Con la fine del mercato tutelato dell’energia molti consumatori hanno giocato d’anticipo, sottoscrivendo un nuovo contratto con uno dei molti fornitori che affollano il mercato libero.
Come ben noto, le offerte per l’energia sono estremamente varie, lasciando agli utenti ampio margine di manovra, scegliendo il fornitore che meglio rispecchia le loro esigenze e che, chiaramente, propone le tariffe più vantaggiose.
Tuttavia, questa situazione potrebbe non soddisfare tutti e in molti potrebbero sentirsi disorientati dal nuovo fornitore scelto e arrivare a pentirsi della scelta fatta.
Per prima cosa, non bisogna farsi prendere dal panico: il mercato libero offre moltissime alternative e cambiare è davvero molto semplice e si può fare in qualsiasi momento.
Anche qui, però, non bisogna avere fretta è prima di procedere con il cambio di fornitore è opportuno fare una valutazione del proprio contratto e solo in un secondo momento optare per un cambio verso un’altra azienda che opera nel mercato libero. Scopriamo di più al riguardo.
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1. Mercato libero, analisi preliminari
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Prima di prendere qualsiasi decisione è importante esaminare con cura il contratto stipulato per essere totalmente consapevoli di ciò che offre il fornitore scelto.
Bisogna, quindi, controllare le condizioni di tale contratto, le tariffe applicate e, cosa non meno importante, eventuali clausole per il recesso o per l’utilizzo del servizio. Una precisazione più che dovuta che, in caso di penali da pagare, potrebbe non rendere più così conveniente il passaggio a un altro fornitore.
Solo in questo modo si avrà la piena consapevolezza sulla propria utenza e si potranno valutare opzioni alternative che non necessariamente impongono di tornare al mercato tutelato.
Farlo è relativamente semplice: basta prendere il contratto (anche quello in digitale) e leggerlo attentamente; in caso di dubbi è possibile visitare il sito web del fornitore oppure contattare il servizio di assistenza che può dare una mano nella personalizzazione della propria offerta o nella scelta di un piano diverso.
Chiaramente, prima di prendere qualsiasi decisione è sempre bene essere consapevoli anche delle altre offerte del mercato libero dell’energia.
Cercare sui siti dei vari fornitori è estremamente semplice, in alternativa esistono molti comparatori online che possono mettere a confronto le varie offerte organizzandole in base ai prezzi oppure in base a eventuali servizi aggiuntivi richiesti dai consumatori.
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2. Suggerimenti per il cambio di fornitore
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Se si decide di cambiare fornitore, la prima cosa fare è cercare sul web opinioni e consigli di chi ha già avuto un’esperienza del genere.
Forum e siti specializzati (anche sui social) pullulano di utenti pronti ad aiutare il prossimo raccontando la loro storia e fornendo tutti gli aiuti necessari.
Allo stesso modo, prima di cambiare è bene verificare se sono attivi promozioni e incentivi che spesso i vari fornitori fanno per attirare nuovi clienti.
Anche qui, le possibilità sono davvero molte, dagli sconti sulle prime bollette fino ad arrivare a bonus per il passaggio. Tutto sta nel trovare le condizioni più vantaggiose e, soprattutto, capire se si può accedere o meno a questi benefit.
In tutto questo non bisogna mai dimenticare due cose fondamentali: la prima è quella di essere sempre consapevoli dei propri diritti.
In Italia, l'ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha il compito di regolare il settore dell’energia e, chiaramente, rappresenta anche un’ancora di salvezza per i consumatori, proteggendoli e aiutandoli a segnalare eventuali problemi o illeciti.
Dall’altra parte, invece, bisogna anche fare attenzione alle truffe. Con l’utilizzo sempre più intenso del web, infatti, si sono moltiplicati a vista d’occhio annunci falsi che puntano esclusivamente al furto di dati personali o all’attivazione di costosissimi servizi non richiesti.
Prima di fornire i propri dati e il proprio consenso a un qualsiasi operatore, quindi, è bene fare una veloce ricerca sul web o, eventualmente, contattare l’assistenza clienti per avere delucidazioni sull’azienda.
Infine, l’ultima cosa da fare prima di cambiare fornitore è pianificare le operazioni perché, nonostante il passaggio avviene senza alcuna interruzione nella fornitura di energia, ci sono comunque dei tempi tecnici da rispettare che potrebbero causare un ulteriore rinnovo del vecchio contratto (magari per più mesi) e portare il consumatore verso penali e sanzioni inaspettate.
Anche qui, è sufficiente leggere il proprio contratto e organizzare oculatamente il passaggio.
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3. Si può tornare al mercato tutelato?
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L’alternativa a un cambio di fornitore è tornare al mercato tutelato una richiesta che, tuttavia, può essere effettuata solo dagli utenti considerati vulnerabili che potranno “tornare sui loro passi” in qualsiasi momento, tenendo sempre presente, chiaramente, i tempi tecnici per il passaggio.
Sono considerati utenti vulnerabili:
- coloro che hanno un'età superiore ai 75 anni;
- individui in condizioni economiche svantaggiate;
- persone con disabilità ai sensi della legge 104/92;
- chiunque abiti in un contesto emergenziale a seguito di eventi calamitosi.
Tutte le persone che rientrano in queste categorie, dunque, possono tornare dal mercato libero a quello tutelato senza alcun costo da sostenere, a parte il pagamento di un’imposta di bollo da 16 euro.
Farlo è relativamente semplice, e non serve altro che stipulare un nuovo contratto con l’azienda che gestisce il servizio nell’area geografica in cui si trova l'utenza.
Per scoprire a chi rivolgersi, basta visitare il sito dell’ARERA, andare nell’area Venditori ai clienti in maggior tutela, inserire la Regione, la Provincia e il Comune di residenza e il gioco è fatto.
Generalmente si tratta del Servizio Elettrico Nazionale, ma in alcuni casi potrebbero essere subentrati altri gestori, perciò è sempre meglio effettuare tutte le verifiche del caso.
Per saperne di più: Energia elettrica, le nuove tecnologie all'insegna della sostenibilità e del risparmio energetico