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Come si gioca a Resident Evil 7

Capcom cerca il rilancio con il suo gioiello: Resident Evil 7 torna alle origini e offre al gamer una delle migliori esperienze horror in prima persona presenti sul mercato

resident evil 7, recensione e gameplay

Un paio di errori di progettazione possono mettere in difficoltà anche l'azienda più florida. Capcom, dopo i gloriosi anni 2000, negli ultimi anni ha attraversato un periodo non semplice. Salita alla ribalta poco più di venti anni fa grazie al primo capitolo di Resident Evil, l'azienda giapponese ultimamente non riusciva più a lanciare titoli che riuscivano a creare attesa all'interno della community dei giocatori. I vari tentativi portati avanti per rivitalizzare una serie gloriosa come Resident Evil non avevano fatto altro che peggiorare la situazione. Ma come un grande pugile che messo all'angolo riesce a reagire e a riportarsi al centro del ring, Capcom è uscita da un periodo difficile facendo quello che le riesce meglio: sviluppare un grande videogame. E per farlo si è affidata al suo titolo più importante: Resident Evil.

 

 

Dopo l'insuccesso dello spinoff Umbrella Corps, Capcom ha deciso di tornare all'antico esaudendo in parte le richieste dei giocatori. Resident Evil 7 biohazard è un vero e proprio survival horror che presenta ambientazioni tetre infestate da Micomorfi pronti a tutto pur di uccidervi. La software giapponese è riuscita a fondere il gameplay classico di Resident Evil con novità che in parte hanno stravolto le abitudini degli appassionati della serie. Capcom è stata brava a nascondere gran parte delle caratteristiche di Resident Evil 7 biohazard fino a pochi giorni prima dell'uscita ufficiale del videogame, creando un'attesa spasmodica verso il titolo. La novità sicuramente più interessante riguarda il cambio di visuale: Capcom ha abbandonato l'inquadratura in terza persona, per abbracciare quella in prima persona, oramai presente in gran parte dei videogame. Una decisione che ha fatto storcere il naso agli amanti della serie, ma che ha permesso a Resident Evil di fare un grande passo in avanti. Per quanto riguarda i personaggi del videogame, Capcom ha deciso di abbandonare i personaggi storici della serie per far posto a Ethan Winters, un uomo comune senza nessun potere speciale il quale crede che la propria moglie, Mia, scomparsa da oramai tre anni sia stata rapita e uccisa. Ma, come scopriremo fin da subito nel videogame, non è così.

 

 

La prova più difficile da superare per Resident Evil 7 biohazard era sicuramente il giudizio della stampa di settore. E il videogame sembra averla superato alla grande. Nelle recensioni il giudizio degli epserti è quasi unanime: Capcom ha fatto un grande lavoro e Resident Evil è uno dei migliori titoli della serie. Dopo una seconda trilogia piuttosto imbarazzante rispetto a quello a cui ci aveva abituato Resident Evil, con il settimo capitolo della saga, il gioco torna ai suoi standard abituali. Un ritorno alle origini che non può che far piacere agli amanti della serie. Per sapere qualcosa in più su Resident Evil 7 non vi resta che leggere la nostra recensione.

Benvenuti in Louisiana

 

 

Dimenticatevi Leon, dimenticatevi Jill Valentine e tutti gli altri agenti speciali protagonisti degli ultimi capitoli di Resident Evil. Il personaggio principale di Resident Evil 7 è Ethan Winters, un uomo comunissimo senza alcun potere speciale. L'unica caratteristica è quella di aver perso Mia, la propria moglie, da oltre tre anni e di non sapere che fine abbia fatto. La storia è ambientata qualche anno dopo Resident Evil 6, ma la storia non ha nessun legame con il capitolo precedente, anche se Capcom ha disseminato in lungo e largo alcuni elementi per collegare i vari episodi della serie. Il videogame ha inizio quando Ethan riceve un video della moglie, che si scusa per le bugie degli ultimi tre anni e lo esorta a lasciar perdere ogni tentativo di ritrovarla. Il marito, logicamente, non segue il consiglio di Mia e collegando diversi indizi riesce a scoprire il luogo dove la moglie potrebbe essere nascosta. Inizia il viaggio che porterà il giocatore a scoprire il bayou della Louisiana, le zone putride del delta del Mississippi. Ethan sarà costretto a camminare in zone tetre, infestate da insetti e animali pericolosi come i serpenti che infestano le acque del Mississippi. La camminata all'interno del bayou non avrà una durata molto lunga: ben presto Ethan Winters troverà la casa dei Baker, la famiglia che in qualche modo è legata alla scomparsa di sua moglie Mia.

Una famiglia particolare

 

 

I Baker non sono la classica famiglia americana che vive in una villa di campagna e che passa le domeniche a preparare il barbecue con gli amici. La loro passione è uccidere persone, un rito maledetto che accompagna ogni singolo membro della famiglia: dalla nonna che non parla ma che è pronta a sbucare da dietro l'angolo per metterci paura, fino a Lucas, il più piccolo della famiglia che si diverte e lanciarci contro i resti delle persone uccise negli ultimi anni. Soprattutto nella parte iniziale, Resident Evil presenta molte citazioni di film horror che hanno avuto un gran successo negli anni '70. Ad aggiungere un altro pizzico di paura, la totale immortalità della famiglia Baker: ad ogni colpo ricevuto, i tessuti della pelle ricrescono immediatamente, una caratteristica che rende ancora più difficile sconfiggerli.

Appena entrato nell'abitazione Ethan viene immediatamente fatto prigioniero da Jack, Lucas e Marguerite, i tre componenti della famiglia Baker. Dopo aver subito una vera e propria tortura, Ethan riesce a scappare e inizia il suo viaggio all'interno dell'abitazione dei Baker, scoprendo i vari segreti della famiglia. I Baker sono affetti da un'infezione sconosciuta, un morbo che muta e deforma il corpo delle persone. È questo il legame tra Resident Evil 7 e gli altri capitoli della saga, un'infezione misteriosa che porta alla degenerazione della specie umana.

A tu per tu con i Micomorfi

 

 

Dopo essersi liberati dalle grinfie dei Baker è possibile iniziare a girovagare all'interno della propria abitazione e scoprire i segreti della famiglia. Grazie a delle chiavi a forma di animale che si troveranno durante "il viaggio" si potranno aprire nuove porte e sbloccare nuove zone dell'abitazione. A mettere i bastoni tra le ruote ci penseranno i Micomorfi, delle creature con sembianze umanoidi, ma completamente neri e senza alcune parti del corpo come naso, orecchie e occhi. I Micomorfi saranno gli unici nemici che si incontreranno lungo l'avventura e ne esistono tre tipologie differenti. I primi sembrano degli animali a quattro zampe e hanno dei movimenti molto veloci, i secondi sono dei mostri su due gambe che amano lo scontro fisico e, infine, la terza tipologia è formata da mostri dalle dimensioni molto grandi, facili da colpire ma sono necessarie molte munizioni per buttarli giù.

Vivere nella paura

Se l'obiettivo di Capcom era quello di creare un survival horror capace di mettere paura a qualsiasi tipo di persona, l'obiettivo è stato centrato in pieno. Grazie agli sforzi della software house giapponese, Resident Evil 7 è un videogame curato nei minimi particolari, con ambientazioni tetre e misteri disseminati negli angoli più bui. Il gioco offre agli appassionati un gameplay che riesce a variare di situazione in situazione. In alcuni momenti si dovrà esplorare l'abitazione alla ricerca di oggetti per il nostro inventario, in altre si dovrà essere pronti a imbracciare il fucile e a sparare all'impazzata, in altri ancora si dovrà far lavorare il cervello e risolvere degli enigmi. Resident Evil 7 biohazard è un gioco vario e per questo motivo adatto a qualsiasi gamer, sia agli appassionati della serie sia a coloro che si stanno avvicinando per la prima volta al gioco.

Come gestire l'inventario

 

 

Resident Evil 7 non presenta grosse difficoltà, dopo un po' il gamer si abitua ai ritmi del videogame e ognuno può andare alla scoperta dei segreti della famiglia Baker. Il compito più complicato è sicuramente la gestione del proprio inventario: Ethan non può portare con sé molte armi e ha la possibilità di lasciare gli oggetti inutili all'interno di alcuni bauli e tronare indietro nel caso in cui gli possano servire. Riuscire ad avere al momento giusto l'oggetto che richiede il gioco è fondamentale per proseguire l'avventura in Resident Evil 7. Un altro problema da gestire è sicuramente la quantità di munizioni. Resident Evil non è mai stato generoso nel numero di proiettili a disposizione degli utenti e questo capitolo non si smentisce. Ogni singola munizione può essere importante per riuscire a sconfiggere i Micomorfi e i boss finali, cioè i tre componenti della famiglia Baker.

Capcom ha disseminato per tutta la mappa diversi indizi che permettono di ricostruire la storia di Mia e della famiglia Baker, ma è necessario armarsi di pazienza per riuscire a collegare i diversi pezzi del puzzle. Molto importante è la parte dedicata al crafting, gli utenti potranno creare delle munizioni utilizzando le diverse sostanza chimiche che troveranno lungo il percorso e anche realizzare delle pozioni che permetteranno di far tornare in salute Ethan.

Comparto grafico e audio

La software house giapponese ha messo in campo il nuovo motore grafico RE Engine che accompagnerà anche i prossimi lavori di Capcom. Anche se il comparto grafico non fa gridare al miracolo, Resident Evil 7 non mostra grandi problemi: il gioco scorre fluido e le ambientazioni sono realizzate abbastanza bene, con una buona quantità di dettagli. Le musiche e i suoni scelti per accompagnare l'avventura dei giocatori sono perfetti per creare un'ambientazione horror con pochi eguali nel panorama videoludico.

Messa alle corde, Capcom è riuscita a dare il meglio di sé e a realizzare un gioco che permette a Resident Evil di cancellare le brutte pagine degli ultimi anni. In undici ore di gioco, Resident Evil 7 biohazard fa rivivere agli appassionati le classiche ambientazioni della saga. E per chi vorrà provare l'ebbrezza della realtà virtuale potrà farlo.

Resident Evil 7 VR

 

 

Capcom ha sviluppato il videogame anche per la realtà virtuale. Resident Evil 7 VR è praticamente identico a quello disponibile per computer, PlayStation 4 e Xbox 360, con piccolissime differenze per adattarlo al PlayStation VR. Se siete deboli di stomaco, non è un gioco che fa per voi. Le scene cruente diventano ancora difficili da digerire e la motion sickness crea non pochi problemi. Capcom ha cercato di prevenire questi problemi creando una serie di opzioni dedicate esclusivamente al visore VR di Sony. Nella pochezza di titoli disponibili al momento per il PlayStation VR, Resident Evil 7 è sicuramente uno dei migliori.

Recensioni

 

 

  • Multiplayer.it. Non sempre è semplice fondere il vecchio con il nuovo. Ma Resident Evil 7 ci riesce alla perfezione. Questo in sintesi il giudizio di Rosario Salatiello nella recensione per il portale Multipalyer.it. Capcom ha ascoltato le richieste dei propri utenti e ha realizzato un videogame capace di soddisfare le attese anche dei fan più esigenti. Nonostante alcune novità piuttosto interessanti (l'inquadratura in prima persona rispetto a quella in terza persona) il videogame prosegue nel solco tracciato dalla prima trilogia. Il gioco è appagante, un gameplay vario capace di mixare diverse situazioni differenti e soprattutto la possibilità di provare il videogame con il PlayStation VR. Anche il nuovo protagonista principale, Ethan Winters riesce a reggere il ruolo che gli è stato affidato. Per questi motivi Rosario Salatiello assegna a Resident Evil 7 un voto di 9
  • Everyeye.it. Resident Evil 7 riesce nell'obiettivo che si era prefissato, spaventare qualsiasi giocatore che si appresti a prendere il joypad in mano per iniziare l'avventura con il videogame. Capcom ha ripreso le cose che funzionavano degli anni passati e le ha fuse con novità di rilievo come l'inquadratura in prima persona. Il nuovo melting pot funziona alla grande e fa tornare Resident Evil allo splendore di un tempo. Francesco Fossetti del sito web dedicato ai videogame Eveyeye.it assegna al videogame una valutazione di 9, seguendo l'esempio della gran parte dei propri colleghi

 

 

  • Spaziogames.it. Un altro 9 in pagella arriva anche da Domenico Musicò nella sua recensione per il portale Spaziogames.it. Il giornalista mette in evidenza la capacità di Capcom di ripartire dopo gli ultimi due episodi che avevano fatto storcere il naso agli appassionati della serie. Resident Evil 7 riprende dai capitoli della prima trilogia alcuni aspetti del gameplay che avevano funzionato e li fonde con tutte le novità tecnologiche che offrono le console next gen. La nuova alchimia riesce a far risorgere una serie che in molti avevano dato per morta: Resident Evil vive e lotta insieme a noi. L'unica pecca riguarda alcuni dettagli grafici non all'altezza del gioco
  • IGN.it. Senza cadere nel citazionismo più sterile, Capcom ha recuperato dal passato i tratti caratteristici della serie e li ha fusi in uno nuovo capitolo che riesce a riportare la serie a livelli d'eccellenza assoluta. Ne è sicuro Mattia Ravanelli del portale IGN.it. Resident Evil 7 che taglia in parte i legami con il passato e permette a Capcom di fare un salto verso il futuro. La storia è diretta, secca, senza troppi fronzoli. L'unica pecca è la durata del gioco: allungarlo un po' con nuove missioni lo avrebbe reso completo sotto ogni punto di visa. Anche il livello di difficoltà non è molto elevato, anche se la modalità Manicomio, sbloccabile dopo aver completato il gioco per la prima volta, mette a dura prova le capacità anche dei giocatori più esperti. Mattia Ravanelli assegna nella propria recensione a Resident Evil 7 una valutazione finale di 9.1

 

 

  • Polygon.com. Capcom ha avuto la capacità di capire tutto quello che non andava in Residente Evil e ed è riuscita a recuperare solamente le cose che funzionavano. Il risultato è uno dei migliori episodi della serie, una vera e propria sorpresa per tutti coloro che non credevano nelle capacità della software house giapponese di realizzare un altro capolavoro dopo i gloriosi anni 2000. Resident Evil 7 è un'evoluzione della serie che adotta l'inquadratura in prima persona, cambiando completamente la prospettiva del videogame. Un gioco che alla fine funziona in ogni suo aspetto. Per questo motivo Philip Kollar del sito web internazionale dedicato ai videogame Polygon.com assegna Resident Evil 7 un voto di 9.

A cura di Cultur-e
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