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Come contribuire attivamente su Wikipedia

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Tutto quello che non sai sulla più grande enciclopedia del mondo, con focus sulle principali linee guida, il contesto di riferimento e i ruoli delle persone che la curano. Per una corretta contribuzione attiva.

Come contribuire attivamente a Wikipedia

Tutti quanti conosciamo Wikipedia, che da oltre vent’anni si sta radicando in maniera sempre più dominante sullo strato dell’Internet cui tutti noi accediamo quotidianamente.
È molto probabile che il nostro primo risultato delle ricerche sia proprio una pagina dell’Enciclopedia online per eccellenza, atterrando su un articolo scritto in maniera chiara, concisa, senza pubblicità e senza troppi giri di parole iniziali.


Come avevamo già visto, l’utilizzo di Wikipedia è molto semplice, praticamente elementare: da una barra di ricerca, ottimizzata tramite algoritmi di intelligenza artificiale, si può atterrare su una delle oltre un milione e settecentomila voci oggi presenti, e da lì muoversi praticamente dappertutto approfittando dei numerosi interlink che permettono di passare rapidamente da una pagina all’altra.

Dopotutto, Wiki è una parola della lingua hawaiana che significa appunto rapidamente o molto veloce


Avevamo già parlato dei metodi di ottimizzazione delle ricerche e della fruizione di questo immenso database. Oggi, invece, ci soffermeremo sulla contribuzione “attiva” all’interno di questa enciclopedia. Molti ancora non sanno, infatti, che come tutti i siti internet basati su tale linguaggio di markup, anche sul sito it.wikipedia.org (il capitolo italiano, su oltre trecento versioni linguistiche differenti) è possibile contribuire alla produzione di nuovi lemmi o all’integrazione/correzione di quelli già esistenti.
Modificare Wikipedia è molto semplice: su ogni pagina è prevista immediatamente la possibilità di modificare facilmente il testo che vediamo.

Per aggiornare una voce di Wikipedia cliccare su Modifica
 
Al clic su Modifica, la pagina si trasforma in un editor visuale per la correzione o l’aggiunta “al volo” di porzioni di testo senza particolari pretese di formattazione.
Al clic su Modifica sorgente, invece, si apre la “magia”: laddove vedevamo un titolo, un piccolo avviso di ambiguità con altri lemmi, un testo, alcuni link blu, alcuni numeretti che rimandano a fonti a piè di pagina e un’immagine, quello che appare ai nostri occhi è un “minestrone” di caratteri nemmeno troppo facilmente inseribili da testiera.

Come modificare la sorgente di Wikipedia
 
Vediamo, infatti, parentesi graffe e quadre, che tipicamente non si usano di certo nella lingua italiana scritta in prosa, ma anche vari apici/apostrofi, URL per esteso, immagini neppure presenti.
Al clic su Pubblica le modifiche la pagina verrà automaticamente aggiornata e la vostra modifica sarà già visibile.

Pubblicare una modifica su Wikipedia

 

Gli “attori” del processo di contribuzione attiva

  • Gli utenti. Un utente può essere riconosciuto tramite il proprio indirizzo IP (se non registrato) oppure tramite un nickname univoco (se registrato, in quel caso viene definito “wikipediano”). La registrazione non è obbligatoria, ma porta indubbiamente vari vantaggi, fra cui: la possibilità di “osservare” le voci di maggior interesse (ovvero, accorgersi facilmente di tutte le modifiche eseguite su determinate pagine), la possibilità di aggiungere immagini, la possibilità di modificare le pagine “protette” (ci arriviamo), la possibilità di interagire facilmente con gli altri utenti tramite la gestione di una propria pagina utente (utilizzabile come “vetrina” per sé e i propri interessi) e una propria pagina di discussione con notifiche in tempo reale in stile Facebook, la possibilità di bypassare l’obbligo di rispondere positivamente a un controllo CAPTCHA nel caso di aggiunta di link esterni e molto altro ancora.
  • I patroller. Il cosiddetto patrolling (pattugliamento) è quell’attività svolta sempre da volontari che verifica tutte le ultime modifiche con la finalità di supervisione generale, allo scopo di individuare e correggere le azioni non conformi, rimuovere i cosiddetti “vandalismi” e svolgere altre attività di gestione interna. Immaginate un mondo virtuale senza queste figure: sarebbe la sagra dell’autopromozione e delle fake news, nel migliore dei casi.
  • Gli amministratori. Gli amministratori sono normalissimi utenti, volontari come tutti gli altri, che hanno avuto la fiducia dalla comunità degli utenti per poter compiere determinate azioni tecniche. Si badi al termine “tecnico”: proteggere e cancellare pagine (o solo alcune modifiche selettive), gestire al meglio le cronologie, bloccare e sbloccare gli utenti, e altre azioni simili. Attualmente sono circa centoventi gli utenti con questo privilegio, un numero abbastanza stazionario, basti pensare che dal 2010 al 2020, cioè negli anni in cui il sito ha raggiunto la piena maturità, il numero di questo gruppo di utenti è rimasto pressoché lo stesso e fermo poco sopra le cento unità; gli amministratori, infatti, oltre ad essere eletti e quindi aumentare di numero, possono dimettersi, essere rimossi dal ruolo o decadere dopo un’inattività di sei mesi.
  • I check user. La funzione di check user consente agli utenti autorizzati di controllare quali indirizzi IP corrispondono a un dato nome utente e quali nomi utente corrispondono a un certo indirizzo IP. È un ruolo molto delicato, attualmente posseduto solamente da nove utenti in tutta la versione italiana del sito, ormai “eletti” parecchio tempo fa.

 

Cosa sapere prima di iniziare

I pilastri

Wikipedia si fonda sostanzialmente su cinque cosiddetti “pilastri”, una sorta di Costituzione cui nessun contributore può sostituirsi.


In primis, sembrerà banale, ma Wikipedia è esattamente un’enciclopedia. Cosa può contenere, dunque? Beh, sicuramente i lemmi presenti su Treccani e Britannica, per fare due esempi universali di storiche enciclopedie, ma anche i contenuti di almanacchi di settore (cinema, sport, musica, ecc). È importante sottolineare come Wikipedia non può fungere da fonte primaria, quindi qualsiasi informazione che troverete (o che scriverete di vostro pugno) deve essere stata trattata in precedenza su un’altra fonte autorevole (giornale, almanacco, ecc).


In secondo luogo, una voce deve essere scritta tenendo conto di un punto di vista neutrale. Tale neutralità è garantita dal fatto che lungo tutta la trattazione gli utenti hanno supportato il testo introdotto citando opportunamente una o più fonti a corredo (i numeretti che vedete sparsi qua e là all’interno di una pagina). Può capitare, però, che su una voce particolarmente controversa (come, ad esempio, quella sui personaggi politici o dello spettacolo), si formino alcune fazioni di utenti che “tirano la corda” da una parte o dall’altra, rischiando di portare al blocco una pagina.

Al fine di evitare spiacevoli inconvenienti, è fortemente consigliato l’utilizzo della pagina di discussione, presente su ciascuna dei lemmi dell’enciclopedia, su cui far valere la propria posizione.
La pagina “Ciao”, ad esempio, presenta un evidente lucchetto che ne impedisce la modifica (solo agli utenti non registrati, in questo caso). Il blocco su questo tipo di pagine ad alta visibilità è praticamente perenne, e se si vuole proporre una modifica è consigliato lasciare un post nel link Discussione.

Il link Discussione per proporre modifiche a Wikipedia
 

Il terzo pilastro ci informa che Wikipedia è libera, ove però non significa che ognuno può scrivere o riportare ciò che vuole, in quanto c’è un codice di condotta da rispettare. Se hai difficoltà a capire come mai un testo scritto in italiano corretto, veritiero, imparziale, possa essere considerato vietato, significa che sei già sulla strada giusta per diventare un buon utente. È però altrettanto vero che, dato l’enorme potenziale di questo “mondo”, non tutti gli utenti sono sempre armati di buone intenzioni. Pertanto, ricordate che per alcune tipologie di modifica non c’è la ben che minima speranza di passare al vaglio dei patroller.

Il quarto pilastro su cui si regge l’enciclopedia è quello del codice di condotta interno. Se da una parte può essere considerato appagante essere riconosciuto come l’autore di una pagina, è necessario ricordarsi che le informazioni presenti su Wikipedia sono “regalate” alla collettività già dall’attimo successivo alla pubblicazione. Gli utenti si ritrovano nei cosiddetti progetti, spazi creati al fine di coordinarsi sulle linee guida da rispettare o le modalità comuni con cui redigere le pagina. Ad esempio, esiste un progetto “cinema” dove i cinefili si incontrano per discutere quanto tempo prima dell’uscita di un film è possibile già creare la relativa pagina; nel progetto “musica” si definisce come rappresentare la durata dei brani all’interno delle pagine degli album musicali; nel progetto “sport” si definisce la modalità più fruibile per rappresentare le statistiche degli atleti nelle varie discipline e così via.

Infine, l’invito fornito da Wikipedia stesso è quello di non essere timidi e di gettarsi nella mischia: nulla è irreparabile, non bisogna essere perfetti e c’è sempre qualcuno pronto a dare una mano. Ci si ricordi, quantomeno, che tutto ciò che si scrive sarà comunque conservato per i posteri, ovvero il database delle modifiche è così vasto che ogni singola modifica apportata sul sito viene salvata e archiviata.

 

Cosa mettere e cosa non mettere sul sito

Se abbiamo capito che contribuire è abbastanza semplice e quantomeno libero, è ovvio che non tutti i contributi possono essere accettati.


Partiamo dai cosiddetti vandalismi, ovvero letterali attacchi alla pagina col fine doloso di “sporcarla”.
Altra azione deprecata è quella di usare una pagina dell’enciclopedia come test. Per le prove sono state predisposti appositi contenitori detti sandbox (sabbionaia in italiano), in cui gli utenti possono pasticciare quanto vogliono e riportare le modifiche sul sito vero e proprio una volta che hanno capito bene come fare.
Anche la rimozione immotivata di testo, che sia di qualche parola o un intero periodo, non è generalmente accettata. È quindi sempre preferibile utilizzare il campo Oggetto presente accanto al tasto Salva, così da anticipare agli altri utenti il valore aggiunto di tale modifica.
Assolutamente vietati la promozione (anche autopromozione), lo SPAM e la pubblicità di ogni sorta, così come non sono accettate le biografie redatte in stile curriculare.
Altro argomento giuridicamente delicato è la violazione del diritto d’autore: è assolutamente vietato copiare testo da articoli internet o pubblicazioni cartacee e riportarlo tale e quale su Wikipedia.
Può succedere, anche, che alcuni utenti inseriscano contenuto senza senso.

Un esempio è quello di riportare, sulla pagina dedicata al secolare stile di scrittura “corsivo”, il modo moderno di parlare di alcuni ragazzi che spopola su TikTok. Di seguito due esempi reali e l’efficacia del patrolling, specie sulle pagine ad alta visibilità: nel primo caso la modifica senza senso, ad opera di un utente anonimo di cui abbiamo oscurato l’indirizzo IP, è stata ripristinata dopo nove minuti.

Efficacia del patrolling in caso di modifiche senza senso su Wikipedia
 
Nel secondo caso, invece, sono bastati ben sei minuti per annullare una modifica di un utente, stavolta registrato (e, allo stesso modo, da noi anonimizzato), che ha provato a farla franca inserendo nel campo oggetto la dicitura “Inserimento informazioni importanti”.

Altro esempio di efficacia del patrolling su Wikipedia
 
Per questo motivo questo utente ha ricevuto, sulla propria pagina di discussione, un avviso che lo invita caldamente a non reiterare questo tipo di comportamento pena il blocco in scrittura.

Avviso di Wikipedia che invita utente a non inserire contenuti senza senso
 

Il consenso

Su Wikipedia è centrale la collaborazione fra utenti che genera un “consenso”, una sintesi di tutte le argomentazioni emerse in una pagina di discussione. Non è una decisione perenne, finale e immodificabile: se cambiano le condizioni al contorno, finanche il nucleo di utenti che ha discusso (dieci anni fa la “comunità” era molto diversa da quella attuale), ogni decisione può essere ridiscussa e modificata di nuovo per mezzo del consenso stesso. Al consenso non si arriva tramite “votazione” né si ragiona per maggioranza di pareri: ogni contributo si “pesa” sulla base dei contenuti dello stesso. In altre parole, ed estremizzando il concetto, se un utente sostiene che la Terra è tonda, con prove alla mano, e cento utenti sostengono invece che il nostro pianeta è piatto, senza però poterlo dimostrare, allora il peso del primo è considerato superiore alla somma dei pesi dei contributi di tutti gli altri.


Il consenso ha varie forme. La prima casistica è quella del “silenzio-assenso”: in assenza di obiezioni a una modifica, il consenso - debole, a dire il vero - si può considerare comunque raggiunto.

La forma più “democratica” di consenso è invece quella di “metterci la faccia” in apposite discussioni, più o meno partecipate, anche al fine di evitare che quanto deciso in un angolo del sito sia poi smentito da altri utenti su un ulteriore perimetro del sito stesso. In generale, sulla base del numero di partecipanti, le discussioni possono essere svolte sotto diverse modalità: tra due utenti, che si scrivono vicendevolmente fintantoché non si sono messi d’accordo; in caso di disaccordo, si può estendere l’attenzione sulla discussione nella pagina del progetto di riferimento; coinvolgendo tutta la comunità tramite l’utilizzo del Bar, esposto sulla homepage e che, tendenzialmente, raccoglie le segnalazioni dove davvero si ritiene l’argomento di interesse generale.


Il risvolto della medaglia è invece la casistica in cui il consenso non riesce a maturare; su alcune questioni, infatti, trovare una soluzione condivisa è spesso difficile e la discussione può protrarsi per molto tempo. Tuttavia, quando in un tempo ragionevole una discussione diventa sterile, gli argomenti si ripetono fra gli intervenuti che si arroccano sulle loro posizioni oppure non si riesce a giungere a una decisione condivisa, si può considerare che in questo caso il metodo del consenso non abbia funzionato. È quindi necessario ricorrere a ulteriori processi decisionali, stabiliti e consolidati tra gli utenti, come l’utilizzo delle procedure di cancellazione o le votazioni.

 

I blocchi, per i più duri di comprendonio

I blocchi sono uno strumento adottato dagli amministratori per proteggere l’enciclopedia. La presenza di qualunque blocco non impedisce in nessun caso la lettura delle pagine di Wikipedia, e solo quando si preme su “modifica” di una pagina viene presentato l’avviso di blocco. Negli ultimi tempi il software di Wikipedia è divenuto così “sensibile” da accorgersi in automatico di modifiche improprie tali da portare a blocchi generati dal sistema stesso.
Un utente bloccato può pensare di eludere tale disposizione facendo le modifiche senza aver fatto login oppure registrando una differente utenza. Questa pratica, definita “evasione”, non è affatto garanzia di successo perché gli utenti con privilegi da check user, come definito in precedenza, hanno la possibilità di incrociare dati nascosti ai più e di individuare comunque una corrispondenza tra le varie utenze.

 

Fonti, attendibilità e verificabilità

Nelle voci di Wikipedia è fondamentale indicare esplicitamente le fonti dalle quali sono tratte le informazioni riportate, al fine di rendere verificabili le informazioni in ogni momento e da chiunque, rendere la voce più “credibile” e accurata, consentire un forte appoggio nelle fasi di ricerca del consenso, scongiurare casi di “vandalismo” e promozioni e così via.
Wikipedia, di per sé, non può certo considerarsi una fonte primaria, proprio per la sua caratteristica di essere modificabile da chiunque. Inoltre, se da un lato le fonti primarie (ad esempio, per restare nell’ambito dei film, la locandina dello stesso che indica data di uscita, regista e attori) sono generalmente accettate, contribuire aggiungendo fonti secondarie - se non addirittura terziarie - è certamente considerata una buona prassi.

 

Non solo Wikipedia

Oltre a Wikipedia, esistono altri progetti sotto l’egida della Wikimedia Foundation che si caratterizzano tutti per il contenuto libero, per essere redatti in modo collaborativo da volontari, per usare “wiki” come applicazione web e per essere multilingue.

Altri progetti sotto l’egida della Wikimedia Foundation

 

Ma c’è dell’altro. Poiché su Wikipedia le informazioni devono avere carattere enciclopedico e di rilevanza, è chiaro che argomenti troppo di nicchia, di dettaglio, poco conosciuti, non possono avere lo spazio che pensiamo debbano, forse, meritare.

Come sfamare, quindi, la nostra curiosità e la nostra voglia di contribuire per un bene collettivo?

Esistono tantissime risorse - stavolta con scopo di lucro e quindi contenendo pubblicità - che, al pari di Wikipedia, consentono la pubblicazione di pagine su qualsiasi argomento. Pertanto, a parità di metodo tecnico di contribuzione, per il resto le regole sono del tutto differenti e, nel caso in cui fossimo noi stessi a creare questi spazi online, le regole potremmo direttamente crearcele a nostro piacimento.
Basta fare un giro sul web, infatti, per trovare la “Harry Potter Wiki”, oppure la “One Piece Wiki”, insomma spazi simili a Wikipedia dove i fanatici di un determinato argomento possono contribuire con minuziosi e prolissi dettagli su ogni singolo argomento di proprio interesse, che per le ragioni espresse lungo tutta questa trattazione non possono trovare spazio sulla Wikipedia originale.
Buon Wiki a tutti!

Scritto da:
Salvatore Brucato
ICT Project & Service Manager
Appassionato di internet e di lettura.
https://www.linkedin.com/in/salvatore-brucato/
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