Se ti piace leggere le notizie su giornali online o blog stranieri allora è molto probabile che tu abbia usato, almeno una volta, un traduttore online per tradurre alcune parole o frasi difficili da interpretare. Quasi certamente avrai usato Google Translate o Microsoft Translator, cioè i servizi di traduzione online delle case di Mountain View e Redmond, senza dubbio i due più usati sul web, in tutto il mondo. Se usi questi servizi già da qualche anno, avrai anche notato che la qualità delle traduzioni che offrono è sempre migliore e che questi strumenti riescono ormai a comprendere e tradurre anche un testo scritto in linguaggio naturale, che non è sempre perfetto e lineare nella forma.
Come funzionano i traduttori online
Questi miglioramenti della qualità delle traduzioni online derivano dall'affinamento degli algoritmi di Intelligenza Artificiale (AI) che permettono ai software di comprendere meglio il senso e il contesto delle frasi e non limitarsi più, come facevano una volta, a una traduzione parola per parola o frase per frase. Il cambiamento più grande risale al 2016, anno in cui sia Google che Microsoft hanno iniziato a usare un sistema a reti neurali per migliorare l'intelligenza dei rispettivi traduttori.
Precedentemente, invece, sia Google Translate che Microsoft Translator usavano il modello "Statistical Machine Translation" (SMT): il software non traduceva la frase applicando alla lettera le regole grammaticali ma attingendo ad un enorme database di frasi già tradotte, dal quale riusciva ad estrapolare dei "pattern" (cioè dei modelli) su cui basare le successive traduzioni. Questo database veniva costantemente aggiornato ed arricchito, portando ad una lenta ma costante crescita della qualità delle traduzioni.
Sebbene con il metodo SMT l'AI avesse già un ruolo nella gestione di questi pattern, con il successivo modello a reti neurali "Recurrent Neural Networks" (RNN) il suo contributo alla traduzione diventa decisivo: adesso il traduttore non prende in considerazione solo le singole frasi e parole ma anche l'intero corpo del testo. In questo modo ci sono molte più chance per il software di azzeccare il senso intrinseco del testo da tradurre e, di conseguenza, di offrire all'utente la traduzione migliore.
I modelli a reti neurali vengono usati sia da Microsoft Translator che da Google Translate. Ma non solo: anche altri software li usano, come DeepL. Quest'ultimo è il più giovane tra i traduttori online: è stato lanciato nel 2017 dal fondatore di Linguee, uno dei più diffusi dizionari online usati per tradurre parole dal tedesco all'inglese. Ma quali sono i pro e i contro dei traduttori online Google Translate, Microsoft Translator e DeepL?
Google Translate: il più diffuso tra i traduttori online
Tra i vari traduttori online quello di Google è certamente il più usato con i suoi 500 milioni di utenti al giorno e le oltre 100 lingue che riesce a tradurre. E' stato il primo a introdurre su larga scala il modello a reti neurali ed oggi è tra i più affidabili, nonostante abbia ancora dei limiti, nelle traduzioni dall'inglese all'italiano.
Ha una interfaccia estremamente semplice: basta scrivere o incollare il testo da tradurre nel box a sinistra per avere la traduzione nel box a destra. Si può lasciare rilevare a Google la lingua inserita o impostarla manualmente, come si può scegliere di tradurre sia in italiano che in una qualunque delle restanti lingue a disposizione. C'è un limite di 5mila caratteri che si possono tradurre in un colpo solo, ma si può usare Google Translate in maniera gratuita per tutte le volte che si vuole. Quindi se si deve tradurre un testo da oltre 5mila caratteri basta spezzarlo in due o più parti e tradurne una parte alla volta. Gli utenti possono contribuire a migliorare il servizio, proponendo una traduzione alternativa a quella offerta da Google.
Microsoft Translator: il traduttore online che insegue Google
Translator soffre dello stesso problema di Bing: è un buon prodotto, ma tutti usano i prodotti di Google e non quelli di Microsoft. Per questo anche Translator ha statistiche di utilizzo di molto inferiori a quelle di Google Translate, ma è il secondo in classifica. Per molti utilizzi è sovrapponibile al concorrente, ma nella traduzione di testi più complessi mostra qualche incertezza in più.
Come Google Translate, anche Microsoft Translator dal 2016 si basa su algoritmi a reti neurali per comprendere meglio il senso del testo da tradurre, ha un limite massimo di 5mila caratteri e offre la possibilità di suggerire la propria traduzione se quella automatica non ci convince troppo. Se dobbiamo tradurre dall'inglese all'italiano un testo scritto in maniera chiara e lineare, il traduttore online di Microsoft è una scelta buona tanto quanto quello di Google. Le lingue dalle quali è possibile tradurre sono una settantina.
DeepL: il traduttore online che sfida Google e Microsoft
DeepL è un traduttore online molto più "piccolo" rispetto a i concorrenti e supporta "solo" poche lingue: inglese, portoghese, russo, tedesco, francese, spagnolo, italiano, polacco e olandese. Nonostante ciò la qualità delle traduzioni automatiche online è di solito buona e paragonabile a quella dei due giganti che DeepL vuole sfidare, un chiaro segno che l'algoritmo è ottimo e che il servizio non potrà che migliorare con il tempo.
"Le nostre reti neurali hanno sviluppato un livello di comprensione sbalorditivo – ha commentato Gereon Frahling, amministratore delegato della società - Dobbiamo aspettarci che i prossimi prodotti DeepL andranno ben oltre la traduzione e cambieranno il modo di gestire i testi e il parlato". Esiste già oggi anche la versione DeepL Pro, dedicata ai traduttori professionisti per i quali DeepL fa, in un certo senso, il "lavoro sporco".
3 gennaio 2019