Nel passaggio dall’analogico al digitale, i prodotti audiovisivi sono quelli che subirono i maggiori cambiamenti. Riversare un film o un video anche di breve durata (ovvero trasformarlo da analogico a digitale) senza alcuna compressione audio e video sarebbe un’impresa ciclopica anche con le attuali tecnologie. I file digitali prodotti in questo modo, infatti, sarebbero di dimensioni mastodontiche (nell’ordine di diverse centinaia di gigabyte) e la stessa azione di “riversamento” richiederebbe molto tempo. Per ovviare a questi problemi vennero introdotti i codec video (crasi delle parole inglesi COder/DECoder, codificatore/decodificatore). La cui nuova frontiera è nella codifica dello standard Ultra HD.
Si tratta di dispositivi software e hardware che permettono di codificare il flusso di informazioni audio e video in dati digitali (quindi in bit) e successivamente di decodificare questi dati digitali in video “digeribili” da qualsiasi computer con il supporto di un qualsiasi media player.
Il compito più importante che i codec video svolgono, però, sta nella loro capacità di compressione dei video analogici. Un buon codec, infatti, deve ridurre la grandezza dei file multimediali digitali, minimizzare il flusso di trasmissione dei dati e eliminare ogni dato ridondante. I codec si dividono in due tipologia: i lossy e i lossless. I primi vengono utilizzati quando la qualità viene “sacrificata” a discapito di una maggiore compressione e, quindi, una minore dimensione dei file video riversati. I lossless, invece, vengono utilizzati quando si predilige la qualità anche a discapito dello spazio di archiviazione necessario: con questa tipologia di codec tutto il flusso di dati analogici viene riversato nel file digitale e i file ottenuti avranno immancabilmente una dimensione maggiore.
Lo sviluppo dei codec ha oggi intrapreso una strada ben precisa: quella della maggiore “efficientazione” qualitativa. La sempre maggiore diffusione di video e filmati attraverso Internet impone a chi realizza standard audiovisivi e codec video di cercare soluzioni che combinino un’elevata qualità audio e video a file dalle dimensioni sempre più ridotte. Il nuovo standard H.265, ad esempio, assicura una maggiore efficienza rispetto al vecchio (ma ancora utilizzatissimo) H.264 del 35-40%. Definito dallo standard HEVC (High Efficiency Video Coding, codifica video ad alta efficienza), questo nuovo codec è stato sviluppato nell’ultimo biennio e, rispetto al suo predecessore, permette di migliorare la qualità video, di raddoppiare la compressione dati e, soprattutto, supporta il nuovo standard televisivo Ultra Alta Definizione (Ultra HD o UHDTV) con risoluzione fino a otto volte superiore rispetto all’attuale Alta Definizione (ovvero 8192x4320).
23 aprile 2013