Come accade per tutti i social, anche su LinkedIn è possibile creare un profilo falso. Tutti parlano dei falsi profili aperti su Facebook, Instagram, Twitter, ma su LinkedIn è permesso fare qualcosa di più. Sul social network dedicato al mondo del lavoro è possibile creare un profilo fake con un ruolo immaginario svolto in un'azienda reale.
Dopo aver creato il finto profilo è infatti possibile entrare in connessione con l'azienda o la società per cui si è scelto di lavorare ed il gioco è fatto. Nessuno controllerà mai, né tantomeno lo stesso LinkedIn. Questo accade perché LinkedIn non prevede nessun sistema di notifiche alle società nel momento cui un utente compila o modifica il proprio profilo e il curriculum personale aggiungendo la suddetta azienda.
LinkedIn: come rimuovere un falso dipendente
Se il responsabile delle risorse umane o lo stesso proprietario di un'azienda si accorge che esiste una persona che si auto-assegna, ad esempio, il ruolo di Direttore Marketing dell'azienda in questione e risulta connesso alla pagina LinkedIn della compagnia, l'unica cosa da fare è contattare direttamente il social network. Solo LinkedIn stesso è in grado di rimuovere un dipendente da una pagina ufficiale della compagnia.
LinkedIn: connessioni facili e scorciatoie
La creazione di un falso profilo su LinkedIn è solo la base. Il social permette di creare nuove connessioni semplicemente rispondendo con un "Sì". Il falso titolo di lavoro legato ad esempio a un'azienda importante fa il resto ed è facile aumentare le proprie "amicizie", anche tra le persone che realmente lavorano in quella società, che difficilmente si accorgono che quella persona con quel determinato ruolo nella sua azienda non esiste. Ma per incrementare maggiormente la presenza su LinkedIn non basta fregiarsi di un bel lavoro, poco importa se falso, oltre alle connessioni con i top manager bisogna possedere delle raccomandazioni.
Detto fatto, online basta sborsare qualche centinaio di euro per avere una bella raccomandazione, fake ovviamente, da sfoggiare nell'apposita sezione del profilo LinkedIn, magari ricevere in "omaggio" un'altra cinquantina di follower ed il gioco è fatto. Le connessioni sono fondamentali per LinkedIn come per tutti i social, perché sono quelle che legittimano un profilo: questa persona conosce un amico dell'amico, ma su LinkedIn, come dire, il tutto è più subdolo e legato al mondo del lavoro, al suo status, alla sua gerarchia.
LinkedIn: perché accade tutto questo
LinkedIn non permette alle compagnie di controllare e moderare i loro profili aziendali, a sua volta il social network non controlla né modera i profili dei propri utenti. Forse basterebbe dare la possibilità alle società di verificare in maniera semplice ed agevole i profili dei propri dipendenti. Potrebbe ideare insieme alle aziende un badge esclusivo e verificato da inviare ai propri dipendenti, molte sarebbero le cose che si potrebbero fare per ovviare a questa situazione. Sembra un problema di poco conto, ma tutto questo alla fine va ad inficiare la correttezza e l'onestà del social network.
LinkedIn: profilo fake, cosa comporta
In teoria un profilo fake con un curriculum e una storia lavorativa che farebbe invidia anche al compianto Steve Jobs potrebbe far guadagnare un colloquio di lavoro irraggiungibile altrimenti. Non solo, un profilo da manager può far gola ai numerosi cercatori di teste che potrebbero cadere nel tranello ordito dal finto dipendente e procurarsi così vere occasioni di connessione fondamentali per trovare un'occupazione, magari reale questa volta, ma basata sull'inganno.
In conclusione, se utilizzate assiduamente LinkedIn non solo per la ricerca di un lavoro, ma per crescere di livello, magari puntando il lavoro della vita, fate attenzione alle connessioni che accettate, cercate di verificarle sempre online per quanto è possibile, questo almeno vi eviterà delle inutili delusioni.
7 luglio 2019