Eh no, nemmeno Belen è servita a risollevare le sorti di Call of Duty: Infinite Warfare. Puntuale come l'arrivo di Babbo Natale la sera della Vigilia, Call of Duty torna anche quest'anno con un nuovo episodio. E in Italia a lanciarlo ci ha pensato Belen, la famosa showgirl argentina che per qualche minuto ha vestito i panni di una gamer. Una scelta che ha diviso il mondo degli appassionati, ma che è servita per creare dibattito e attesa intorno al videogame. Fin dal trailer iniziale Call of Duty: Infinite Warfare non è stato accolto positivamente dalla community: la decisione di ambientarlo in un mondo futuristico non è piaciuta ai più e ciò ha reso le cose molto più difficili. Uscito con qualche settimana di ritardo rispetto alla concorrenza, il videogame ha trovato ad aspettarlo degli ossi duri da battere: mai come quest'anno il mondo dei first person shooter è abitato da titoli di assoluto valore. Battlefield 1 e Titanfall 2 sono dei piccoli capolavori che con caratteristiche differenti presentano due capisaldi del genere che influenzeranno le scelte future di chi vorrà cercare di cambiare qualcosa nel mondo degli FPS.
Lo sviluppo di Call of Duty: Infinite Warfare è stato affidato a Infinity Ward, la software house che ha realizzato un capolavoro come Call of Duty: Modern Warfare, ma che allo stesso tempo negli ultimi anni ha fatto qualche buco nell'acqua. E chiamata a portare delle novità nel gameplay, non ha saputo dare un indirizzo preciso al videogame. Il titolo sembra troppo simile a quelli precedenti, un senso di dejavu che non potrà far felici gli appassionati. Ma allo stesso regala le solite dinamiche di gioco che ne hanno decretato il successo: e allora perché cambiare? Call of Duty: Infinite Warfare è in tutto e per tutto un gioco a metà, con una campagna single player carina e godibile e con un multiplayer online che non presenta novità di sorta, nemmeno sotto il punto di vista del gameplay. E poi c'è la modalità zombie, questa volta ambientata negli anni '80 che permetterà ai gamer di cooperare con i propri amici e di divertirsi all'interno di un luna park. L'unica nota positiva la quantità di armi a disposizione: ogni giocatore potrà sbizzarrirsi nel creare il proprio arsenale ideale grazie alle mille possibilità derivanti dal crafting e dai collezionabili acquistabili nello shop.
Call of Duty: Infinite Warfare ha creato dibattito anche all'interno della stampa specializzata: sono poche le recensioni positive, la maggior parte viaggia intorno al 7,5-8, un risultato che sarebbe positivo per qualsiasi altro videogame ma non per COD, visto soprattutto i giudizi più che positivi ricevuti dai principali concorrenti (leggasi Battlefield 1 e Titanfall 2). Un titolo che sicuramente ha creato tanto dibattito, ma che allo stesso tempo ha permesso a Call of Duty: Infinite Warfare di essere uno dei giochi più attesi dell'anno. E allora se siete curiosi di sapere cosa nasconde il titolo sviluppato da Infinity Ward non vi resta che leggere la nostra recensione.
Addio Terra
La campagna single player è un piccolo spaccato del "vorrei ma non posso" messo in atto da Infinity Ward: la software house per la prima volta ha introdotto le battaglie spaziali in un Call of Duty ma non ha avuto il coraggio di portare avanti la propria idea rivoluzionaria. In questo modo la campagna single player resta un ibrido, senza un'identità precisa. Le idee potevano rivelarsi vincenti, ma dovevano essere portate fino in fondo. Mettendo da parte questa piccola parte introduttiva, parliamo della modalità. Come avrete intuito, il gameplay si svolge tra lo spazio e il pianeta Terra che a causa del sovrappopolamento ha costretto gli abitanti a trovare un rifugio sicuro negli altri pianeti. Ma il pericolo è dietro l'angolo e porta il nome dell'ammiraglio Kotch, capo della fazione separatista il Fronte nato a seguito di una guerra terrestre qualche anno prima. L'ammiraglio è pronto a riconquistare a tutti i costi la Terra e portare scompiglio all'interno dell'esercito che controlla il pianeta.
Il gamer impersonerà il capitano Reyes, comandante della Retribution, una delle poche navi da guerra rimaste sulla Terra e alternerà scontri a terra con battaglie furiose sul Jackal, un caccia spaziale che accompagnerà il giocatore durante i viaggi tra i vari pianeti. L'ambientazione in stile sci-fi è molto variegata tra tempeste solari e crepacci ghiacciati, ma anche in questo caso Infinity Ward avrebbe potuto fare di più. Nel gameplay la campagna single player non introduce nessuna novità sostanziale se non dopo averla completata: infatti, si sbloccherà un livello di difficoltà extra, definito Specialist, che permetterà agli appassionati di ricominciare da capo ma con dinamiche di gioco totalmente cambiate e molto più appassionanti.
Fino a quando non si riuscirà a completare la campagna per la prima volta, il gameplay scorre liscio con le classiche dinamiche da FPS: lunghi corridoi, avversari senza nessun carisma e dinamiche di battaglie stantie. Neanche le missioni secondarie riescono a risollevare la campagna single player: il gamer si troverà ad affrontare delle quest minori che lo vedranno impegnato a scegliere tra i Jackal Strike, sfide ambientate solamente sul caccia spaziale e i Ship Assault, battaglie che si divideranno tra un momento spaziale e uno con i piedi ben piantati a terra. In alcune missioni secondarie dovremmo uccidere i sottoposti dell'ammiraglio Koch, nella speranza di indebolirlo prima del tempo. Le quest secondarie permetteranno di sbloccare alcuni potenziamenti per il Jackal. Dopo le prime fasi di gioco, però, il gameplay resta sempre uguale a sé stesso e arrivare alla fine delle cinque ore di campagna è veramente molto faticoso. Nonostante le buone intenzione di Infinity Ward non riesce a emergere la loro idea di gioco e i protagonisti della storia sono lasciati a loro stessi, senza nessuna possibilità di emergere.
Gli Specialisti in campo
Come anticipato in precedenza, una volta completata la campagna si sbloccherà un livello extra che permetterà di ricominciare la campagna sperimentando nuove dinamiche di gioco. Nel nuovo livello Specialist il giocatore vestirà sempre i panni del capitano Reyes, ma a cambiare sarà il gameplay. Indossato l'elmetto si accederà a un'interfaccia che permetterà di controllare in ogni momento il proprio stato di salute tramite una radiografia del corpo. Infatti ogni colpo subito potrà cambiare l'evoluzione della storia: una pallottola al braccio e non si riuscirà più a prendere la mira, una alla gamba e si zoppicherà per tutta la campagna, a meno di trovare degli iniettori che permetteranno di curarsi. Rispetto alla campagna, le armi sono numericamente limitate e vanno ricaricate manualmente. Con un cambiamento così drastico, anche l'approccio al gioco muterà notevolmente. Dimenticatevi le sessioni frenetiche e le battaglie 1 vs 100: ogni singola azione di gioco deve essere studiate fin nei minimi dettagli per non cadere nelle trappole del nemico. Un FPS che si trasforma magicamente in uno stealth d'azione. Un'idea interessantissima quella introdotta da Infinity Ward, ma sarebbe stato interessante poter provare le dinamiche di gioco di Specialist anche in altre situazioni. Infine, una chiosa per il livello di difficoltà YOLO (You Only Live Once – Si vive una volta solo): sarà necessario un solo colpo per morire e dover ricominciare la campagna dall'inizio. Una prova per professionisti e non certo per i neofiti del videogame.
Arrivano gli zombie
Come in ogni buon Call of Duty che si rispetti è presente una modalità in cooperativa che obbligherà i giocatore ad affrontare delle orde di zombie. Questa volta la location scelta è un Luna Park negli anni '80. Zombies in Spaceland, questo il nome dato alla modalità, permetterà di rivivere i cliché tipici di quegli anni, dalla musica pop fino ai personaggi di culto del cinema. E infatti, i quattro protagonisti della modalità sono basati su alcuni protagonisti di film usciti nei magici anni '80: avremo così AJ lo sportivo, Poindexter il nerd, Sally la ragazza adolescente e infine Andre il rapper. La storia, come ogni buon horror che si rispetti inizia all'interno della casa della paura e poi prosegue all' interno delle varie attrazioni. Il giocatore godrà di abbastanza libertà e potrà guadagnare dei ticket da utilizzare per rilassarsi qualche minuto con i vari giochi presenti nel Luna Park, proprio come succede nella realtà. I ticket, che possono essere conquistati tramite le varie prove superate, possono essere spesi anche per migliorare il proprio equipaggiamento e per acquistare nuove armi.
Altra novità introdotta nel gameplay della modalità Zombie sono i portali che permettono di tornare al centro del Luna Park e di fuggire da situazioni che sono diventate pericolose: infatti grazie al "teletrasporto" sarà possibile disperdere i zombie e affrontarli uno alla volta per raggiungere la vittoria finale. Logicamente con l'avanzare del gioco le orde di zombie diventano via via più difficili da sconfiggere ed è necessario iniziare a utilizzar le Carte Fato o Fortuna, cioè dei piccoli bonus che ogni giocatore può portare con sé e utilizzare nel momento del bisogno. I gamer ne potranno utilizzare un massimo di cinque scegliendole tra tutte quelle a disposizione (alcune però possono essere usate solamente una volta, quindi è necessario sceglierle con criterio). Infine, per poter aumentare la possibilità di guadagnare ticket aggiuntivi, a inizio sessione è possibile decidere insieme ai propri amici degli obiettivi da raggiungere durante la sfida: se portati a termine si sbloccheranno delle ricompense extra.
Nulla di nuovo
Se i giocatori attendevano qualche novità per quanto riguarda il multiplayer online, resteranno delusi, Call of Duty: Infinite Warfare ripresenta le classiche modalità che hanno reso famoso il titolo senza nessuna nuova modalità da giocare. Sono state aggiunte solamente le Missioni Squadra, un modo per giocare insieme ai propri amici e allo stesso tempo di crescere velocemente. I gamer potranno scegliere tra quatto diversi personaggi da impersonare: il Guerrigliero, ideale per chi ama stare al centro della scena con armi leggere dalla media distanza, il Mercenario, dedicato a coloro che vogliono utilizzare armi pesanti e difendere i propri compagni dalla retroguardia, lo Spettro, invece, è il cecchino, lo Striker è il soldato semplice pronto a morire per i propri compagni di squadra. A queste classi si aggiunge anche Sinapsi, da poter utilizzare durante gli scontri corri e scappa.
Crafting, mappe e comparto grafico
Uno dei pochi valori aggiunti di Call of Duty: Infinite Warfare è la possibilità di personalizzare le armi a seconda delle proprie caratteristiche. Tramite i crediti che si conquisteranno nel multiplayer online e in Zombies in Spaceland sarà possibile acquistare dei pacchetti in cui poter trovare diversi potenziamenti con cui poter migliorare e rendere unico il proprio arsenale.
Per quanto riguarda le mappe, Infinity Ward avrebbe potuto far un po' meglio, tralasciando il lato puramente tecnico, manca un po' di verticalità che avrebbe permesso al gameplay di essere più divertente. Invece, sul comparto grafico, Call of Duty: Infinite Warfare fa il classico compitino della serie, nessuna sbavatura ma neanche un'ambientazione che fa gridare al miracolo. Se di prima acchito il gioco sembra ben realizzato, concentrandosi sui dettagli si accorge che non va proprio tutto benissimo e alcune texture presentano degli errori.
Recensioni
- Multiplayer.it. Un videogame tutt'altro che scontato. In un anno in cui la concorrenza è agguerrita, Call of Duty: Infinite Warfare poteva cadere nei classici cliché degli FPS e presentare un titolo che si basava semplicemente sulle dinamiche di gioco dei COD precedenti. Ma così non è stato: Infinity Ward è partita dalle ottime basi di Black Ops 3 e ha inserito alcune novità sostanziali, come le battaglie spaziali nella campagna single player (una delle migliori presenti su Call of Duty) e una modalità zombie ambientata negli anni '80 divertente e longeva. Ma il punto forte, ovvero il multiplayer online, non presenta nulla di nuovo e sembra la riproposizione di quello che già si è visto negli anni passati. Nessuna nuova modalità di gioco significativa, nessun cambiamento nel gameplay: le solite dinamiche frenetiche alla Call of Duty. Non che ci sia nulla di male, sono delle dinamiche che negli anni hanno funzionato, ma i gamer si aspettavano qualcosa di più. Il tentativo di cambiare sostanzialmente il gameplay si è fermato a metà non permettendo agli appassionati di inquadrare perfettamente il videogame. Secondo Marco Cremona del sito web Multiplayer.it, Call of Duty: Infinite Warfare resta un titolo da avere e gli assegna un 8,5, uno dei voti più alti tra la critica di settore
- Everyeye.it. La solita solfa. Tra parole che valgono più di un'intera recensione. Così è titolato uno dei paragrafi della recensione scritta da Tommaso Valentini per il portale web dedicato ai videogame Everyeye.it. Call of Duty: Infinite Warfare è un titolo problematico, partito sotto i peggiori auspici con gli oltre tre milioni di dislike collezionati dal trailer e con una campagna pubblicitaria che ha cercato in tutti i modi di evidenziarne le novità. Che dopo le prime ore di gioco il giocatore ancora non riesce a scovare. Il videogame è una riproposizione delle dinamiche di gioco vincenti presenti nei titoli precedenti, senza nessunissima idea di apportare qualche modifica al gameplay. Quelle poche novità introdotte nella modalità single player vengono stoppate immediatamente dalle classiche dinamiche presenti in tutte le campagne dei first person shooter. In definitiva, per Tommaso Valentini, Call of Duty: Moderne Warfare è un titolo di transizione, nella speranza che il prossimo anno Activision decida finalmente di stravolgere un gameplay che oramai ha fatto il suo tempo. Per questi motivi il videogame non può superare una valutazione di 7,5.
- Spaziogames.it. Un enorme punto interrogativo, un "vorrei ma non posso". Con queste parole si può riassumente la recensione di Call of Duty: Infinite Warfare scritta da Matteo Bussani per il sito web Spaziogames.it. Il videogame offre spunti interessanti ma che non sono stati portati a termine. Ottime meccaniche di gioco nella campagna single player, ma che non vengono valorizzate; un ottimo sistema per il crafting delle armi e per le missioni di squadra, ma che fanno parte del core principale del gioco; una modalità Zombies in Spaceland molto divertente e ben strutturata, ma che dopo la prima ora di gioco diventa ripetitiva; molti contenuti, ma pochi realmente innovativi. Insomma per ogni novità, c'è un ma che non permette al videogame di esprimere tutte le potenzialità Infinite Ward si è adagiata sul successo dello scorso anno di Call of Duty: Black Ops 3 e quest'anno non ha voluto ambiare una virgola al gameplay della serie. Nonostante gli sforzi e la buona volontà, Matteo Bussani assegna a Call of Duty: Infinite Warfare il voto di 7,5
- IGN.it. Il gioco meno sorprendente dell'autunno 2016. Inizia con queste parole il commento finale di Matteo Ravanelli del sito IGN.it su Call of Duty: Infinite Warfare anche se poi prova a correggere il tiro evidenziando le solite dinamiche di gioco vincenti che caratterizzano COD. I gamer potranno sbizzarrissi tra le decine e decine di modalità di gioco differenti e con un gunplay gustoso e avvincente. Ma nulla che sia veramente nuovo, tutto già visto nei precedenti capitoli della serie. Infinity Ward non se l'è sentita di andare a modificare un gameplay che oramai è vincente e che nulla ha da invidiare agli altri first person shooter presenti sul mercato. Anche il comparto grafico non presenta nulla di nuovo, è la solita grafica alla Call of Duty senza nessuna texture che ti fa gridare al miracolo. In definitiva un gioco dedicato agli appassionati della serie al quale Matteo Ravanelli assegna un 8,1
- Eurogamer.it. Una volta c'era un titolo che dettava la linea agli FPS, un videogame che ogni appassionato del genere aspettava con ansia, quel videogioco non c'è più. Sono oramai alcuni anni che Call of Duty non riesce più a essere un traino per il genere, nonostante qualche titolo di buona qualità come Black Ops 3. Luca Forte del sito Eurogamer.it definisce Call of Duty: Infinite Warfare un gioco senza carisma, un videogame che aveva impressionato con le varie sessioni mostrate durante le fiere internazionali ma che alla fine non è riuscito a confermare le attese. La campagna single player è godibile e introduce delle novità che andavano approfondite, mentre Zombies in Spaceland si giocherà in un ambiente colorato. Mentre il multiplayer online è il classico Callof Duty frenetico e senza un attimo di sosta. Infinity Ward ha cercato di accontentare come al solito la variegata schiera di fan, ma prima o poi anche per Activision sarà il momento di innovare il gameplay di Call of Duty
- Le recensioni internazionali: IGN.com, Gamespot.com e Polygon.com. Le recensioni internazionali sono decisamente più clementi nei confronti di Call of Duty: Infinite Warfare. Russ Frushtick su Polygon.com assegna al videogame un 8,5: ottimo il lavoro di Infinity Ward sulla modalità single player, con un'ambientazione che è una novità assoluta per il titolo. Mentre per quanto riguarda il multiplayer, la software house non ha presentato grandi modifiche, ma è rimasta nel solco tracciato dai videogame precedenti. Anche Miguel Concepcion del sito Gamespot.com evidenzia il buon lavoro svolto dai ragazzi di Infinity Ward per quanto riguarda la campagna single player: scritta molto bene e con una buona quantità di personaggi. Zombies in Spaceland è una bella alternativa alla classica modalità zombie presente in COD. L'unica pecca la mancanza di un multiplayer online che presenti gli scontri spaziali e in generale la mancanza i novità nel gameplay. Il giornalista assegna a Call of Duty: Infinite Warfare un 8. Infine Joab Gilroy, del portale IGN.com, è un po' più duro: il nuovo capitolo di COD non prota novità sostanziali e se non fosse per la modalità zombie sarebbe un titolo "inutile". Il videogame supera comunque la sufficienza e ottiene una valutazione di 7,7.