I display degli smartphone stanno assumendo sempre più dimensioni considerevoli. Crescono in altezza, larghezza e diagonale, crescono in qualità (maggiore risoluzione e densità di pixel), crescono in funzioni (touchscreen sempre più avanzati e sensibili). Ma per qualcuno non è mai abbastanza. Per tutte queste persone ci sono i phablet, parola nata dalla crasi di phone e tablet, che identifica quei dispositivi mobili in tutto e per tutto identici agli smartphone, ma con uno schermo tra 5 pollici e 7 pollici. Esattamente a metà tra smartphone e tablet. In altre parole, uno strumento che riesce a coniugare in un unico prodotto i punti di forza dell’uno e dell’altro – come la predisposizione del tablet a essere utilizzato in ambito lavorativo e la portabilità degli smartphone.
I phablet compaiono sul mercato sul finire del 2011 con la presentazione del Samsung Galaxy Note. La particolarità di questo prodotto è la presenza della S-pen, un pennino che permette di interagire in maniera innovativa con il display da 5,3 pollici e il sistema operativo Android. Nonostante qualche esteta avesse storto il naso per le dimensioni del dispositivo, il Galaxy Note vende 1 milione di pezzi nel giro di appena 2 mesi. E crea dal nulla un nuovo mercato.
Dominatrice indiscussa del mercato resta Samsung, ma affiancata da molti altri produttori pronti a fiondarsi sulla “preda” come avvoltoi. Ad agosto 2012 la casa sud coreana annuncia di aver venduto 9 milioni di Galaxy Note, mentre a settembre viene lanciato il Galaxy Note II. Questo nuovo phablet presenta uno schermo da 5,55 pollici, una versione di Android ottimizzata per la tipologia di prodotto e una S-pen con più funzioni. Una versione migliore per battere una concorrenza agguerrita. LG, ad esempio, ha risposto con l’Optimus Vu dotato di display 5 pollici 4:3 e pennino. Sono poi arrivati il Sony Xperia Z (display da 5 pollici) e lo Huawei Ascend Mate (con un display da ben 6,1 pollici).
La lista di produttori è destinata ad allungarsi nel giro di qualche mese. Lenovo, ad esempio, sta per lanciare un proprio phablet sul mercato, così come ZTE sta preparando un suo smartphone XXL. Anche Google sembra intenzionata a sbarcare nel mercato dei phablet con il Nexus 5 prodotto da HTC. E anche l’ISTAT sembra aver colto questa crescita tendenziale del “fenomeno phablet”, tanto da averli inseriti nel paniere dei prodotti per il rilevamento dell’inflazione.
D’altronde il numero di dispositivi venduti è destinato a raddoppiare in appena 12 mesi e i phablet stanno conquistando un posto d’onore all’interno dei megastore di elettronica. Secondo una ricerca condotta dall’istituto statunitense IHS, i phablet venduti nel 2012 sono stati 25,6 milioni, che dovrebbero diventare circa 60 milioni a fine 2013. Nel 2014 le vendite dovrebbero aggirarsi attorno ai 100 milioni di dispositivi. Sinora solo Apple sembra immune alla phablet-mania, ma chissà che questi numeri non le facciano cambiare idea.
19 febbraio 2013