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Cos'è il linguaggio macchina

Linguaggio di basso livello, serve a comporre le istruzioni base da dare in pasto al processore per eseguire i software più complessi

Programmatore al lavoro

Con il termine codice macchina o linguaggio macchina ci si riferisce a un insieme di istruzioni in codice binario eseguite direttamente dal processore o CPU di un computer. Ogni istruzione compilata seguendo le regole di questo codice esegue solamente un'operazione molto precisa: scrivere dati in una cella di memoria; saltare una cella di memoria e passare alla successiva; compiere un'operazione logico-aritmetica e così via. Ogni programma eseguito direttamente dalla CPU, dunque, è scritto usando una serie di istruzioni di questo genere.

 

Programmatore al lavoro

 

Il linguaggio macchina può essere visto come il più basso livello di rappresentazione di un programma compilato o assemblato o come un linguaggio di programmazione primitivo e strettamente dipendente dall'hardware utilizzato per eseguire le istruzioni. Anche se è possibile realizzare un software utilizzando direttamente il linguaggio macchina, programmare usando il codice binario (un alfabeto digitale composto esclusivamente da due caratteri, convenzionalmente indicati con i numeri 0 e 1) può essere particolarmente noioso e portare facilmente a commettere errori. Per programmare in codice macchina, infatti, si devono costantemente ricordare e calcolare gli indirizzi di memoria che si utilizzano e "maneggiare" con attenzione ogni singolo bit di informazione che è necessario al programma.

Tutti i software che utilizziamo quotidianamente sono realizzati utilizzando linguaggi di programmazione di alto livello (più simili alla lingua parlata e più facilmente comprensibili da chi si trova a programmare). Il codice sorgente del software sarà poi tradotto in istruzioni elementari da appositi strumenti chiamati assembler o compilatori. Fanno eccezione i programmi interpretati, nei quali il codice sorgente è eseguito direttamente (anziché essere tradotto) grazie a speciali tool detti interpreti.

 

Esempio di linguaggio macchina

 

Struttura linguaggio macchina

Se da un punto di vista operativo programmare in linguaggio macchina può apparire particolarmente complesso, dal  lato teorico la sua strutturazione e il suo funzionamento sono piuttosto semplici. Come se fosse un linguaggio naturale, il codice macchina si compone di lettere (i valori del codice binario, gli 0 e gli 1), parole (combinazioni di più lettere del codice binario) e frasi (combinazioni di più parole corrispondenti a una singola istruzione data "in pasto" al processore). Per quanto possa apparire semplice, questa organizzazione è alla base del funzionamento di qualunque software in circolazione, compresi i più complessi e moderni.

 

Esempio di linguaggio macchina

 

Volendo fare un'analogia grammaticale, potremmo dire che le frasi del linguaggio macchina assumono la struttura sintattica verbo+complementi (come il complemento oggetto, complemento di tempo e complemento di luogo). In particolare, ogni frase ha inizio con un verbo, corrispondente all'azione che la CPU deve compiere dopo aver processato l'istruzione in ingresso. I complementi, invece, indicano i parametri a cui l'azione deve essere applicata (due numeri, ad esempio, nel caso in cui il verbo sia Somma o Sottrai) oppure l'indirizzo delle celle di memoria nelle quali devono essere lette o salvate delle informazioni.

Come visto, i verbi che danno inizio alla frase sono di natura imperativa (Leggi, Somma, Sottrai, Salta, Salva), il che fa del linguaggio macchina un linguaggio di programmazione imperativo.

Unicità e compatibilità

Parlare di linguaggio macchina in senso assoluto, come se fosse univoco, è un errore. Le varie tipologie di CPU e SoC in commercio, infatti, sono contraddistinte da una propria architettura e organizzazione interna: ciò le rende (a loro modo) uniche e incapaci di eseguire le istruzioni scritte in un linguaggio macchina differente dal loro. Quando, spulciando ad esempio le specifiche di uno smartphone, si leggono termini come Cortex-A73 (nel caso di processori ARM) vuol dire che quel particolare SoC è in grado di eseguire le istruzioni in linguaggio macchina scritte apposta per l'architettura ArmV8 e non le istruzioni scritte per un'architettura hardware differente.

 

Come programmare linguaggio macchina

 

Se un processore P1, invece, è in grado di interpretare ed eseguire le istruzioni di un software scritto con un linguaggio macchina pensato per il processore P2, vuol dire che i due processori sono compatibili tra di loro. Basti pensare al già citato caso delle architetture ArmV8, uno standard (o quasi) nell'ambito dei SoC per smartphone e altri dispositivi portatili. O all'architettura x86, sviluppata inizialmente da Intel e successivamente adottata da quasi tutti gli altri produttori di CPU (come AMD, ad esempio).

A cura di Cultur-e
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