Quando uno smartphone, un tablet o una smartband - solo per citare alcuni esempi - si rompe, è necessario scegliere tra due opzioni: continuare a utilizzarlo, magari provvedendo alla riparazione dell'elemento non più funzionante, o dirgli addio e buttarlo. Indipendentemente dalla scelta è necessario sapere a cosa si sta andando incontro, in modo da compiere tutti i passi necessari per lo smaltimento, evitando rischi a se stessi o all'ambiente circostante.
Se come accade nei gadget di ultima generazione le riparazioni non sempre sono un'opzione disponibile, l'unica strada percorribile resta quella di smaltire il dispositivo nel modo corretto. Prima di farlo, però, è importante eliminare tutti i dati personali in esso ancora presenti in modo da salvaguardare la privacy e le proprie informazioni da occhi indiscreti. Ecco perché bisogna sapere a cosa si sta andando incontro, tenendo lontani eventuali rischi che possono mettere a repentaglio la sicurezza. Per fortuna, bastano pochi passi per raggiungere l'obiettivo di pulire e smaltire i vecchi gadget, dicendo loro definitivamente addio ai gadget rotti o danneggiati.
Gadget rotti o danneggiati, cosa fare in caso di vetro rotto
Uno dei danni che capita più spesso, soprattutto quando si tratta di smartphone o tablet, è quello della rottura dello schermo con grandi e piccoli frammenti taglienti pronti a far danno. Come tutti i vetri, quello utilizzato per la realizzazione del display può provocare tagli sulla pelle se non viene maneggiato con cura e attenzione. Per prima cosa, è importante evitare di toccare direttamente le aree rotte, in particolare quelle con frammenti più piccoli che potrebbero facilmente lesionare l'epidermide.
Una volta posato l'oggetto su una superficie piana, è possibile passarvi sopra delicatamente un panno per raccogliere e rimuovere le schegge o passarvi sopra molto delicatamente il tubo dell'aspirapolvere, in modo da aspirare tutte le piccole parti in vetro. Ciò non è necessario se sul vetro è stata applicata una pellicola che, attraverso l'adesivo, tiene unito il vetro (ovviamente se ciò non è accaduto su un angolo esterno, più esposto rispetto a un'area centrale completamente coperta dallo screen-protector) o se lo schermo è ancora intatto e i vetri non rischiano di staccarsi all'improvviso.
Gadget rotti o danneggiati, cosa fare in caso di batteria gonfia o in fiamme
Altro rischio è rappresentato dalla batteria, viste le sostanze chimiche pericolose in esse contenute (come quelle agli ioni di litio) che possono causare bruciature alla pelle e danni agli occhi, oltre a prendere fuoco o esplodere in caso di danneggiamento. Se il dispositivo emette fumo o crepitii, appare gonfio e lo chassis si mostra divelto meglio tenerlo lontano da se stessi. Non solo perché potrebbe esplodere, ma anche perché i gas emessi sono dannosi per la salute.
Se invece l'accumulatore dovesse prendere fuoco, precludendo ogni possibilità di rimuoverlo in maniera sicura, è necessario trattare il tutto come si farebbe con un incendio normale: ovvero utilizzare un estintore o acqua, ovviamente avendo cura di rimuovere il dispositivo dalla corrente se ancora collegato a un alimentatore a parete. Non è invece possibile estinguere il fuoco con altri metodi. Se non è possibile spegnere le fiamme in breve tempo è dunque necessario chiamare prontamente i servizi di emergenza che provvederanno a gestire il pericolo con gli strumenti più adatti. Una volta completata l'operazione e lasciato raffreddare il gadget è possibile tentare di rimuovere la batteria. Se presente, l'acido può essere asciugato con carta assorbente o un panno, avendo cura di non toccarlo o respirare direttamente i fumi emessi; in alternativa, può essere utilizzato un cotton fioc imbevuto di succo di limone o aceto.
Gadget rotti o danneggiati, come rimuovere i dati personali dalla memoria
Una volta superata la fase relativa al danno stesso, è necessario cancellare dallo spazio di archiviazione interno tutte le informazioni personali in esso salvate. L'obiettivo primario dovrebbe essere quello di effettuare un reset alle impostazioni di fabbrica: se questo è piuttosto semplice nei computer più vecchi, dove basta rimuovere alcune viti per accedere fisicamente all'hard disk, non è così immediato sui laptop di nuova generazione con archivio saldato alla scheda madre. Lo stesso vale, per esempio, per gli smartphone.
Da questo punto in poi, è necessario valutare un importante fattore: se il dispositivo è in grado di accendersi oppure no. Infatti, se nel primo caso è sufficiente effettuare un'operazione di restore o utilizzare software apposito, nel secondo bisogna compiere qualche passo in più per evitare di lasciare in giro informazioni sensibili che potrebbero far gola a qualche malintenzionato. Per quanto riguarda smartphone e tablet di casa Apple, l'operazione può essere compiuta attraverso la funzione di ripristino disponibile su iTunes o direttamente nel Finder (per i laptop più nuovi).
I dispositivi Android, invece, possono essere avviati in modalità ripristino premendo in maniera combinata il pulsante di accensione e del volume. Se non dovesse avviarsi, è possibile collegare il device al computer tramite cavo USB e utilizzare il programma Android Debug Bridge, dal quale impartire il comando "recovery—wipe_data" Quando invece si tratta di computer Windows, con disco rigido saldato o impossibile da rimuovere, è possibile procedere creando un disco di avvio su una chiavetta USB. Una volta avviato il computer con la chiavetta inserita sarà possibile compiere tutte le operazioni di formattazione.
Per i Mac, invece, è necessario avviare il device con i tasti CommandR per accedere alla Recovery Mode. Successivamente, si deve fare click su Disk Utility, selezionare l'hard disk e confermare con il tasto Cancella. Per poter utilizzare nuovamente il laptop è necessario effettuare una nuova installazione del sistema operativo. Per i dischi esterni e i supporti flash, invece, una volta collegati al computer è sufficiente procedere con la formattazione. Le altre tipologie di gadget, invece, potrebbero richiedere dei percorsi specifici: meglio controllare in rete tutte le opzioni disponibili.
Gadget rotti o danneggiati, come smaltirli
Se, come accennato all'inizio, la riparazione non è possibile bisogna provvedere a smaltire correttamente i gadget tecnologici. Ciò è necessario per riciclare e distruggere correttamente tutti quegli elementi che potrebbero risultare dannosi per l'ambiente e per le persone. Per la legge, tali rifiuti vengono chiamati RAEE, ovvero rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche che non possono essere smaltiti normalmente in quanto speciali. Il Decreto Legislativo 151/2005 ne sancisce la natura e determina le procedure di smaltimento e riciclo.
Per tutti questi strumenti è prevista la raccolta differenziata, da effettuare nelle isole ecologiche comunali attrezzate per lo smaltimento dei RAEE presenti sul territorio italiano. Una volta raccolti, tali rifiuti vengono inviati a impianti di trattamento specializzati in grado di impedire la dispersione di sostanze pericolose e inquinanti e consentire il riciclo dei materiali riutilizzabili. È importante ricordare anche che, in caso di acquisto di un nuovo gadget (come computer desktop o laptop, smartphone, schermi, etc.) i negozi mettono a disposizione la possibilità di smaltire gratuitamente il modello vecchio, provvedendo al ritiro al momento dell'acquisto, in alcuni casi anche a domicilio. Meglio dunque informarsi.