Il futuro della musica digitale correrà sul cloud e sui cavi ethernet e telefonici delle connessioni Internet. Se la startup svedese Spotify se n’è accorta ormai da diversi anni, anche Google e Apple sembrano averlo compreso. I due giganti dell’high-tech hanno lanciato (più o meno recentemente) due servizi di streaming musicale cloud funzionanti in maniera piuttosto analoga. Google Play Music e iTunes Match, questi i nomi dei due servizi, permettono di caricare sul cloud la propria collezione musicale, rendendola disponibile su tutti i nostri dispositivi dotati di connessione Internet. In questo modo, ad esempio, non saremo costretti a occupare spazio sulla memoria del nostro smartphone o tablet: basterà scaricare l’applicazione apposita e potremo ascoltare tutta la musica che vorremo, quando vorremo.
Il servizio made in Mountain View permette di avere accesso a un database musicale con oltre 15 milioni di tracce, di cui ben 20.000 archiviabili nel proprio spazio cloud. È accessibile sia tramite il sito web che tramite l’app per Android ed è dotato di uno strumento di scan&matching. Ciò vuol dire che Play Music analizza la tua libreria salvata in locale sul computer e permette di importare sul cloud la musica già in tuo possesso.
Qualità audio
Google Play Music garantisce una qualità audio di 320 kbps, la più alta tra tutti i servizi di streaming musicali in circolazione. Ma non preoccupatevi: quando la ascolterete in streaming, il bitrate dei vostri mp3 si adatterà automaticamente alla qualità della vostra connessione.
Facilità d’utilizzo
A voler essere completamente onesti, le primissime versioni di questo servizio non erano esattamente perfette. Con il tempo sia il lettore, sia l’uploader che il sistema di scansione della libreria musicale sono stati perfezionati e ora Google Play Music è un lettore multimediale semplice da utilizzare e affidabile.
Costi
Mentre ogni canzone sul Play Store ha un costo di 99 centesimi di euro (gli album hanno un prezzo variabile), il servizio è totalmente gratuito. Se vorrai quindi caricare le canzoni della tua libreria musicale (fino ad un massimo di 20.000) non dovrai pagare nulla.
Disponibile in oltre 50 Paesi in tutto il mondo, il servizio di streaming musicale cloud di Apple è basato sul fortunatissimo lettore multimediale iTunes. Ha il database musicale più ampio in assoluto (circa 25 milioni di tracce musicali) e permette di archiviare sulla nuvola ben 25 mila titoli. Come il rivale targato Big G, anche iTunes Match è dotato di un sistema di scan&matching, e proprio a questa funzionalità deve il suo nome.
Qualità audio
Tutti i file, importati o scaricati che siano, verranno archiviati sul cloud in formato AAC con un btirate di 256 kbps. Dato che i file AAC hanno una qualità superiore rispetto agli mp3 con lo stesso bitrate, possiamo paragonare la qualità audio di iTunes Match con quella di Google Play Music.
Facilità d’utilizzo
Essendo basato su iTunes, tutti gli utenti, che almeno una volta nella vita avranno avuto a che fare con il lettore multimediale di Apple, non avranno difficoltà a utilizzare questo strumento. iTunes Match funziona, quindi, su tutti i sistemi Mac (iMac, MacBook, iPhone, iPod touch e iPad) e su computer Windows. Manca l’integrazione con i sistemi Android e sul web.
Costi
Così come per il Play Store, anche l’App Store offre ogni singola traccia al costo di 99 centesimi di euro e album a prezzo variabile. Il servizio, però, ha un costo di 25 dollari ogni anno e dovrai pagare se vorrai importare la tua collezione musicale sul cloud Apple
13 aprile 2013