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Smart home, come funziona e come scegliere i dispositivi

Nonostante sia ancora in una fase "infantile", la smart home sta prendendo sempre più piede. Ecco quello che c'è da sapere per non sbagliare acquisti

smart home

Il mercato dei device intelligenti per la smart home sta crescendo a dismisura, e siamo ancora agli inizi di questa rivoluzione tecnologica. Sempre più dispositivi (e tipologie di dispositivi) si possono connettere alla rete e offrono un grado sempre più elevato di "intelligenza" (che poi in realtà intelligenza realmente non è) e sempre più utenti entrano in questo affascinante mondo.

Ma ben pochi capiscono realmente come funziona una smart home, perché i device ormai sono fatti così bene che si configurano quasi da soli e non c'è più bisogno di eseguire complicate procedure di setup affinché tutto funzioni a dovere. Conoscere le basi del funzionamento di una casa smart, però, è più utile di quanto si pensi perché ci può aiutare (e anche molto) a scegliere i dispositivi migliori non solo in base alle nostre esigenze, ma anche in base agli altri dispositivi che abbiamo già acquistato.

Alla base di tutto c'è la connessione

Un dispositivo smart, prima di tutto, è un dispositivo connesso. Tutti gli smart device hanno l'esigenza di comunicare almeno con un hub o un server da qualche parte nel mondo e, per farlo, usano diversi standard di comunicazione. Wi-Fi, Zigbee, Z-Wave e Bluetooth sono gli standard più utilizzati e la maggior parte degli smart speaker sono compatibili con quasi tutti questi standard di comunicazione. Una volta che il dispositivo è connesso, allora può comunicare con un "cervello" che lo rende intelligente.

Il cervello della smart home

smart home cervello

La differenza tra un dispositivo smart e uno non smart sta tutta nel fatto che quello smart può rispondere a un comando, essere programmato secondo una routine o, nel caso di sensori e rilevatori di vario tipo, comunicare i dati raccolti e non solo mostrarli su un display integrato nel prodotto. A gestire tutto ciò ci pensa o un hub fisicamente installato in casa o, direttamente, un server ubicato magari a migliaia di chilometri di distanza da casa nostra.

Per fare due esempi: alcune lampadine smart che funzionano con Amazon Echo, Google Home ed Apple HomeKit necessitano di un hub che invii i comandi di accensione, spegnimento, cambio del colore; gli assistenti digitali appena citati, invece, hanno bisogno di comunicare con i server di Amazon, Google e Apple e di inviare la registrazione della nostra voce affinché il server interpreti i comandi che abbiamo dato allo smart speaker (o allo smartphone) e scelga la risposta più adatta.

Tanti cervelli, tanta confusione

smart home come funziona

Da quanto appena detto deriva un primo suggerimento per chi vuole rendere smart la propria casa: riduci al minimo il numero di "cervelli" presenti in casa. I vari hub e gli assistenti digitali possono comunicare tra loro in maniera trasparente per l'utente, ma se introduciamo complessità nel sistema allora rischiamo di allungare i tempi di risposta e di abbassare la precisione della risposta stessa.

Esempio pratico: vuoi creare una routine che accende le luci del tuo salotto quando arrivi a casa e apri la porta dotata di smart lock. Se la tua smart lock funziona su Wi-Fi e le luci su Z-wave, l'informazione che sei tornato a casa viaggerà dallo smart lock al router Wi-Fi di casa tua, poi andrà al server cloud dello smart lock, tornerà al tuo router, dal router al tuo hub e infine alle tue luci, che si accenderanno perché l'hub è programmato per accendere le luci quando riceve l'informazione che sei tornato a casa. Basta un piccolo problema in uno solo di questi passaggi e tu resti al buio. Ma se hai due "cervelli" in gioco al posto di uno, hai anche il doppio delle probabilità che sorga un problema in qualche punto del flusso di comunicazione.

Come scegliere i dispositivi smart

gestire dispositivi smart

Alla luce di tutto ciò il consiglio è solo uno: semplifica, semplifica al massimo. Finché ti è possibile compra prodotti che usano lo stesso standard di comunicazione e che possono essere gestiti da un "cervello" solo. Ricorda che il ruolo di hub può essere svolto, per molti prodotti, anche dal tuo smartphone o dagli assistenti personali di Google, Apple e Amazon integrati negli smart speaker. Se riesci a semplificare molto e usi un assistente, infine, è possibile che tu riesca a controllare tutta la smart home da una sola app per il cellulare o tramite i comandi vocali. Se invece sei costretto a introdurre un hub in più, allora prima di acquistarlo verifica la compatibilità con i dispositivi già presenti in casa e, se ci riesci, trova esperienze dirette di utenti che hanno configurazioni simili alla tua sui forum o nei gruppi sui social.

 

28 giugno 2019

A cura di Cultur-e
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