Un sorriso. La faccia di un gallo. Una coppia che si bacia contornata da cuoricini. Un boccale di birra. E centinaia – se non migliaia – di alternative. Da diversi anni il mondo della messaggistica si è arricchito di elementi grafici e simbolici che hanno reso più immediata – e per alcuni versi più colorata – l'esperienza comunicativa degli utenti. Merito degli emoji, fenomeno giapponese che ha velocemente conquistato le attenzioni degli utenti occidentali.
Cosa sono gli Emoji
Tecnicamente parlando, si tratta di una serie di emoticon grandi poco più di 10 pixel (12x12 pixel a voler essere pignoli) introdotti per la prima volta nel Paese nipponico nel 2009. Da lì in poi, l'avanzata degli emoji si è trasformata in una sorta di “cavalcata trionfale” e oggi li troviamo utilizzati a livello globale. Parola composta da “immagine” (e) + “carattere” (moji), nel 2010 una larga parte dei pittogrammi è stata implementata all'interno dell'Unicode e resa, di conseguenza, standard universale.
Lla mossa messa in atto dall'Unicode Consortium rese più semplice l'implementazione delle faccine e delle altre emoticon nei sistemi operativi di varia natura. La prima a muoversi in questa direzione fu Apple, che rese immediatamente disponibili i pittogrammi per tutti i dispositivi iOS anche al di fuori del mercato giapponese. Nella stessa direzione si mosse anche Microsoft, che implementata le faccine e gli emoticon nella versione mobile di Windows. Google, invece, arriva un po' in ritardo e rende disponibili nativamente gli emoji solo con Android KitKat. Per sopperire a questa mancanza, molti sviluppatori indipendenti hanno creato applicazioni ad hoc che permettessero agli utenti del robottino verde di utilizzare le faccine provenienti dal Paese del Sol Levante.
Come attivare gli emoji
Il fatto che gli emoticon siano implementati nativamente, non vuol dire che possano essere utilizzati immediatamente, senza alcuna operazione da parte degli utenti. L'utilizzo delle faccine, infatti, è legato all'utilizzo di particolari tastiere presenti nel sistema operativo dello smartphone, ma non necessariamente attive. Sarà l'utente, quindi, a dover cambiare impostazioni affinché possa usare (o abusare) degli emoji.
Come fare per installare gli emoji su iPhone
La casa di Cupertino, come detto, è stata la prima a rendere disponibili gli emoji anche al di fuori dei confini nipponici. Per utilizzare le faccine, però, bisogna installare l'apposita tastiera. Premere sull'icona Impostazioni, scegliere la voce Generali, successivamente Tastiera e infine Tastiere. Da qui scegliere Aggiungere nuova tastiera e scorrere l'elenco sino a incontrare l'opzione emoji.
Selezionandola, si avvierà il processo di installazione del nuovo layout: baterà attendere pochi istanti e si sarà in grado di aggiungere tutti gli emoticon che si vogliono ai propri SMS o ai messaggi inviati con le app di messaggistica istantanea. Per utilizzarli, basterà cliccare sull'iconcina a forma d iglobo (a sinistra della barra spaziatrice) e selezionare la categoria di emoji che più interessa.
Come fare per utilizzare gli emoji con Android
Nel caso si utilizzi un'applicazione che li supporti nativamente – come, ad esempio, Hangout, WhatsApp e Facebook Messanger – gli emoji non richiedono particolari cure da parte degli utenti Android. Le faccine saranno utilizzabili immediatamente: basterà cliccare sull'iconcina a forma di emoticon che si trova nell'angolo in basso a destra della tastiera per accedere al database di faccine e altri pittogrammi.
Per navigare tra le varie pagine e le varie categorie, sarà sufficiente scorrere con il dito da destra verso sinistra (o viceversa, per tornare indietro).
Come fare per utilizzare gli emoji con Windows Phone
Allo stesso modo, anche gli utenti mobili di Windows potranno utilizzare gli emoticon nei loro messaggi senza che sia richiesta alcuna azione in particolare. Nella tastiera di default, infatti, è presente un tasto identificato da un pittogramma: premendoci sopra si avrà accesso alla galleria di emoji da utilizzare nelle sessioni di chat con amici e conoscenti.