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Wi-Fi 6 e Wi-Fi 7, come funzionano i nuovi standard della connettività wireless

La Wi-Fi Alliance sta sviluppando due nuovi standard per la connettività wireless. Obiettivo: garantire connessioni più stabili e veloci

Rouer Wi-Fi

Il rischio concreto è che, nel giro di tre o quattro anni, venga soppiantato dal 5G anche per le connessioni casalinghe e quelle d'ufficio, finendo ben presto nel dimenticatoio. Per non parlare, poi, della connettività dei dispositivi IoT, uno dei principali motivi per i quali il 5G è stato sviluppato. Insomma, da qualunque lato la si guardi, il futuro per il Wi-Fi sembra essere tutt'altro che roseo: la connettività senza fili a corto raggio, infatti, si trascina da anni una serie di problematiche irrisolte che ne stanno minando efficienza e usabilità.

Certo, all'interno dell'ambiente domestico con non più di una decina di dispositivi connessi non ce ne accorgiamo, ma basterebbe analizzare una rete d'ufficio, magari distribuita su più piani, per comprendere quale sia lo "sforzo" degli amministratori di rete per avere un Wi-Fi sempre efficiente e che copra tutta la superficie del palazzo. Problemi che dovrebbero essere risolti (o quanto meno affrontati) con i nuovi standard Wi-Fi che tecnici e scienziati della Wi-Fi Alliance stanno mettendo a punto.

Simbolo del Wi-Fi

Nel cronoprogramma del consorzio di produttori e ricercatori che cura lo sviluppo della connettività Wi-Fi troviamo ben due nuovi protocolli pronti in rampa di lancio: l'IEEE 802.11ax e l'IEEE 802.11ay (che, con la nuova denominazione decisa dalla stessa Wi-Fi Alliance, dovrebbero diventare Wi-Fi 6 e Wi-Fi 7). I nuovi standard dovrebbero assicurare una maggiore velocità di connessione e una copertura più stabile e duratura.

Caratteristiche Wi-Fi 6 e Wi-Fi 7

Tanto il protocollo IEEE 802.11ax (che dovrebbe essere rilasciato ufficialmente nel 2019) quanto il protocollo IEEE 802.11ay (per il quale non esiste ancora una data certa di rilascio) dovrebbero portare migliorare velocità di connessione e copertura del segnale. Anche se, per farlo, affronteranno le varie problematiche su diversi fronti e da diversi punti di vista.

Il Wi-Fi 6, infatti, funzionerà sulle stesse frequenze dei protocolli utilizzati sinora (la banda da 2,4 gigahertz e la banda da 5 gigahertz) ma, sfruttando una diversa codifica e incapsulamento dei pacchetti dati, garantirà velocità di gran lunga maggiori. Secondo i primi test, il Wi-Fi ax ha una velocità massima teorica di 2 gigabit al secondo, circa il 40% in più rispetto alla velocità massima teorica dello standard 802.11ac oggi in uso. Inoltre, il nuovo Wi-Fi sarà in grado di gestire una maggior quantità di dispositivi, così da spianare la strada all'Internet of Things e alla casa domotica.

Connettività senza fili

Del Wi-Fi 7, a dir la verità, si sa ancora poco. Trattandosi di un'ipotesi di protocollo in fase di sviluppo e modifica (un draft, per usare un termine tecnico), i dati a disposizione sono ancora pochi. Certo è che i tecnici della Wi-Fi Alliance stanno lavorando per migliorare ulteriormente caratteristiche e performance del Wi-Fi 6. Come? Passando dalle bande da 2,4 gigahertz e 5 gigahertz alla banda da 60 gigahertz, capace di garantire velocità maggiori (si dice di 60 gigabit al secondo), ma allo stesso tempo con una copertura di segnale inferiore rispetto alle altre due bande.

I vantaggi del MiMo

Tanto il Wi-Fi 6 quanto il Wi-Fi 7 trarranno grosso giovamento dall'utilizzo di tecnologie MiMo sempre più avanzate ed efficienti. Cos'è il MiMo? Si tratta di una tecnologia che consente di inviare e ricevere più flussi dati in contemporanea attraverso un'unica banda radio di comunicazione. Acronimo di Multiple-in Multiple-out, il MiMo negli ultimi anni ha ricevuto molte attenzioni tanto dagli sviluppatori del consorzio Wi-Fi Alliance, quanto dai tecnici del consorzio 3GPP, che si è occupato di definire gli standard e le tecnologie del 5G.

Il MiMo, come detto, utilizza più antenne per ricevere e inviare più flussi dati sfruttando un singolo canale o una singola banda comunicativa. Solitamente, i dispositivi MiMo sono dotati di due o più antenne per ricevere e due o più antenne per inviare dati e sfruttano ogni singola antenna per inviare un flusso dati contemporaneamente. A rendere ancora più complesso il quadro troviamo la distinzione tra SU-MiMo, Single User MiMo, e MU-MiMo, Multiple User MiMo. Nel primo caso, indipendentemente dal numero di antenne disponibili, il router sarà comunque in grado di "comunicare" solo con un dispositivo per volta. Nel secondo caso, invece, il router può utilizzare le antenne e i canali disponibili per comunicare con più dispositivi contemporaneamente.

Router

Così, se il router di casa o dell'ufficio supporta il Mu-MiMo 4x4:4 (4 antenne trasmittenti, 4 antenne riceventi e in grado di comunicare simultaneamente con 4 ulteriori antenne) potrà gestire senza problemi ed in contemporanea 4 dispositivi MiMo 1x1:1 (come smartphone o tablet), 2 dispositivi MiMo 2x2:2 (dei laptop, ad esempio) o una loro combinazione (nella fattispecie: 1 dispositivo 2x2 e 2 dispositivi 1x1).

In questo modo il Wi-Fi è in grado di sfruttare in maniera più efficiente la fetta di spettro elettromagnetico a sua disposizione, garantendo connessioni più veloci e stabili anche a grande distanza dalla sorgente del segnale (il router Wi-fi).

A cura di Cultur-e
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