Tutto è iniziato nel 2011, quasi fosse uno scherzo. Come un gioco, verrebbe da dire visto il settore cui ci si riferisce. Invece, giorno dopo giorno e settimana dopo settimana, gli sviluppatori di Eterna si sono resi conto che la loro idea poteva avere successo. E hanno iniziato a creare nuove sfide e nuovi rompicapo, sempre più complessi da risolvere, accorgendosi che la risposta degli utenti, sia in termini di partecipazione sia in termini di "creatività", era di gran lunga superiore a quella attesa inizialmente.
Così Eterna è diventato un vero e proprio fenomeno scientifico "collaborativo", che ha consentito a diversi centri di ricerca e scienziati di trovare validi collaboratori nel confermare o confutare le loro teorie. Il tutto sfruttando i principi "base" della gamification e un videogame basato su teorie scientifiche accreditate all'interno della comunità internazionale.
Che cos'è Eterna
Creato da un gruppo di ricercatori della Stanford University, Eterna è un videogame scientifico basato sul crowdsourcing e i principi della collaborative science. Pensato inizialmente come piattaforma educativa rivolto a un ampio pubblico, al crescere del numero di utenti e iscritti è stato trasformato in una piattaforma collaborativa nella quale ognuno può dare il suo contributo allo sviluppo di teorie scientifiche. In particolare, Eterna viene utilizzato per la creazione virtuale di sequenze di RNA che siano in grado di sintetizzare particolari molecole. Gli scienziati di Stanford forniscono ai gamer tutti i dati di cui hanno bisogno: sta a loro, e alla loro fantasia, fare il resto e fornire soluzioni differenti per lo stesso problema.
Come funziona Eterna
Per giocare al "piccolo biochimico" non servirà installare alcun programma: Eterna, infatti, funziona all'interno di una scheda di un qualunque browser di ultima generazione. Per iniziare a sintetizzare molecole basterà collegarsi al portale ufficiale, creare un profilo personale (è possibile sfruttare anche il social login con Facebook) e accedere ai primi quesiti forniti dagli scienziati e ricercatori statunitensi. Nella fase iniziale, ovviamente, sarà necessario un brevissimo periodo di "apprendistato", per comprendere a cosa servano le operazioni che si compiranno all'interno della schermata e come si dovranno modificare le molecole per ottenere i risultati sperati.
Terminato il tutorial, l'utente potrà iniziare a contribuire fattivamente ai progetti portati avanti dal gruppo di ricerca dietro Eterna. "Giocando" con mouse e tastiera, gli utenti dovranno modificare la composizione organica delle varie molecole, tentando di realizzare quanto richiesto in fase iniziale da Eterna: dovrebbero così riuscire a proporre soluzioni sempre nuove e differenti allo stesso quesito e aiutare gli scienziati nella ricerca di "strade alternative" rispetto a quelle solitamente battute dalla scienza ufficiale.
Le proposte apparentemente più promettenti sono poi messe alla prova nei laboratori della Stanford University (e altre università statunitensi) per testarne l'efficacia scientifica e medica. I risultati così ottenuti sono poi utilizzati all'interno di paper scientifici pubblicati su riviste internazionali di grande rilievo, nei quali i gamer appaiono come co-autori.
Eterna dalla parte del CRISPR
Dopo aver contribuito a studiare le sequenze di RNA e alla creazione di nuovi test sanguigni per l'individuazione della tubercolosi, ora il progetto Eterna guarda con attenzione agli sviluppi nel campo del CRISPR. In particolare, i gamers ora si stanno concentrando sulla tecnica CRIPSR/Cas9, che consente di modificare parti del genoma in maniera definitiva e aiutare, così, a trovare nuove cure per malattie genetiche e malattie rare.
Sono stati così ideati nuovi quesiti e rompicapo, grazie ai quali gli utenti aiuteranno i ricercatori a "disegnare" nuove catene molecolari che potrebbero consentire un ulteriore sviluppo allo studio delle tecniche CRISPR/Cas9. L'obiettivo è quello di ottenere circa 10 risultati a testa da un numero di gamer che va dai 10.000 ai 100.000: se ciò dovesse accadere, gli scienziati avrebbero dati a sufficienza per realizzare un nuovo paper e studiare nuove forme di editing genetico.
18 marzo 2018