È tra i maggiori produttori di infrastrutture per la telecomunicazione al mondo. Negli ultimi anni ha lanciato l'assalto anche al mercato degli smartphone, presentando dei dispositivi dall'ottimo rapporto qualità-prezzo. Ora, punta con forza al mercato dell'Internet of Things, che nei prossimi anni dovrebbe rappresentare il fulcro dello sviluppo dell'universo hi-tech. Con il suo LiteOS Huawei, colosso cinese dell'elettronica fondato nel 1987, vuole offrire una piattaforma e un ecosistema operativo all'interno del quale far proliferare applicazioni di sviluppatori terzi che possano rendere intelligenti tutti gli oggetti connessi alla Rete: dal termostato all'auto, dal frigo al televisore.
Cos'è LiteOS
Presentato nel corso dello Huawei network congress 2015 di Pechino, LiteOS è parte integrante dell'Agile Network 3.0 Architecture che il colosso cinese intende lanciare nei prossimi mesi. In dettaglio, LiteOS è un sistema operativo per l'Internet delle cose che si pone l'obiettivo di espandere le possibilità delle aziende e degli sviluppatori in uno dei settori più promettenti dell'universo hi-tech. Huawei, infatti, punta a una maggiore standardizzazione dell'IoT, così da favorire uno sviluppo più celere di applicazioni in grado di digitalizzare e automatizzare le aree della produzione e della logistica.
Leggero e duttile (LiteOS, come suggerisce il nome, pesa appena 10 KB), il sistema operativo ideato da Huawei dovrebbe favorire la semplificazione nel settore hardware, favorendo di riflesso lo sviluppo di applicazioni da parte di sviluppatori terzi. LiteOS, inoltre, dovrebbe essere distribuito con licenza open source, così da ampliare ulteriormente la platea di utenti e aziende interessate al suo sviluppo: il sistema operativo di Huawei, insomma, potrebbe (e dovrebbe, nei piani dell'azienda cinese) svolgere lo stesso ruolo che Android ha svolto per il mondo degli smartphone e dei tablet.
A cosa servirà LiteOS
Pur non avendo ancora specificato quali saranno le caratteristiche tecniche del nuovo sistema operativo, Huawei ha diffuso alcuni dettagli che aiutano a comprendere quale sarà la natura di LiteOS e come potrà essere utilizzato. In particolare, LiteOS suppota la zero configuration, l'auto-discovery, e l'auto-networking, caratteristiche necessarie per ogni sistema operativo per l'Internet delle cose che punta a essere universale. Grazie a queste tre caratteristiche, infatti, l'utente potrà accedere all'IoT con il minimo impegno: la zero configuration permetterà di collegare alla Rete qualunque dispositivo smart senza bisogno di configurarlo, mentre l'auto-discovery e l'auto-networking permetteranno di scoprire nuovi dispositivi in Rete o nuove reti cui collegarsi.
Un'infrastruttura software molto leggera e duttile, che potrebbe rappresentare il punto di svolta nello sviluppo e nella diffusione dell'Internet delle cose. Per come è stato pensato, Lite OS può essere utilizzato indifferentemente per la domotica e per le smart car, per i wearable e per ogni altro dispositivo connesso alla Rete e in grado di comunicare con altri smart device. Huawei prevede che entro il 2025 ci saranno oltre 100 milioni di dispositivi intelligenti connessi alla Rete: grazie al suo LiteOS spera di favorire ulteriormente questo sviluppo, dando modo agli sviluppatori di creare app che migliorino sempre di più la vita delle persone.