Da Facebook a Twitter, da Google+ a LinkedIn, da Instagram a FourSquare. Tutti vorremmo sapere che influenza hanno i nostri post, i nostri tweet o le nostre foto sui nostri amici o follower. Tutti vorremmo sapere come gli altri internauti reagiscono a ciò che postiamo sui social network e quale sia la nostra capacità di influenzare l'opinione altrui attraverso i social media.
Non sempre, però, è semplice ricavare questa informazione: troppo ampio lo spettro di mezzi utilizzato, quasi sterminata la platea cui solitamente ci si rivolge. Utilizzando gli giusti strumenti, però, si può avere un'approssimazione piuttosto precisa su quanto si sia un bravo influencer (persona capace di influenzare l'opinione degli altri) sui canali di social media. Klout è uno degli strumenti di valutazione più conosciuto ed affidabile.
Che cos'è Klout
Nata nel 2009, Klout è un'applicazione web che permette di calcolare – con un punteggio da 0 a 100 – il proprio livello di influenza sui social network. Più alto il punteggio, naturalmente, maggiore sarà la propria fama su Facebook, Twitter et similia. Basta collegare gli account social con il profilo della piattaforma di calcolo per sapere quale sia l'influenza che si esercita sulle persone che ci seguono.
Una misura a suo modo imperfetta, ma che permette comunque di farsi un'idea di come i post o i cinguettii che si pubblicano sui social network siano percepiti da chi ci segue.
Come funziona Klout
Il punteggio che Klout assegna ad ogni utente è frutto di un complesso algoritmo che prende in considerazione ben 400 variabili, come la percentuale di reazione generata dai contenuti che si pubblicano. Un utente capace di generare 100 retweet o 100 commenti con 10 post, avrà un punteggio superiore rispetto ad un altro utente che genera lo stesso numero di tweet o commenti con 1.000 post.
L'algoritmo, però, è anche un po' “schizzinoso”. I like, i commenti o i retweet non verranno considerati tutti allo stesso modo: un mi piace o un retweet di un utente solitamente restio a questi comportamenti sarà valutato con un punteggio più alto rispetto ad un altro utente un po' troppo “facilone” con like, commenti e altre interazioni di questo genere. Inoltre, maggiore il coinvolgimento di utenti, più alto sarà il punteggio: 100 retweet di altrettanti utenti saranno valutati in maniera migliore rispetto allo stesso numero di condivisioni generate da un unico utente.
La dashboard
Dopo l'iscrizione e dopo aver collegato i vari account social con il profilo Klout, si potrà avere accesso ai dati e alle statistiche tramite la dashboard. La bacheca è sostanzialmente divisa in due parti: nella parte alta un grafico aiuta a tenere traccia dell'andamento del punteggio negli ultimi 90 giorni. Sarà così possibile seguire le fluttuazioni della propria influence, verificando quando e come la valutazione assegnata dalla piattaforma sia cresciuta o calata. Nella parte bassa della schermata, invece, si trova una breve lista degli ultimi post pubblicati con una valutazione sintetica del loro impatto sugli amici o follower.
Cliccando su network breakdown, invece, si potrà valutare l'incidenza dei singoli profili di social media nella formazione del punteggio finale. Un grafico a torta mostrerà come la valutazione assegnata da Klout viene spartita tra i vari Facebook, Twitter, Google+ e Instagram: sarà così possibile correggere eventuali discrepanze modificando il proprio comportamento su uno o più social network.
Dalla colonna sinistra, infine, sarà possibile visionare i topic – ovvero gli argomenti – che permettono di generare il punteggio maggiore e sui quali si è considerati più preparati e attendibili.
L'importanza di essere Klout
Oltre che da privati, Klout può essere utilizzato anche da aziende o organizzazioni per valutare la bontà delle proprie campagne pubblicitarie sul web. Aggiungendo una pagina fan anziché un profilo personale, ad esempio, si potrà conoscere l'incidenza della strategia comunicativa messa in atto sul social media di Mark Zuckerberg e, eventualmente, cambiare in corsa.
Questo, naturalmente, se si prende per buona la valutazione fatta da Klout. Come accennato, infatti, il punteggio assegnato da questa piattaforma non deve essere accettato sic et simpliciter. Il proprio indice Klout è pur sempre frutto di una valutazione che, per quanto possa essere comprensiva, risulterà essere sempre e comunque parziale.
L'indice, comunque, rifletterà a grandi linee la propria attività e la propria incisività sui social network. E potrà essere utilizzato per indirizzare i propri “sforzi” social su una piattaforma piuttosto che su un'altra. A patto, però, di non prendere tutto come oro colato.
23 gennaio 2014