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Come monitorare il movimento delle persone con il router Wi-Fi

Diversi gruppi di ricerca hanno impiegato il Wi-Fi per seguire spostamenti di persone all'interno di stanze. L'ultima è FreeSense e arriva dalla Cina

monitorare le perosne con il wi-fi

In ufficio come a casa, nei bar e ristoranti, oltre che per strada, sono ormai pochissime le "zone d'ombra" non raggiunte dal segnale Wi-Fi. La connettività senza fili, insomma, è ormai parte integrante della nostra quotidianità e ci consente di essere raggiungibili in qualunque momento e ovunque ci si trovi (più o meno). Grazie a questa onnipresenza, recentemente il Wi-Fi, e le sue onde radio in particolare, ha assunto anche capacità predittive.

Degli studiosi cinesi, infatti, sono riusciti a tracciare e seguire gli spostamenti di alcune persone all'interno di una stanza semplicemente analizzando il segnale di un router Wi-Fi casalingo. In questo modo, impiegando anche algoritmi di machine learning, gli accademici del Northwest Polytechnical University of China hanno "insegnato" a un computer a distinguere i corpi umani dagli altri oggetti inanimati e, in una fase successiva, addirittura a riconoscere le singole persone all'interno di gruppi di individui.

 

wi-fi tracciante

 

Come riconoscere le persone con il Wi-Fi? Semplicemente studiando le variazioni del segnale. Anche se ai più può sembrare una tecnica fantascientifica, è stata più volte testata anche con risultati più che discreti. Un'invenzione che potrebbe trovare applicazione nei campi più disparati: dallo studio dei flussi all'interno di centri commerciali al rispetto delle disposizioni in materia di capienza di locali pubblici.

Il sistema cinese

 

freesense cinese

 

Il gruppo di ricercatori, in particolare, ha messo a punto un algoritmo in grado di distinguere i movimenti delle persone rispetto alle altre alterazioni registrate all'interno di una stanza. Il router Wi-Fi di casa, oltre a emettere onde, infatti, è in grado anche di captarle e analizzarne la forza, così da adattare l'emissione a seconda degli ostacoli e delle interferenze. In questo modo può offrire una copertura omogenea in tutta l'area servita ed evitare che ci siano cadute di segnale e rallentamenti.

Il corpo umano, sia esso in movimento o fermo, rappresenta uno di questi ostacolo o interferenze. L'algoritmo, seguendo specifiche date dagli stessi scienziati e integrandole con i dati in arrivo dal mondo circostante, è in grado di affinare il proprio livello di conoscenza e migliorare il proprio livello di predizione. FreeSense, questo il nome della tecnologia messa a punto in Cina, può riconoscere i corpi in movimento in linea di vista e distinguerne i tratti fondamentali. In seguito il sistema memorizza tutte queste informazioni e le utilizza per distinguere tra due o più persone all'interno di gruppi. Una volta che è stato adeguatamente "educato", FreeSense può identificare una specifica persona in un mini gruppo di due individui nel 95% dei casi, mentre in un agglomerato composto da sei persone la percentuale di correttezza cala, pur rimanendo impressionante, all'89%.

I ricercatori hanno testato e applicato la loro scoperta all'interno di una smart home: se il router "capta" la presenza di uno specifico individuo, ad esempio il padrone di casa, il device stesso permetterà a questa persona di accedere ed utilizzare liberamente i dispositivi connessi presenti nell'abitazione, in caso contrario ne bloccherà l'accesso e ne disabiliterà la navigazione web.

Altri esempi di Wi-Fi tracciante

 

wikey

 

La ricerca cinese, comunque, non è unica nel suo genere. Altri esempi di Wi-Fi tracciante si sono avuti in alcune università australiane e britanniche. I risultati ottenuti sono stati però inferiori a quelli cinesi (accuratezza del 93% e del 77% nelle medesime condizioni sperimentali). Ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology), invece, sono stati capaci di individuare delle persone e identificare i movimenti delle braccia anche se il segnale del Wi-Fi era schermato da un muro. Con sensori ancora più accurati, inoltre, gli stessi scienziati hanno monitorato la respirazione e le pulsazioni cardiache di persone anche attraverso una parete. Il sistema WiKey, ideato da un gruppo di tre ricercatori della University of Michigan, è stato invece "educato" per riconoscere addirittura i movimenti delle dita delle persone e indovinare così il testo digitato sulla tastiera di un computer. Gli studiosi, infatti, hanno notato come ogni digitazione dei vari tasti porti le dita a muoversi in maniera univoca: associando questi movimenti ad algoritmi di machine learning sono stati in grado di realizzare un sistema capace di indovinare il 93,5% delle frasi digitate in condizioni di "vita reale" (non in test di laboratorio, insomma).

Come funziona lo standard IEEE 802.11mc e come traccerà le persone

Nel frattempo, l'Institute of Electrical and Electronics Engineers (ente che si occupa di creare e aggiornare standard tecnologici relativi alle comunicazioni senza fili, incluso il Wi-Fi domestico) ha messo a punto un nuovo protocollo in grado di tracciare gli spostamenti di persone e oggetti all'interno di luoghi chiusi. Il protocollo IEEE 802.11mc, a dir la verità, è meno avanzato e meno avveniristico rispetto agli esperimenti condotti dai ricercatori cinesi, ma proprio questo lo rende più facilmente utilizzabile, già nell'immediato.

Per tracciare persone e oggetti, il nuovo standard dell'IEEE sfrutta hotspot Wi-Fi pubblici e dispositivi wireless connessi alla loro rete. Calcolando il tempo che intercorre tra l'invio di un pacchetto dati e la sua ricezione da parte del dispositivo – che può essere uno smartphone, ma anche uno smartwatch o, in futuro, degli occhiali a realtà mista – il nuovo protocollo Wi-Fi è in grado di calcolare se il soggetto si stia allontanando o avvicinando alla "fonte" del segnale. Triangolando questi dati con quelli di altri hotspot sparsi all'interno della struttura e "proiettandoli" su una piantina digitale, l'IEEE 802.11mc consente di tracciare gli spostamenti all'interno di ambienti chiusi con un normale ripetitore Wi-Fi oggi in commercio e senza necessità di complessi algoritmi di intelligenza artificiale.

Come detto, il protocollo IEEE 802.11mc potrebbe essere già adottato all'interno di qualunque struttura dotata di una rete Wi-Fi per aiutare le persone a muoversi al suo interno senza perdersi. Grazie al protocollo, ad esempio, ci si potrebbe spostare all'interno di centri commerciali, aeroporti, stazioni e ospedali senza grosse difficoltà: basterebbe scaricare l'app della struttura e attivare il Wi-Fi per geolocalizzarsi all'interno, dove il segnale GPS solitamente non arriva.

A cura di Cultur-e
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