluppatori possono ricavare importanti informazioni per le loro applicazioni, potendo così creare prodotti e servizi a valore aggiunto. Non meno importanti sono i servizi di cartografia digitale o i social network, fonte inesauribile di dati di natura eterogenea e provenienti da ogni angolo del mondo.
Ben presto, però, potrebbe aprirsi un nuovo scenario. La sempre maggiore diffusione dell'Internet delle cose, infatti, permette di raccogliere dati di qualsiasi genere – dai dati demografici ai dati di utilizzo degli elettrodomestici ai dati relativi all'attività fisica – e provenienti da tutto il mondo. Combinandoli, sarebbe possibile realizzare applicazioni di mashup sinora solo immaginabili.