Se i laptop hanno dallo loro parte la praticità di utilizzo, facili da portare con sé da ogni parte anche quando lo spazio è estremamente limitato, le caratteristiche di un computer desktop sono difficili da eguagliare: schermo molto più grande, oltre a tastiera e mouse che consentono di avere più spazio per le mani.
È possibile combinare le due opzioni, dando così vita a un ibrido, capace di finire in uno zainetto in poche mosse ma facilmente trasformabile in una macchina da scrivania? La risposta è “sì, con i giusti accorgimenti”. Ecco, dunque, come trasformare un laptop in un PC desktop, in maniera facile e funzionale.
Quali laptop possono diventare desktop pc?
Prima di iniziare, è giusto porsi qualche quesito. Uno su tutti, riguarda la possibilità di trasformare tutti i laptop, o solo alcuni modelli specifici, in un pc desktop. Fortunatamente, in questo caso la risposta è una sola: tutti i laptop possono diventare un pc desktop. Se si hanno a disposizione le giuste periferiche, dotate di connessioni utili per essere associate al proprio portatile, ognuno di questi piccolini può diventare una macchina da scrivania senza alcuna limitazione di sorta.
E, nel momento in cui diventa necessario l’utilizzo del laptop (magari fuori casa, per lavoro o per svago), basta disconnettere tutti i cavi e il gioco è fatto. Non ci sono impostazioni particolari che possono andare ad inficiare le funzionalità tipiche di questi computer da viaggio, quindi inutile preoccuparsi.
Cosa serve a un laptop per diventare un computer desktop?
Di certo, davanti all’aggiunta di molteplici periferiche sorge il dubbio che possa crearsi qualche problema durante l’utilizzo. Su tutti, poi, l’introduzione di uno schermo esterno è ciò che fa più paura a chi è alla prima esperienza di trasformazione. Invece, niente panico.
C’è solo un dettaglio da verificare: ovvero che il laptop possa contare su un processore performante e una scheda grafica integrata di media qualità. In linea di massima, la maggior parte dei laptop dotati di processore Intel Core o AMD Ryzen non hanno problemi quando si utilizzano in contemporanea il monitor esterno e quello integrato nel portatile.
Lo stesso, però, non si può dire per i Pentium o Celeron, più datati; in questo caso, si potrebbe pensare di disattivare lo schermo più piccolo, sfruttando però tutta l’estensione dello schermo secondario.
Da PC desktop a laptop, l’importanza delle porte
In attesa di lanciarsi nell’acquisto delle nuove periferiche da dedicare alla trasformazione, è necessario identificare la tipologia e la quantità di porte disponibili sul proprio laptop. Questo passo è necessario per evitare di comprare molteplici cavi, alcuni dei quali potrebbero rimanere utilizzati e quindi rivelarsi una spesa inutile. Per quanto riguarda lo schermo, la scelta può variare in base al modello e alla data di produzione.
I più nuovi hanno principalmente a disposizione una porta HDMI; seguono poi quelli dotati di DisplayPort e mini DisplayPort, più comuni sui monitor dedicati al gioco e dotati di tecnologia FreeSync, nata per i modelli a cristalli liquidi che supportano la frequenza di aggiornamento variabile, in modo da evitare quello che viene denominato screen tearing.
Ultima e in assoluto la più comune, introdotta negli anni ‘80, è la porta VGA. Nei monitor più recenti, difficilmente si tratta dell’unica tipologia di porta disponibile. Se possibile, meglio utilizzarla come ultima speranza, prediligendo quando possibile le altre a disposizione. Sempre parlando di schermi, un altro fattore da valutare è quello della risoluzione.
In linea generale, è preferibile sceglierne uno con la stessa risoluzione del laptop; se, invece, il portatile utilizza una risoluzione inferiore ai 1080p, meglio utilizzare uno schermo proprio da 1080p, in modo da utilizzare sul laptop la risoluzione nativa senza problemi.
Per risoluzioni maggiori a 1080p e monitor multipli c’è bisogno, invece, di una GPU più performante e, ovviamente, di altrettante porte disponibili. I più recenti, infatti, possono anche puntare a una risoluzione a 1440p o addirittura uno schermo da 4K, assicurandosi così un’esperienza visiva di prima classe.
Da PC desktop a laptop, cavi e periferiche
Superata la questione monitor, di consueto la più annosa, non resta che scegliere le altre periferiche esterne. Solitamente, sia i mouse che le tastiere più recenti possono contare su una connessione USB. Se le periferiche con porta di questo tipo dovessero superare il numero di quelle disponibili sul laptop, si può sempre optare per un piccolo hub USB o di una tastiera con porta USB annessa, da sfruttare per esempio per il mouse.
In ultimo, non bisogna mai dimenticare che, se il laptop dispone del protocollo Bluetooth, è possibile connettere senza fili alcune delle periferiche. In questo modo non solo è possibile risparmiare il numero delle porte, ma anche diminuire i cavi presenti sul piano di lavoro.
Da PC desktop a laptop, accensione e setup
Connesse tutte le periferiche, non resta che accendere il monitor e avviare il laptop. All’accensione, il sistema operativo dovrebbe rilevare la presenza dello schermo aggiuntivo subito dopo aver effettuato l’accesso a Windows. Ovviamente, se ciò non dovesse accadere è possibile effettuare l’operazione di riconoscimento navigando nel menu delle impostazioni video.
Per raggiungerle, si può effettuare il click con il tasto destro del mouse in un’area del desktop priva di icone, e selezionando le voci Impostazioni Schermo e, poi, Schermo. Successivamente, è necessario cliccare sulla voce Rileva. Una volta fatto, è necessario selezionare un’opzione dall’elenco a discesa, in modo da scegliere la visualizzazione del desktop tra gli schermi e confermare tramite il tasto Mantieni le modifiche.
Dalla stessa schermata, scorrendo in basso si può selezionare una delle opzioni presente nell’elenco a discesa Più schermi, ricordando che in linea di principio il monitor 1 è quello del laptop, mentre il 2 identifica il display esterno. In questo modo, è possibile scegliere la disposizione del desktop sui monitor.
Le voci disponibili sono: Estendi (il desktop è disposto in maniera continuativa su entrambi gli schermi, come se si trattasse di un unico schermo), Duplica (stesso desktop su entrambi gli schermi), Solo schermo PC (desktop solo sullo schermo del laptop), Solo secondo schermo (desktop solo sullo schermo aggiuntivo).
Da Impostazioni > Schermo > Scala e layout, invece, è possibile scegliere la scala di visualizzazione e la risoluzione, in modo da decidere le dimensioni delle icone sul monitor secondario se non si è soddisfatti con quella scelta in automatico da Windows.
Da PC desktop a laptop, meglio trasformarlo con i cavi o scegliere un dock?
Se l’opzione dei cavi non dovesse fare al caso vostro, è sempre disponibile l’alternativa dock. Si tratta di supporti già predisposti per la connessione di un laptop, pronto per essere trasformato in un pc desktop.
Sono comodi e non occupano molto spazio ma, ovviamente, si rivelano senza dubbio una spesa aggiuntiva che, con un minimo di manualità, potrebbe essere facilmente superata. In questo caso, a pesare sulla scelta sono le proprie necessità e voglia di fare.