Ogni risorsa presente sul web – una pagina HTML, un video, un'immagine, ecc. - è identificabile univocamente e raggiungibile tramite un indirizzo alfanumerico di lunghezza variabile chiamato Uniform Resource Locator o URL. Ogni URL è formato seguendo una sintassi ben precisa: prima di tutto troviamo il protocollo utilizzato nella rete per la comunicazione (ad es. “http”) seguito da una sequenza standard di caratteri che fungono da separatori (“://”); un host, fornito solitamente sotto forma di un nome di dominio (domain name) o, più raramente, come indirizzo IP; il numero di una porta (opzionale); il percorso completo della risorsa d’interesse (ad es. una pagina web, una immagine, un file mutlimediale) (opzionale); una stringa di caratteri (detta querystring, ad es. “?parametro1=valore”) (opzionale); infine il fragment identifier (opzionale) che indica una parte o una posizone all’interno della risorsa interessata.
All'interno di questa sintassi, è il nome del dominio (o host) che permette di individuare univocamente la risorsa nel mare magnum della Rete, fornendo l'indirizzo fisico nel quale andarla a cercare. Allo stesso modo, anche per la creazione di un nome di dominio si segue una sintassi ben precisa, stabilita secondo le regole e le procedure del Domain Name System o DNS. Il domain name è gerarchicamente organizzato in vari sottolivelli: in cima a questa sorta di piramide troviamo il DNS Root, seguito dal dominio di primo livello (top-level domain in inglese), dal dominio di secondo livello e infine il dominio di terzo livello.
Gerarchia
Come accennato, un nome di dominio è composto anche da domini di secondo e terzo livello.
Un dominio di secondo livello è la stringa di caratteri che si trova immediatamente a sinistra del top-level domain ed è separato da questo da un punto. Ogni singolo TDL può “contenere” milioni e milioni di domini di secondo livello (teoricamente infiniti).
Un dominio di terzo livello precede, nel nome di dominio, il dominio di secondo livello e ne dipende gerarchicamente. Ogni dominio di secondo livello può contenere un qualsivoglia numero di domini di terzo livello.
Nell'indirizzo www.aeronautica.difesa.it, ad esempio, il top-level domain è .it, il dominio di secondo livello è .difesa, mentre .aeronautica è il dominio di terzo livello.
Cos'è il top-level domain
Spesso abbreviato in TLD, il dominio di primo livello è la parte terminale di ogni nome di dominio, quella alla destra dell'ultimo punto dell'URL. Spesso definiti in modo improprio come estensioni di Internet (alla stregua delle estensioni dei file), i top-level domain sono gestiti da organizzazioni nazionali delegate a questo compito dalla ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers). Un TLD serve solitamente a identificare una caratteristica fondamentale del sito: può indicarne, ad esempio, l'area geografica di interesse o l'ambito commerciale ed economico cui fa riferimento.
Originariamente i top-level domain erano organizzati in tre macrogruppi: nazioni, categorie e organizzazioni. Dopo le ultime modifiche al regolamento per la creazione dei TLD volute da ICANN, il numero di macrogruppi è lievitato.
Tipologie di top-level domain
Ad oggi, comunque, esistono due tipologie di domini di primo livello: i TLD nazionali, detti anche ccTDL (country code TDL); i TDL generici, detti anche gTDL (generic TDL).
I ccTDL sono composti solamente da due lettere e possono essere utilizzati esclusivamente per identificare Stati o territori dipendenti. Molto spesso corrispondono ai codice dello standard ISO 3166-1. I TLD .it (Italia), .jp (Giappone), .uk (Regno Unito) ne sono un esempio. Fanno eccezione i TLD .tv, .am, .fm, .dj e .cd che, pur identificando degli Stati o territori (rispettivamente Isole Tuvalu, Armenia, Stati Federati di Micronesia, Gibuti e Repubblica Democratica del Congo), vengono utilizzati a fini commerciali per la loro assonanza con elementi del mondo radiotelevisivo. La registrazione dei ccTDL è demandata dall'ICANN ad apposite authority nazionali.
I gTDL sono composti da tre o più caratteri e sono usati (o almeno dovrebbero) da specifiche classi di organizzazioni. Il dominio di primo livello .com dovrebbe essere riservato, ad esempio, alle sole organizzazioni commerciali, il .org dovrebbe essere riservato alle organizzazioni non governative e il .gov a quelle governative. Inizialmente i gTDL erano solamente 7: arpa, com, edu, gov, org, net e mil; a partire dal 2001 questa lista è stata via via ampliata e ora se ne contano una ventina.
Il 12 gennaio 2012, però, l'ICANN ha deciso di liberalizzare i domini di primo livello e ogni ente o azienda potrà avanzare all'Ente non governativo di registrare un TDL personalizzato. Da diverso tempo, ad esempio, è in discussione la registrazione del top-level domain .sex, per il quale è inutile specificare il campo di applicazione. Per ottenere il nulla osta dall'ICANN l'azienda che voglia registrare un dominio di primo livello a proprio nome deve sottostare ad una lunga serie di condizioni e pagare la non modica cifra di 185mila dollari.
Per una lista dei TDL ora in uso (sia nazionali sia generici), rimandiamo alla lista presente su Wikipedia.