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Airbnb, storia e fondatori

AirBnB nasce a San Francisco, California, nell'agosto del 2008 con l'obiettivo di offrire a qualsiasi viaggiatore una casa in ogni città del mondo. Obiettivo raggiunto, tra grattacapi e grane legali

Airbnb

Tutto è nato con una email che Joe Gebbia, uno dei fondatori della società, ha inviato al suo amico e coinquilino Brian Chesky. Nel messaggio di posta elettronica Gebbia suggeriva a Chesky di trasformare il loft in cui abitavano a San Francisco, troppo costoso e grande per loro due, in un bed and breakfast di design che avrebbe permesso di guadagnare qualche dollaro extra utile a pagare l'affitto. Era l'ottobre 2007 la città californiana si preparava a ospitare un'importantissima conferenza rivolta a designer e progettisti e trovare una stanza libera in un qualsiasi hotel o albergo della città era impresa piuttosto ardua.

 

 

 

Nel giro di qualche giorno i due comprarono tre materassi ad aria (airbed) e trasformarono in loro salotto in altrettante sistemazioni per la notte, offrendo a eventuali ospiti anche la colazione. Sfruttando il passaparola nella loro cerchia di amici (sia Gebbia sia Chesky erano due designer) e grazie a qualche annuncio ad hoc, Gebbia e Chesky non ebbero difficoltà a trovare ospiti per il loro bed and brekfast di design (ma alquanto improvvisato), riuscendo a guadagnare quei dollari extra che tanto cercavano.

 

 

Allo stesso tempo, però, quell'esperienza li aiutò a capire che la loro idea poteva essere vincente: perché non creare un servizio che dia la possibilità a chiunque, in qualunque parte del mondo, di affittare un letto, una stanza o l'intera casa a perfetti sconosciuti provenienti da chissà dove? Per quanto assurda potesse apparire allora quell'idea, oggi sappiamo che ha portato alla nascita di Airbnb, un'azienda valutata 30 miliardi di dollari o poco meno, capace di rivoluzionare per sempre il mondo del turismo e il modo in cui le persone viaggiano.

Airbedandbreakfast.com

Nei primissimi mesi del 2008 a Gebbia e Chesky si unisce Nathan Blecharczyk, ex studente della Rhode Island School of Design proprio come i due coinquilini. Blecharczyk diventa lo Chief Technology Officer della nascente startup e realizza la prima versione del sito di Airbedandbreakfast.com. A dir la verità, inizialmente i tre volevano creare un servizio per cercare coinquilini, ma essendo un settore già "presidiato", decidono di tornare indietro sui loro passi e creare uno spazio per affitti temporanei di stanze o divani.

Dopo qualche insuccesso e molti passi falsi (nessuno vuole finanziare un'idea sin troppo estemporanea), Gebbia, Chesky e Blecharczyk ci riprovano lanciando nuovamente il sito a Denver, in occasione della convention del Partito Democratico del 2008 (quella che affiderà a Barack Obama il ruolo di candidato alla Presidenza degli Stati Uniti). Come accaduto qualche mese per il convegno a San Francisco, la scarsità di posti letto favorisce l'iniziativa dei tre designer, che riescono così a guadagnare i primi clienti dopo un bel po' di tempo. Per finanziare la loro startup, inoltre, Gebbia, Chesky e Blecharczyk lanciano una serie "limitata" di cereali ispirati proprio a Obama e McCain (candidato del Partito Repubblicano): anche in questo caso l'idea ha successo e permette loro di racimolare circa 40 mila dollari

 

Casa vacanze in affitto su Airbnb

Oltre ai soldi, però, il successo dell'iniziativa di Detroit consente ai fondatori di Airbnb di guadagnare l'attenzione e l'interesse di Paul Graham, venture capitalist di Y Combinator. Gebbia, Chesky e Blecharczyk sono invitati all'interno del celebre incubatore per un periodo di formazione di un mese oltre a ottenere un finanziamento per lo sviluppo del sito e dell'infrastruttura. Con i capitali ottenuti, i tre fondatori di Airbnb visitarono diversi host a New York, aiutandoli a creare degli annunci che fossero convincenti.

Partenza lanciata e cambio di nome

Nonostante i passi falsi iniziali e le porte in faccia ricevute, Gebbia, Chesky e Blecharczyk iniziano finalmente a veder realizzato il proprio progetto. Il numero di annunci cresce in maniera esponenziale nel giro di pochi mesi e già a marzo 2009 Airbedandbreakfast conta su 10.000 utenti e oltre 2.500 case vacanza o posti letto pronti per essere affittati. Nello stesso periodo, i tre fondatori decidono di cambiare nome: dal complesso airbedandbreakfast si passa a un più semplice Airbnb. Il passaggio porta fortuna: passano pochi giorni e Sequoia Capital concede alla società un finanziamento di 600 mila dollari. Il portale per l'affitto di camere, stanze e posti letto è ormai una realtà del panorama turistico statunitense.

Insomma, una vera e propria partenza lanciata che un po' travolge e trova impreparati i tre ex studenti della Rhode Island School of Design. Tra la fine del 2009 e l'inizio del 2010 Chesky è costretto ad abbandonare il loft da cui tutto è partito per fare spazio ai dipendenti assunti e dormire da un host Airbnb differente ogni sera.

 

App Airbnb

L'espansione internazionale e gli unicorni

Passano pochi anni e il "modello Airbnb" viene esportato un po' ovunque. Già nel 2011 il servizio è disponibile in 89 nazioni in tutto il mondo, con decine di migliaia di annunci disponibili e 1 milione di prenotazioni già effettuate. Ma il 2011 è un anno speciale nella storia di Airbnb: nella seconda metà dell'anno arrivano ulteriori finanziamenti per 112 milioni di dollari e una valutazione complessiva che supera 1 miliardo di dollari. Airbnb è ufficialmente diventato un unicorno della Silicon Valley.

Forte della nuova quotazione e di un numero crescente di host e turisti, Airbnb inizia a cercare uffici anche al di fuori degli Stati Uniti. Dalla fine del 2011 in poi vengono aperte sedi della società ad Amurgo, Londra, Berlino, Parigi, Milano, Barcellona, Copenaghen, Mosca e San Paolo del Brasile.

Grane legali e il nuovo logo

All'ampliarsi del raggio d'azione dell'azienda arrivano, inevitabilmente, anche alcune grane legali. Da un lato, alcuni utenti non si comportano esattamente "a modo" e mettono a soqquadro gli appartamenti che avevano affittato tramite la piattaforma di Gebbia, Chesky e Blecharczyk; dall'altro l'opposizione di hotel e bed and brekfast "tradizionali" spinge molte città ad adottare delle politiche anti-Airbnb, con sanzioni nei confronti dei padroni di casa che subaffitano spazi all'interno delle loro abitazioni. Non mancano, poi, tentativi di truffa Airbnb e padroni di casa un po' torppo voiyer, che mettono a dura prova la pazienza dei clienti.

Per "sviare" un po' l'attenzione e svecchiare l'immagine, nel 2014 Airbnb presenta un nuovo logo e una nuova immagine coordinata. La scelta fa inizialmente discutere e non trova molti apprezzamenti, ma alla lunga il nuovo stile grafico passa e diventa un "classico" del web design.

11 dicembre 2017

A cura di Cultur-e
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