Dai filtri Snapchat e Instagram a videogame come Pokemon Go, negli ultimi anni la realtà aumentata è riuscita a guadagnarsi sempre maggiore spazio nella nostra vita e nella nostra quotidianità. Non è un caso se colossi come Apple e Google (che ha recentemente inserito le indicazioni a realtà aumentata all'interno di Maps) stiano investendo con convinzione nel settore, offrendo agli sviluppatori delle piattaforme ad hoc (chiamate rispettivamente ARKit e ARCore) per realizzare applicativi in grado di sfruttare algoritmi AR.
Nonostante questi passi in avanti, le applicazioni per la realtà aumentata non sono state in grado di fare breccia nel cuore degli utenti. I selfie con i filtri in AR piacciono a tuttim ma i consumatori ancora non si fidano a utilizzare questa tecnologia per scegliere abiti, ristrutturare casa o per aiutarsi in qualsiasi acquisto con una visione a 360 gradi dell'oggetto desiderato. Per far fronte a questa diffidenza, diversi sviluppatori integrano nelle loro app la cosiddetta realtà diminuita.
Che cos'è la realtà diminuita
Come suggerisce anche il nome, la tecnologia conosciuta come "Realtà diminuita" ci permette di eliminare oggetti e persona da una foto scattata con uno smartphone. In questo modo saremo in grado di vedere come sarebbe uno spazio senza un mobile, un quadro o un altro oggetto presente all'interno dell'immagine. Insomma, una sorta di cancellino digitale che si contrappone "ideologicamente" alla realtà aumentata.
Come funziona la realtà diminuita
Al contrario dell'AR, la realtà diminuita è ancora abbastanza poco famosa e poco utilizzata sulle applicazioni di massa. Come detto ci consente di eliminare oggetti fisici, ma anche di spostare e cancellare oggetti virtuali, da un determinato spazio (come per esempio una stanza, un giardino o un ufficio) immortalato attraverso una foto fatta con un tablet o uno smartphone.
La realtà diminuita nasce come supporto alle riprese cinematografiche: originariamente, infatti, veniva utilizzata per rimuovere dalle scene di un film i cavi delle riprese d'azione, le imbragature, i microfoni e qualsiasi oggetto scenico che non deve essere visualizzato dallo spettatore. Oggi, invece, i suoi campi di applicazione sono molteplici. Primo tra tutti, il commercio e il retail.
Quando vedremo la realtà diminuita
Come detto in precedenza al momento la realtà diminuita non è ancora molto conosciuta e utilizzata, ma secondo gli esperti nei prossimi 12-18 mesi quasi tutte le applicazioni in realtà aumentata verranno implementate anche con funzioni di realtà diminuita. Questa unione potrebbe rappresentare il punto di svolta per tutti i tipi di applicazioni in AR: la possibilità di aggiungere, togliere e spostare oggetti reali e virtuali potrebbe essere il tassello mancante che permetterà alla realtà aumentata di essere utilizzata nei settori più disparati e non solo per videogame e selfie con orecchie di cane.
Possibili utilizzi della realtà diminuita
Come detto, uno dei settori che potrà maggiormente beneficiare della realtà diminuita è quello del retail. Grazie ad applicazioni che implementano questa tecnologia, gli utenti potranno eliminare mobili e oggetti all'interno di una stanza e scoprire, così, quanto spazio hanno a disposizione e progettare al meglio la ristrutturazione dell'ambiente in questione. Se aggiungiamo la possibilità di utilizzare contemporaneamente anche la realtà aumentata, si capisce subito che le potenzialità di queste due tecnologie sono infinite, o quasi. Potranno essere utilizzate per progettare ristrutturazioni e rifacimenti di appartamenti o negozi, per lo studio dei fattori d'impatto di strutture di grandi dimensioni e molto altro ancora.
La realtà diminuita sarà importante anche per grafici e designer che, con pochi tocchi, potranno eliminare oggetti indesiderati. Una funzionalità che potrebbe presto entrare a far parte degli strumenti offerti da app e software per foto e videoediting, permettendo così agli utenti di eliminare oggetti o persone dalle immagini che hanno realizzato con smartphone o fotocamera digitale.
29 maggio 2018